Capitolo 2

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Lou, nonostante fosse arrivata tardi la notte prima, si svegliò all'alba.

Andò sul tetto della casa per ammirare il panorama.

( in Marocco le case non hanno i tetti triangolari con tegole, hanno una sorta di piano all'aperto).

Rimase li, finché non la chiamarono per far colazione.

Deliziosa colazione con pane appena fatto e sfornato dalla zia e mille altre cose da accompagnare, tra cui il tè alla menta marocchino.

Quella mattina Lou e il padre andarono a visitare la famosa piazza di Marrakech: Jamaa El Fna.

Era magnifica già al mattino : si estendeva un vasto  mercato all'aperto, con bancarelle che vendevano le merci più svariate (dalle stoffe ai datteri, alle spremute d'arancia).

Oltre a ciò Lou rimase incantata dalle donne che facevano decorazioni con l'henné, dagli erboristi, cavadenti ( ??? Si ) musicisti , incantatori di serpenti, ammaestratori di scimmie e tanto altro.

La cosa che Lou amava del suo paese erano le arance, e non poteva non bere la famosa spremuta d'arancia di Marrakech.

Suo papà le fece vedere e incontrare posti e persone con cui lavorava da giovane. Era molto conosciuto e dopo anni di assenza tutti erano felici di incontrarlo.

Dopo una mattinata intera a spasso decisero di andare a pranzare a casa dove un buon tajine di pollo attendeva.

Lou era felice di essere tornata in Marocco, e di essere finalmente riuscita a visitare la sua città.

Per quel giorno decisero di rimanere a casa in famiglia e riposarsi perche l'indomani sarebbero andati dai famigliari.

Lou giocò con i figli del cugino, ma aveva la testa altrove. Era nervosa ma non lo dava a vedere.

Nervosa di conoscere una marea di famigliari, e paura di non piacere.

Era timida, non socializzava molto con nessuno, nemmeno i famigliari, figuriamoci con chi non conosceva affatto.

Ho lasciato il cuore a MarrakechDove le storie prendono vita. Scoprilo ora