...debolezze...

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Irene's pov

Quando finalmente sono pronta per uscire, mi guardo allo specchio. Indosso una maglietta bordeaux, un paio di jeans e delle vans. Esco dalla stanza.

Cammino per il corridoio, quando la porta alla mia sinistra si apre senza preavviso. Il mio volto improvvisamente, prende il colore della mia maglietta.

Davanti a me, Nelson con i capelli umidi che gli ricadono sulla fronte e solo un'asciugamano a coprirlo dalla vita in giù. Gli occhi scuri, spogli dei soliti occhiali, si posano su di me per qualche secondo: si accorge di me. Sembra non percepire il mio estremo imbarazzo. Almeno spero...

"Sei pronta?" mi chiede. Annuisco.

Lui mi passa accanto per raggiungere la sua stanza e io vado in salotto ad aspettarlo.

Mi siedo sul divano e dopo qualche minuto, Nelson (vestito, stavolta...) entra sistemandosi gli occhiali sul naso. Si mette davanti al divano, di fronte a me e mi tende una mano.

"Andiamo?"

Afferro la sua mano e ci dirigiamo entrambi alla porta. Una volta usciti, prendo una boccata d'aria fresca. La giornata è soleggiata ma il vento è piacevolmente freddo.

"Dove andiamo di preciso?" chiedo.

"Sala prove. Terremo la riunione lì."

"E come ci dovremmo arrivare?"

"Ci basterà camminare ancora per un po'"

Mentre svoltiamo l'angolo vedo Nelson che cerca qualcosa nel suo zainetto. Tira fuori una piccola telecamera e con il braccio teso la punta verso di noi.

"Saluta Irene!"

Guardo l'obiettivo senza sapere bene cosa fare. Faccio un gesto con la mano e sorrido un po'.

"Stiamo andando in sala prove," riprende Nelson. "e se ve lo state chiedendo sí, anche oggi sono in ritardo."

"Scusa ma cosa..."

"Ah non lo sai?" lo guardo con aria interrogativa. Lui ride. "E' per il mio canale YouTube. Faccio dei vlog."

"Wow." rispondo. "Avresti potuto avvisarmi e dirmi che stavi riprendendo. Avrei cercato di essere più carina, più simpatica..."

"Eri perfetta." mi interrompe lui. Sorrido un po' a quello che percepisco come un complimento.

"Ma... aspetta," rifletto "siamo in ritardo?"

"Ehm..." ride un po' "Mi sono sbrigato tardi." si giustifica.

"Ma siamo arrivati!" esclama quando ci ritroviamo davanti a un portone nero. Lui suona al campanello, il portone si apre ed entriamo.

Davanti a noi, da dietro una scrivania ordinata, un uomo sulla quarantina, trascrive al computer e nel frattempo sistema dei fogli. E' basso e tarchiato, con l'espressione concentrata. Quando ci vede entrare si rivolge a Nelson.

"Rovere?" chiede.

"Ehm, sì."

"Gli altri sono già qui. Seguitemi."

Ci accompagna giù per una rampa di scale, in una stanza con batteria, chitarre, console e microfoni. Gli altri membri della band sono già tutti lì, seduti attorno a un tavolo al centro della camera. Appena entriamo l'uomo torna su per le scale e Stiva ci saluta.

"Finalmente!" dice a Nelson. Nelson alza le spalle. "Dai, sedetevi." Prendiamo posto in due sedie che hanno lasciato libere, di fianco a Luca. Di fronte a noi, sono seduti Stiva, Marco e Frank. Stiva prende parola.

"Vi starete chiedendo perché vi abbia convocati."

"Io mi chiederei perché ci hai fatto affittare la sala prove, quando avremmo potuto parlare a casa di Nelson, per esempio." interviene Marco.

"Lo scoprirete..." risponde Stiva, facendo un mezzo sorriso. "C'è una cosa più importante che ho bisogno dirvi, prima. Lo dirò e basta, senza mezze misure." riprende e sposta il suo sguardo, dritto verso di me "Voglio dare ufficialmente il benvenuto al nuovo ospite del nostro tour... Irene!"

Come Stelle ad agosto || rovere ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora