Un suono scricchiolante accompagnava i passi, mentre gli stivaletti affondavano leggermente nella neve, soffice e gelida coltre che ricopriva tutta la città.
Col nasino e le guance arrossati per il freddo, la sciarpa rosa al collo, il cappotto blu e un ombrello rosso a ripararla dalle intemperie, Marinette Dupain-Cheng affrontava le strade innevate di Parigi, sbuffando nuvolette di vapore.Stava nevicando parecchio, da due giorni a quella parte. Le strade erano bloccate e il servizio dei mezzi pubblici, per ordine del sindaco, era stato sospeso. L'unico modo per spostarsi in città era armarsi di coraggio e...camminare.
Marinette aveva ricevuto un messaggio nella chat della classe, subito dopo pranzo; si era vestita in fretta, aveva preso il borsello ed era scesa di corsa giù al piano terra, passando dalla panetteria-pasticceria.
Il negozio era stato addobbato a festa con ghirlande in patchwork, piccoli abeti illuminati e fiocchi di carta velina appesi al soffitto. Per tutto il locale risuonava una compilation di canzoni natalizie che usciva dalle casse della radio di papà Tom e che lo accompagnava nella preparazione dei dolci.
Il signor Dupain stava impastando, canticchiando Winter Wonderland, con i baffi infarinati e l'umore più allegro del solito.
Sabine aveva dato a sua figlia un bacio sulla guancia: -Vi aspettiamo tutti più tardi, allora.
Marinette aveva salutato i genitori con un gran sorriso, aveva afferrato l'ombrello ed era uscita.Tikki, la piccola Kwami della Creazione, era come sempre al fianco di Marinette. Aveva lasciato il suo solito nascondiglio (il borsello rosa di Marinette) e si era accoccolata al calduccio, tra le pieghe della sciarpa della ragazzina, facendo sbucare di tanto in tanto il musetto rosso per osservare la Ville Lumière tutta imbiancata e facendosi scappare qualche risatina.
-Che succede, Tikki?- domandò Marinette incuriosita da quegli sprazzi di ilarità.
La creaturina alzò gli occhioni azzurri verso la sua Portatrice: -Marinette, ricordi quando hai creato quegli splendidi bijoux che hai regalato a Rose, un paio di settimane fa?
La ragazzina annuì: -Sì... mentre li stavo confezionando mi sono cadute le perline per terra ed è stato un disastro raccoglierle tutte; ma nonostante tutto ne ero decisamente soddisfatta. Una delle mie creazioni migliori! Ma come mai...?
-È esattamente quello che provai io quando nevicò per la Prima Volta.- rispose Tikki, tornando a guardare la coltre bianca.
-La Prima Volta?- Marinette arricciò le labbra, cercando di capire cosa intendesse la sua piccola amica. -Aspetta... vuoi dire che hai creato tu la neve?
-Beh, sono il Kwami della Creazione.- fu la risposta di Tikki, accompagnata da un'altra risatina.
"...Giusto. Spesso tendo a dimenticare che Tikki è un essere millenario, venuto al mondo quando ebbe inizio l'Universo stesso" pensò la ragazzina, continuando a camminare.Marinette, costeggiando la riva destra della Senna raggiunse il Pont d'Iena, di fronte alla Tour Eiffel. Si incamminò verso i Jardins du Trocadero, dove aveva appuntamento assieme ai suoi compagni di classe. Controllò l'ora sul cellulare e tirò un sospiro di sollievo. Per una volta, era riuscita ad essere puntuale.
Su idea di Nino e Alya, per festeggiare l'inizio delle vacanze natalizie, era stata organizzata sul viale pendente del Trocadero di fianco alla fontana, una gara di scivolate sulla neve.
Ognuno avrebbe portato qualcosa per scivolare: chi un vecchio slittino di legno, chi un moderno bob e chi, come lei, invece sarebbe sfrecciato sulla neve con un sacchetto di plastica sotto al sedere.
Dopo la gara, sarebbero tutti andati a casa sua per fare una gustosa merenda con i dolci preparati da suo padre e la cioccolata calda.Marinette fu assalita dal dubbio di aver dimenticato il suo sacchetto-slittino; si mise velocemente una mano in tasca, poi frugò nel borsello. Fece un sospiro di sollievo e tirò fuori una busta di plastica nera arrotolata. Le sue scivolate per il pendio del Trocadero erano salve.
Una musica partì all'improvviso, facendola sussultare. Marinette si voltò di scatto.
La giostra dei cavalli stava girando, senza nessuno sopra.
Da oltre la rete metallica che circondava la giostra, il proprietario, Monsieur Lecarousel (un vecchietto simpatico e rotondo, con il naso a patata perennemente rosso), la salutò con la mano.
-Mi dispiace averti fatto spaventare, signorina. Ma la mia giostra è rimasta ferma da due giorni, dovevo controllare che non si fossero ghiacciati gli ingranaggi e il motore.
-Nessun problema, Monsieur!- rispose Marinette con un sorriso.Rimase ferma per qualche minuto, lì sotto il suo ombrello rosso e il sacchetto di plastica nero in mano, a osservare l'ometto che si affacendava attorno alla giostra dal tetto bianco di neve, illuminata di mille lucine dorate. Poco distante, seminascosta dalla foschia, la Tour Eiffel si stagliava contro il cielo grigio, sfidando gli abbondanti fiocchi candidi che cadevano fitti. Tutto attorno, gli alberi, i cespugli spogli, le siepi congelate -perfino i due dissuasori di calcestruzzo con la catena di ferro!-, che normalmente le avrebbero messo tristezza, sembravano decorati da tante ghirlande bianche, infondendole una strana allegria.
I lampioni sul ponte parevano delle campane, pronte per suonare a festa.
Per terra erano tracciati tanti piccoli sentieri, le orme sparse di tutti quelli che erano passati di lì.
Era meraviglioso. Quasi le sembrava di essere finita in un regno incantato, invece che di trovarsi nella sua solita città.-È incredibile, come qualcosa di così semplice come la neve possa rendere tutto... magico.- sussurrò Marinette.
-Te l'ho detto. È una delle creazioni di cui vado più fiera!- rispose Tikki allegramente, affacciandosi di nuovo dalla sciarpa della ragazzina.Dalla tasca del cappotto, il cellulare iniziò a vibrare insistentemente. Era Alya.
-Ehi, dove sei? Stiamo aspettando solo te!
Marinette ricontrollò l'ora. Era rimasta imbambolata a fissare il paesaggio per troppo tempo e aveva finito con l'essere (ancora una volta) in mega ritardo:-Oh, no! Arrivo subito, Alya! Sono alla giostra dei cavalli davanti al Pont d'Iena.- risalì di corsa tutta l'Avenue Albert 1er de Monaco.Tutto il gruppo dei suoi amici era lì, alla fine delle scale ad aspettarla.
-Ci sono! Ecco...ooooooh!
L'ultimo passo di quella corsa si trasformò in una grandiosa scivolata. Marinette chiuse gli occhi, pronta all'impatto contro il suolo freddo e bagnato di neve, ma qualcuno l'afferrò appena in tempo.
La ragazzina si trovò davanti agli occhi una morbida sciarpa di lana azzurra che conosceva decisamente bene.Aiutandola a rimettersi in piedi, Adrien Agreste le rivolse un bel sorriso: -C'è mancato poco! Tutto bene?
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Warm and Fuzzy Feeling - A Miraculous Winter Tale
FanfictionStoria partecipante al Contest degli Ambrogisti Anonimi Miraculous Winter Holidays 2019 Cap. 1 Winter Wonderland Cap. 2 Banana SPLAT! Cap. 3 The Perfect Gift Cap. 4 Soft Blue