Freddo

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Era trascorso un mese. Lan Wangji aveva solo sei anni, ma per quanto si sforzasse di ricordare, non riusciva ad evocare un momento in cui fosse stato con sua madre per più di qualche ora, per più di una volta al mese. Era troppo piccolo per capire appieno e per essere informato sulla situazione, poteva solamente accettare le spiegazioni di suo fratello e di suo zio. Gli avevano detto che la mamma era malata e che non potevano passare molto tempo con lei per evitare di farla stancare eccessivamente, ma lui non ci credeva. La vedeva la mamma, sapeva che stava bene e che, nonostante non sembrasse essere sempre felice, era in salute. Non poteva chiedere spiegazioni, gli avevano insegnato a non fare domande e a non contraddire gli adulti, ma non gli piaceva non poter vedere sua madre quando ne aveva bisogno; quella era sua mamma e le voleva bene. Con suo padre era diverso; era il Gran Maestro della scuola, ma non lo vedeva mai perchè era in meditazione isolata. Non si ricordava nemmeno come fosse fatto, ma proprio per quello non avvertiva lo stesso bisogno disperato che sentiva di vedere sua madre. Lei lo prendeva in giro, si divertiva a stuzzicarlo e, anche se si fingeva offeso, in realtà era molto felice di quelle attenzioni; ovviamente suo fratello lo sapeva bene perchè non poteva nascondergli niente e anche lui si divertiva a stuzzicarlo. Quei momenti erano preziosi, ma sempre troppo brevi, sempre troppo distanti l'uno dall'altro e lui non riusciva a sopportarlo. Era passato un mese, quindi l'avrebbe rivista quel giorno, ma poi gli sarebbe mancata terribilmente e sarebbe stato triste, pur senza poterlo dire a nessuno. Nella sua breve vita, gli era stato insegnato ad essere serio e composto, silenzioso e riflessivo, gli avevano insegnato quanto infrangere le regole fosse imperdonabile e che doveva impegnarsi e dare il massimo in ogni occasione. Lan Zhan credeva fermamente in quei principi, per quanto un bambino di sei anni potesse prendere seriamente tutti quegli insegnamenti, ma se quelle stesse regole lo avessero tenuto lontano da sua mamma, si sarebbe ribellato, o per lo meno ci avrebbe provato, andando a parlare con suo fratello, che avendo quasi il doppio della sua età, sapeva sicuramente molte più cose di quelle che dicevano a lui. 

I suoi pensieri di bambino erano fin troppo profondi per la giovane età, ma era testardo e troppo determinato per lasciar perdere senza provare a trovare una soluzione. Non sarebbe mai andato apertamente contro ciò che gli diceva lo zio, ma non sarebbe nemmeno riuscito a fare finta di nulla come facevano il fratello, lo stesso zio e tutti i membri della loro scuola. Sembrava che tutti fossero convinti del fatto che a loro due non servisse una madre e che sarebbe stato sufficiente il loro shifu, ma non era affatto così. Lan Zhan aveva disperatamente bisogno del calore che gli trasmetteva la madre le poche volte in cui riusciva a vederla, e quel calore non sarebbe mai potuto essere rimpiazzato da nessuno, né dallo zio, né da suo fratello. Ogni volta che sua mamma lo abbracciava, sentiva sparire il vuoto e quel dolore che aveva sentito nel mese precedente, ma poche ore più tardi, tutto tornava come prima e quindi la sua vita, pur essendo tanto piccolo, oscillava tra gli insegnamenti di suo zio, un'immensa gioia momentanea e poi il senso di vuoto. Lan Zhan non era come suo fratello, non aveva il suo carattere solare e non era così apertamente emotivo; preferiva nascondere i suoi pensieri per evitare di essere sgridato, sapendo bene che suo zio non avrebbe accettato quella sua debolezza. Si sentiva così insicuro; da un lato voleva poter dire a tutti che aveva bisogno della sua mamma e che nessuno aveva il diritto di impedirgli di vederla quando ne aveva bisogno, ma dall'altro ci teneva molto a rendere orgogliosa lei, suo zio e tutta la scuola. Sapeva quanto fosse importante portare onore alla sua famiglia, ma non sapeva se ne valesse la pena, se quella famiglia non poteva vederla. 

Perché sua madre e suo padre non potevano crescere lui e suo fratello come aveva visto fare agli altri genitori? Perché loro avevano bisogno di un permesso e di supervisione per vedere la madre? Perché non poteva stare con lei, non lo meritava? Era stato cattivo e quindi non gli era permesso? Perché gli altri bambini potevano fare amicizia, mentre a lui non era concesso? Perché gli altri bambini potevano giocare con i genitori, imparare da loro, crescere insieme a loro, mentre lui e suo fratello dovevano solo allenarsi, imparare, migliorare ed essere esempi perfetti per tutti? Non trovava delle risposte a quelle domande e si sentiva sia triste che in colpa. Erano solo dei bambini, ma nessuno gli permetteva di comportarsi come tali e Lan Zhan ci stava male, perchè gli sembrava ingiusto. Sapeva che suo zio gli voleva bene, ma lo trattava sempre in modo distaccato e lui stava pian piano diventando sempre più freddo per non rimanerci male; shifu non era cattivo, lo sapeva bene, ma sembrava non capire che nella vita servisse altro oltre allo studio e alle regole, che servisse essere bambini, imparare a vivere spensierati e solo dopo c'erano il dovere e la disciplina; lui lo capiva bene pur essendo solo un bambino. Un bambino di sei anni non avrebbe potuto in nessun modo capire l'importanza di tutti quegli insegnamenti però, poteva solo impararli perchè gli era stato detto di farlo. Non gli piaceva passare le giornate a scrivere, leggere, allenarsi, studiare, suonare, mangiare ad orari ben definiti e dormire ad orari prestabiliti; avrebbe preferito mangiare quando era affamato, dormire quando stanco e studiare il giusto senza eccedere. La vita di un bambino non poteva già essere colma di libri, lezioni e combattimenti, non sarebbe stata una vera vita in quel modo. Un giorno sarebbe cresciuto e non avrebbe più avuto il diritto di passare il tempo a giocare, divertirsi e stare con i genitori, quindi perchè avrebbe dovuto sprecare il tempo che aveva a disposizione sapendo che un giorno lo avrebbe rimpianto non potendo tornare indietro? Voleva assolutamente parlare con suo fratello e capire se anche lui la pensasse in quel modo ed, eventualmente, avrebbero potuto trovare insieme una soluzione.

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