Soft Blue

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La berlina grigio metallizzata ripartì per tornare a Villa Agreste.
Adrien, perso nei suoi pensieri, si tolse la sciarpa azzurra. Qualcosa gli sembrò strano al tatto. Abbassò lo sguardo e inorridì.

-Oh.- mormorò Marinette osservando il buco nella sciarpa. Ci passò attorno i polpastrelli con delicatezza, come se stesse accarezzando un cucciolo ferito.

Adrien e la sua guardia del corpo erano andati a bussare alla porta di casa sua; Sabine li aveva fatti entrare e aveva offerto una tisana al Gorilla che si era messo a sorseggiarla paciosamente, seduto sul divano.
Il ragazzo aveva seguito Marinette in camera sua e le aveva messo tra le mani la causa della sua visita a sorpresa.

-Mi dispiace disturbarti, a due giorni da Natale...- disse Adrien mortificato.
La ragazzina lo guardò. -Hai bucato la sciarpa indossando il costume di Mr. Banana, vero?- domandò.
-Già...Sono stato uno stupido! Questo è un regalo molto importante da parte di mio padre e tu sei l'unica che può aiutarmi a sistemarlo.- mormorò lui.
Le guance di Marinette si imporporarono: -... Non è un danno grave.- sussurrò – Dovrei riuscire a rimetterla a posto.
-Davvero?- Adrien le si avvicinò con un gran sorriso e posò le proprie mani su quelle della sua amica. – Sei fantastica!...Grazie!

Prima che il biondino si accorgesse di quanto fosse arrossita, Marinette corse a prendere due ferri per il lavoro a maglia e un gomitolo di lana dello stesso colore della sciarpa.
Si sedette sulla sua sedia fucsia e iniziò a disfare i punti nella trama fino ad arrivare al buco.

Adrien si guardò attorno, nella speranza di poter cogliere qualche ispirazione su cosa poterle regalare per Natale.
Notò che molte delle sue foto dei vari photo-shooting non c'erano più: erano state sostituite dalle foto con Alya e le altre ragazze, o di qualche uscita con il loro gruppo di amici.
Spostò lo sguardo sulla sua amica. Essere lì e osservarla sferruzzare con espressione concentrata, gli fece sentire di nuovo la sensazione morbida e calda all'altezza del petto, molto simile a ciò che provava quando faceva le ronde con Ladybug.

All'improvviso, dalla botola che fungeva da ingresso alla camera, comparve il testone del Gorilla che emise un grugnito.
Adrien sospirò. -Ho capito...è ora di andare.
-Vai pure. Farò in modo che ti arrivi domani.- lo rassicurò Marinette.


-Ho l'impressione che stare da sola con Adrien ti scombussoli ancora un pochino, vero?- chiese Tikki, una volta sole, rivolgendo un sorriso comprensivo alla sua Portatrice.
-Già.- disse Marinette continuando a lavorare.
-Però... ci tiene davvero tanto a quella sciarpa che gli hai regalato per il suo compleanno.- osservò il Kwami.
-Perché crede che sia da parte di suo padre. Ma va bene così, Tikki. Tengo moltissimo ad Adrien. Per me l'importante è che lui sia felice.- La corvina sorrise. -Ed è per questo che devo rendere questa sciarpa più resistente di prima; così, se per caso gli dovessero venire degli altri "colpi di testa alla Chat Noir", non ci saranno danni!
Lei e Tikki si misero a ridere.

All'una di notte, del 24 dicembre, Marinette posò i ferri e rimirò la sua opera. Tikki dormiva già da un pezzo.
"Sarà bene che vada a dormire anch'io" pensò la ragazzina sbadigliando.

Aveva rinunciato a un invito di Luka ad andare al cinema, per poter lavorare tutto il pomeriggio e per tutta la sera, fermandosi solo per cenare. Aveva finito con il rifare daccapo tutta la sciarpa due volte ma, finalmente, poteva dirsi soddisfatta; adesso era proprio perfetta.

Improvvisamente sentì dei lievi rumori provenire dal suo balconcino. Si avvicinò di soppiatto alla finestra e l'aprì. Qualcuno era appoggiato alla ringhiera, dandole le spalle.
-Chat Noir?
Il supereroe si voltò di scatto verso di lei. -Ah! Marinette! Io... ehm... stavo facendo uno dei miei giri notturni e... sono passato davanti a... Villa Agreste.
-Adrien sta bene?- domandò subito Marinette.
Il ragazzo sorrise. -Ma certo, tranquilla! Piuttosto... il tuo amico temeva di non riuscire a consegnarti una cosa, quindi mi ha chiesto di... fargli un favore. Ecco, tieni.- porse a Marinette un pacchetto e una lettera. Le fece l'occhiolino: -Bene, ti saluto.
-Aspetta!- La ragazzina rientrò per qualche secondo e poi ricomparve con un sacchetto: -Per piacere, potresti portargli questo?
-Di questo passo, potrei aprire il servizio consegne Chat-mazon!- Chat Noir ridacchiando sbirciò dentro il sacchetto e poi ammutolì. Estrasse la sciarpa. -Sei rimasta sveglia fino ad adesso per questo?
- Già. È molto importante per lui; purtroppo si è bucata ma sono riuscita a ripararla. Però suo padre non sa del danno, quindi deve rimanere un segreto.- rispose Marinette. -Posso contare su di te?
-... sì, certo! Anzi...Puoi pensare che sia già in mano ad Adrien.- sussurrò il supereroe, sorridendole e rimettendo la sciarpa nel sacchetto.- Joyeux Noël, Princesse!
Con un saltò sparì nella notte.
-Buon Natale anche a te, Chaton. E grazie di cuore!- mormorò lei prima di rientrare.

Una volta a letto, Marinette aprì la lettera.

"Cara Marinette.
Vorrei ringraziarti ancora una volta. Non solo perché in questo momento stai riparando qualcosa che per me è molto caro, ma perché sei sempre gentile con chiunque, sempre pronta ad aiutare e a tirare fuori il meglio da tutti noi.
Sei una delle persone più preziose che abbia mai conosciuto e sono davvero fortunato ad averti accanto.
Ci sarò sempre per te, quando avrai bisogno.

Tanti auguri di Buon Natale,
Con affetto,
Adrien

P.S. È difficile trovare un regalo adatto a una persona che sa creare DI TUTTO, ma spero che ti piaccia il mio pensiero!"

Nel pacchetto c'era una fotografia incorniciata. Marinette la riconobbe: l'aveva scattata Alya dopo che le riprese dello spot dell'energy drink al Trocadero erano finite.
Nella foto c'erano la sua migliore amica, Nino, e lei e Adrien che si guardavano e sorridevano in maniera complice, dopo che avevano segretamente aiutato Mr. Banana.

La ragazzina sorrise commossa. Era un regalo semplice, ma bellissimo, che le infondeva una dolce sensazione di calore, all'altezza del cuore.

"Oh, Adrien... "

Una volta rientrato in camera, Adrien si ritrasformò e si mise immediatamente la sciarpa al collo. Chiuse gli occhi godendosi la sensazione della lana morbidissima sulla pelle. Era anche meglio di prima. Profumava leggermente di fiori, la fragranza di Marinette.

"Marinette..."


Tutto era tranquillo.
La neve cadeva silenziosa in quella notte parigina.

"Buon Natale"

Warm and Fuzzy Feeling - A Miraculous Winter TaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora