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agenzia dello S

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agenzia dello S.H.I.E.L.D

Il mare ululante difronte a loro si presentava inarrestabile, eppure serviva quell'energia per andare indietro di anni ai ricordi più impercettibili di cui pochi hanno memoria. Un epoca in cui Rogers non ci aveva vissuto, non sapeva com'era fatta e quali erano stati i progressi. Eppure non gli sembrò essenziale, sapere cos'è in più a quel poco che la mente aveva elaborato. Lui in quell'epoca era come un vecchio nonno anziano, non sapeva usare bene il cellulare e la tastiera digitale non era il suo forte. Eppure non ne aveva il bisogno, non lo sentiva. L'importante era sconfiggere i demoni interiori che teneva dal congelamento durato più di settant'anni. Ora lasciava i capelli biondi cenere scombinati dal vento, guardando fissò il mare. Si chiedeva come poteva essere così splendido di sua naturalezza. Lo stesso se lo stava chiedendo l'agente Romanoff affianco, si chiedeva gli stessi identici pensieri. I suoi capelli rosso fuoco davano perfetto risalto alla pelle, impallidita dal chiarore mattiniero dandole poca bellezza. Non si vollero guardare in faccia per non darsi un addio. La verità era che loro si volevano troppo bene, eppure non riuscivano ad ammetterlo, troppo orgogliosi. Natasha si girò verso l'amico, gli sorrise ed automaticamente si abbracciarono.

Si strinsero, in quel momento quei pochi secondi sembrarono minuti. E piano piano, si strinsero di più. Ed infine sospirarono distrutti.
-Allora, il progetto- chiese Steve riferendosi alla missione che li avrebbe separati. Lei fece un debole sorriso.
-Una ragazza con poteri piromani, e due dal passato- affermò lei, cercando di non innervosirsi nei confronti di Fury. Si scostarono, dandosi i saluti con le parole. Infine, lei si girò non dando più sguardi all'amico.

Si avviò verso la sua Harley Davidson, situata nel parcheggio dell'agenzia. Salì in sella, rendendosi conto che stava dimenticando tutta. Subuffò rumorosamente, alzando gli occhi al cielo.
Per fortuna non sono partita pensò la giovane donna, ricomponendosi sul freddo suolo della base situata in Inghilterra. Si affrettò a salire le anguste scale, per andare verso la sua abitazione. Era al primo piano, quindi ci mise poco ad arrivare. Prese il giubbotto di pelle indossandolo rapidamente. Mentre si specchiava, afferrò i fascicoli che racchiudevano tutte e sue ricerche. Corse rapida e sinuosa verso la propria motocicletta, risalì in sella e silenziosa mise in moto.

Vari rombi di rumore metallico, fecero capire che il veicolo era in moto. La ragazza sfrecciò imboccando la strada. Si presentava umida e ben estesa l'asfalto. Lei correva intrepida, priva di casco. Lasciava i capelli sciolti, intrecciarsi con il freddo vento. L'avventura era appena iniziata...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 25, 2019 ⏰

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