Si frugava nelle tasche, vuote, con la speranza di trovare qualcosa. Ma non aveva mai nulla, un piccola scatola di metallo e un bottone nero di quella stessa giacca consunta, già da mesi senza l'ultimo bottone.
Non piaceva il suo modo di fare, così sfacciatamente sicuro perché insicuro, era ipocrita nel senso più originale e viscerale, e a tal punto che ormai non lo si poteva più dire tale.
Questo è un prosciutto affumicato!
Se la ricordava bene quella forma rivestita di rosso scuro e la odorava. Il suo fiuto si era affinato, a questo pensò quel giorno mentre Fido lo accompagnava per la sua passeggiata quotidiana. Chissà se avrebbe potuto rubarlo, dove si trovava esattamente? Una volta sarebbe stato uno scherzo nasconderlo nel suo zaino verde. Quanto gli mancavano tutti i colori. Per un ladro perdere la vista era peggio che per una persona qualunque, ecco cosa pensò in quell'istante. Ma la sua spiegazione non lo convinse affatto. Fido tirava, forse anche lui aveva fiutato quella delizia e cercava di raggiungerla facendo uno strappo alla principale regola. Mai lasciarsi distrarre!
Non fu così, dopo pochi passi la traccia si affievolì fino a perdersi del tutto, stavano attraversando la strada che portava al parco e Fido aveva fiutato verde. Non si ricordava un negozio di alimentari accanto a quella strada, era certamente un passante che si trascinava dietro quella delizia, chissà se un tempo ci avrebbe fatto tanto caso. Si, adorava il prosciutto e se avesse avuto la minima possibilità con ogni probabilità glielo avrebbe portato via. Poi pensò agli imprevisti e gli venne in mente il monopoli con largo vittoria e le sue case costosissime.
Erano arrivati al parco, l'erba sotto i piedi lo commosse
L'unica cosa positiva è che adesso le sue spalle erano libere, non doveva più portarsi dietro quel pesante zaino verde, non aveva nessuna refurtiva da nascondere, e una bella forma di prosciutto pesa molto. Era l'unica cosa positiva di quella orrenda sfortuna, ma naturalmente non lo sollevò, tirò fuori una canna e se la accese, dopo poche boccate si sentì molto meglio. Incominciò a ridere, pensò all'impressione che gli avrebbe fatto un cieco che fumava placidamente una canna camminando in un bel parco, rigoglioso di bambini che giocavano, mamme che controllavano, vecchi che aspettavano e scoiattoli che scappavano. Agli scoiattoli non avrebbe fatto nessuna impressione, i vecchi erano troppo vecchi per ricordarsi del sessantotto, i bambini troppo bambini, ma il viso delle mamme sarebbe stato il più scolpito da quel richiamo di rivoluzione. I ragazzi all'ultimo avrebbero respinto la tentazione di chiedergliene un cuccio, intimiditi da quella pietosa condizione. Come se la cecità si attaccasse, che idioti.
Scusa ce l'hai una cartina? Dall'odore più che dalla voce capì di trovarsi di fronte alla richiesta di un barbone alcolizzato, che per giunta era anche drogato. Certo, c'erano anche i barboni in quel bel parco, e sicuramente dovevano impressionare di più quelle madri così belle e guardinghe. Si sentì uno stupido nell'essersi tanto sopravvalutato, probabilmente quelle mamme non si erano nemmeno accorte di quel povero cieco, il pezzente era indubbiamente più pericoloso, patetico e instabile di lui. Provò un odio violentissimo ma non nuovo verso quel bastardo. Dalla tasca del cappotto tirò fuori la scatoletta metallica e gli diede una cartina, fortunatamente il barbone nel prenderla non gli sfiorò la mano. Al primo cestino gettò la scatoletta non ancora vuota, ma non ne fu sicuro, forse l'aveva gettata sopra una di quelle panchine dove fra qualche ora, quando sarebbe stato buio, il barbone avrebbe dormito e ringraziato il buon Dio di quel regalo inaspettato. Per lui era sempre buio ed ogni giorno si doveva svegliare per sforzarsi a non dormire per sempre.
Fido tirò, aveva fiutato un altro colore. I guaiti disperati di quel povero cane contrapposti all'assoluta compostezza dell'uomo dimostrano quanto il dolore sia molto meno impressionante quando non lo si vede arrivare, devastare e portare via la vita. Quell'idiota d'un cane era diventato daltonico. Solo questo ebbe il tempo di pensare Giorgio.
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Fido
Short StoryC'è un cane. Un cieco (o non vedente). E c'è un prosciutto affumicato.