soli...

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Irene's pov

"Gestisci meglio il fiato nell'ultima parte." mi corregge Frank. "Per il resto ci siamo. Abbiamo finito." Inizio a mettere a posto i miei spartiti mentre Frank spegne la tastiera. Fuori dalla finestra, il cielo è tinto di un tenue azzurro macchiato da nuvole bianche. Agosto sta volgendo al termine e Frank mi sta aiutando a prepararmi al tour autunnale. 

"Il pezzo ti viene bene." mi dice, mentre metto le mie cose nella borsa. "Sono contento che partecipi al tour," fa una piccola pausa. "nonostante tutto..."

"Non avrei potuto mollare." gli dico. "E' davvero importante per me." controllo l'orario sul cellulare, poi affermo: "Dobbiamo muoverci, devo prendere l'autobus tra qualche minuto."

"Non c'è problema, ti accompagno io." 

"Ti ringrazio." gli dico.

"Dove ti devo portare?"

"Hotel Climax." rispondo. "Non è molto lontano."

"Per quanto tempo pensi di stare lì?"

"Non posso dirlo con precisione..." dico un po' incerta. "Almeno fino all'inizio del tour. Poi mi muoverò insieme a voi altri e poi..." mi fermo a riflettere. "Beh, poi  vedremo dove mi porterà il vento." Frank mi guarda comprensivo.

"Non deve essere stato facile per te," mi guarda negli occhi "nell'ultimo periodo." 

Ripercorro con la mente gli eventi di questa settimana, da quella sera al locale... dopo aver seguito il consiglio di Frank e aver cantato sul palco, tutte le persone che erano venute a vedere i rovere sembravano stupite... ma soddisfatte. Alcune mi hanno riconosciuta dal festival, altre mi hanno vista per la prima volta, ma ricordo vividamente gli applausi a fine canzone. E ricordo altrettanto vividamente lo sguardo di Nelson mentre cantavo The Scientist. Era attento, rapito, non si perdeva una sola nota emessa dalla mia voce. Ricordo tutta la forza di volontà che ho messo per convincermi a ignorare la sua voce mentre raccoglievo le cose che avevo lasciato in casa sua. Ricordo le notti fredde sul letto dell'albergo, in un letto che mi sembrava troppo grande. Ricordo il tempo passato con Frank, che insieme a Luca mi è rimasto accanto in questo periodo. ricordo le prove in vista del tour, che ho deciso di non lasciare. La musica mi ha aiutato ad affrontare le emozioni di quella sera e non posso perdermi questa occasione. Continuo a vedere Nelson, ogni tanto, alle prove con gli altri, e ogni volta sento lo stomaco sottosopra. Ma resisto. Devo resistere. Perchè è l'unica cosa che posso fare per seguire i sogni nel cassetto... e per superare il dolore per quelli già infranti...

"Già." rispondo. "Ma non sono una che si arrende facilmente." 

Frank mi sorride. Siamo entrambi pronti e facciamo per uscire dalla sala. Ma davanti alla porta, in corridoio, una testa riccioluta si volta verso di noi. Riprendo l'atteggiamento distaccato dell'ultima settimana e, dentro di me, rimetto insieme i pezzi.

Come Stelle ad agosto || rovere ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora