Capitolo 3 La Spada Demoniaca E L'Uovo Di Kishin, Minaccia Nell'Ombra

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Non erano neanche le 4:00 del mattino che Francesco fu svegliato dalle urla di Crona.
Il ragazzo aprì di scatto gli occhi e vide che la bambina stava avendo un incubo dato che urlava e si dimenava come una posseduta.

"Crona?! Crona svegliati!", esclamò il ragazzo afferrandole le spalle per calmarla, ma la ragazza continuava ad urlare (menomale che i muri erano spessi e smorzavano parecchio i suoni, altrimenti i vicini sarebbero stati sicuramente allertati dalle urla).

"State lontano da me! Ragnarok!", urlò Crona e la creatura nera rispondendo all'urto della bambina eruppe fuori dalla schiena. Ma stavolta non assunse una forma umanoide, anzi sembrava quasi che la sua massa nera si fosse separata dal corpo della bambina per poi trasformarsi in una lunga spada con la lama sottile con un'elsa grigia, una striscia bianca al centro e punte intorno alla guardia che ricordano quelle sul corpo umanoide di Ragnarok.

La bambina cominciò a mulinare la spada all'impazzata e Francesco sollevò le braccia e le mani per proteggersi.

"Crona calmati! Non sei in pericolo! Tu...ahhhh!", urlò di dolore Francesco mentre la spada lo ferì al palmo della mano destra procurandogli un taglio.

Solo dopo aver udito le grida di dolore del ragazzo, Crona si risvegliò e rimase disgustata da ciò che aveva fatto. Francesco si teneva stretta la ferita mentre il suo sangue stava macchiando le lenzuola.

"Oddio! Che cosa ho fatto?!", urlò con orrore Crona ritrasformando la spada in un ammasso di liquido nero che poi fu riassorbito nel suo corpo.

Francesco si sforzò di calmarsi e fece un sorriso per la bambina dicendole: "È stato solo un incidente...non preoccuparti. Ora vado un attimo in bagno alla cassetta del pronto soccorso a medicarmi, tu invece resta qui. Tornerò subito."

E detto ciò il ragazzo corse in bagno con la mano insanguinata e prese di corsa la casetta del pronto soccorso. Innanzitutto lavò per bene la ferita sotto l'acqua corrente, poi la disinfettò (teneva la mano in alto per limitare l'emorragia), dopodiché tagliò un pezzo di benda tampone emorragica con cui fasciò la ferita e poi mise altre bende stringendole belle strette per tenere ferma la fasciatura. Fortunatamente il taglio non era così grave da richiedere i punti, anche se poco ci mancava; comunque il ragazzo digrignava i denti per il dolore e il bruciore della ferita e per distrarsi decise di dare dei pugni al muro del bagno.

Dopo circa 10 minuti il dolore divenne più sopportabile e Francesco rimise in ordine gli oggetti che aveva preso, dentro la cassetta e tornò in camera da letto per controllare come stava Crona. Tuttavia non la trovò nel letto dove l'aveva lasciata, la bambina si era seduta e rannicchiata in un angolo della stanza a piangere.

Francesco si avvicinò lentamente e cercò di calmarla: "Crona...Crona stai tranquilla non è successo nulla. La ferita non era così grave come sembrava."

Ma la bambina non reagì come Francesco aveva sperato, anzi pianse più forte e iniziò a farfugliare delle scuse: "Mi dispiace...! M-mi dispiace così tanto...!"

"Crona...non sono arrabbiato te lo giuro sulla mia vita", disse Francesco inginocchiandosi davanti alla bambina.

"Sono un mostro!", pianse Crona tremando, "non so come comportarmi quando ferisco qualcuno!"

Francesco non volle ascoltare altro e prese la bambina tra le sue braccia cullandola. Inizialmente Crona lottò per liberarsi dalla presa, ma Francesco non cedette e continuò a parlarle in modo calmo e rassicurante: "È tutto ok Crona, è tutto ok. È stato solo un incidente, non hai nessuna colpa. Shhh, shhh ora basta piangere...ti prego piccola..."

Il ragazzo dava piccoli baci sulla testolina rosa di Crona per tranquillizzarla e le massaggiava con cura la schiena.

"N-non...non volevo...farti del male", singhiozzò Crona.

Soul Eater: Shadow Games. Libro 1 CronaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora