Ancora una volta mi ritrovo in un bagno. Questa volta non sento nessuna pressione addosso, nessun senso di angoscia.
A tenermi compagnia c'è Solomon, il grosso mastino di Hoseok. Tiene il muso posato sul bordo della vasca, e le sue guance cadenti e morbide si adagiano su di esso.
Per accontentarlo gli offro una carezza, sembra non abbia intenzione di staccarsi da me.La mia vasca dura una decina di minuti, dopo i quali sono nuovamente vestita con un grosso pigiama di lana. Ancora una volta l'animale mi fa da guida, accompagnandomi nella stanza che Hoseok mi aveva preparato.
Mi siedo sul letto, poco dopo il ragazzo mi raggiunge.<Puoi tenere la luce del comodino accesa se ti fa sentire meglio, e sono certo che a Solomon non dispiacerà dormire con te> mi dice, ridacchiando poco dopo.
Ci congediamo e mi infilo sotto alle calde lenzuola, tenendo la luce accesa come mi aveva consigliato lui. È la mia prima dormita vera e propria.
La mattina seguente apro gli occhi, mi sento riposata e piena di energia.
Dal salotto provengono due voci, che purtroppo conosco bene.<L'hai spaventata Jooheon, devi essere più delicato e apprensivo con lei...>
<Ma che cazzo ti salta per la testa? Sono stato più che buono con lei, l'ho lasciata stare a casa mia, A CASA MIA CAPISCI?> lo sento alzare notevolmente il tono, diventando minaccioso.
<Hai ragione. Me ne sono andata senza nemmeno darti una spiegazione, mi dispiace. Ho sognato che mi usavi, sessualmente, e non potevo staccarti. Volevo solo prendere un po' d'aria, ma tu mi hai seguito e sono finita per correre via.>
Vedo entrambi girare la testa verso di me quando inizio a parlare. Non devo aver avuto un bell'aspetto, appena sveglia. Nonostante questo mi ascoltano, tutti e due.
<E che minchia c'entro io se sogni che ti stupro?>
<Jooheon...>
<Zitto Hoseok. E tu, sei fuggita dal nulla, volevo almeno sapere perché. Come hai detto tu, ora non ho più motivo di tenerti a casa mia, quindi le nostre strade si dividono qui. Stammi bene.>
<Jooheon...>
<Hoseok, maledizione. La vuoi finire?> domanda, poi esce di casa, lasciandoci lì imbambolati.
<È vero, non ha più motivo di tenermi con se, pertanto non ha senso continuare tutto questo. Hoseok, sei stato davvero gentile con me, non dimenticherò mai quello che hai fatto per me, ma è ora che io torni alla mia vita di sempre.>
<Non per me. Io non voglio che torni a vivere sotto alla metro, a morire di fame e di freddo. Ho promesso che avremmo trovato una soluzione, quindi finché così non sarà rimarrai qui con me.>
La voce dolce e gentile che caratterizzava quella montagna di muscoli era sparita. Al suo posto un tono serio, deciso.
Io annuisco, anche se mi pesava vivere sulle sue spalle. Mi avvicino un po' e lo abbraccio, era il minimo che potessi fare per dimostrare la mia gratitudine.
Lui ricambia, poi si stacca da me e si siede sul divano, davanti al suo computer.<Che cosa fai con quello?>
<Ti aiuto, ovviamente.>
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•| CLOCHARD |• L.J.H.
FanfictionLee Jooheon, ragazzo sbruffone e di discutibili principi morali, si ritrova ad essere la casa di una ragazza senzatetto