~ Capitolo 1 ~

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Lucia odiava aprire gli occhi ogni mattina.

"Ah...questa dannata emicrania. Perché devo subire lo stesso dolore due volte nella stessa vita?"

Lucia si prese la testa fra le mani e si alzò dal letto.

La sua vita stava seguendo il percorso esatto del suo sogno.

Da quando ebbe le sue prime mestruazioni all'età di 15 anni, iniziò a soffrire di forti emicranie che si presentavano da una ad un massimo di quattro volte al mese. Benché non fosse nulla di serio, con il passare del tempo, si sarebbe rivelato essere una malattia cronica che l'avrebbe tormentata per il resto della sua esistenza.

Al compimento dei suoi 18 anni, credeva veramente di aver visto tutta la sua vita in un sogno. Aveva fatto molti sforzi per modificare il corso degli eventi e molte delle cose che aveva visto nel suo futuro erano già cambiate.

A volte però, il futuro era stato inesorabile e nessuno dei suoi sforzi avrebbe mai portato alcun cambiamento.

Per esempio, quando aveva 13 anni, ci fu una violenta inondazione causata dalle incessanti piogge, la quale 30aveva provocato l'allagamento dell'intero primo piano del palazzo reale. L'inverno successivo, soffrì il freddo a causa della carenza di legna da ardere come conseguenza delle alluvioni dell'anno precedente. Trascorse mesi interi patendo i brividi di un inverno gelido.

Lucia sapeva che al compimento dei suoi 19 anni, il re, suo padre, sarebbe morto e sarebbe stata venduta al perverso Conte Matin. Questo era parte di un futuro che Lucia non poteva cambiare. Mentre si rese conto di ciò, cadde nella più totale disperazione.

Qual era lo scopo di poter conoscere il futuro? Sembrava che i cieli la stessero prendendo in giro, trasformando tutto ai suoi occhi in un ignobile scherzo.

Si costrinse ad isolarsi nella sua stanza nella più totale disperazione.

" Anche se dovessi morire di fame qui, nessuno lo verrebbe mai a sapere."

Lucia aprì le finestre della sua stanza. L'aria fredda del mattino si riversò nella stanza. Si appoggiò al davanzale e lasciò che il vento gelido esplodesse in una raffica contro tutto il suo corpo. Era come una boccata d'aria fresca. Non sentiva più il dolore del pesante fardello che le gravava sul cuore. Era come se stesse affrontando il suo freddo destino.

Ora, era diventata abbastanza alta da poter appoggiare le mani al davanzale della finestra e riuscire a sporgersi per guardare il mondo esterno. L'esile struttura corporea l'aveva ereditata da sua madre. I suoi capelli erano di un colore bruno-rossastro come la maggior parte della popolazione. Ma aveva qualcosa di particolare: due occhi di un color arancione quasi simile al colore di una zucca che brillavano come l'oro e si distinguevano da tutti gli altri. A parte questo, le sue caratteristiche fisiche erano simili a quelle che si sarebbero potute ritrovare in qualunque altra persona incrociata per strada.

Nonostante ciò, non era priva di fascino.

Aveva una carnagione pallida ma luminosa. Se si fosse vestita con maggiore cura, avrebbe fatto risaltare il suo fascino, che normalmente rimaneva nascosto. Non ebbe mai la necessità di un corsetto data la sua vita sottile. La sua fragile struttura avrebbe risvegliato l'istinto protettivo di qualunque uomo. Tuttavia non apparteneva all'aristocrazia, e di conseguenza, nessuna di queste sue doti sarebbe stata apprezzata.

"Vediamo...Ho esaurito la legna e sto terminando latte, uova e patate."

"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 09, 2019 ⏰

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