Mi trovavo ancora una volta a sognare di essere in uno strano ma bellissimo posto, dove gli unici abitanti erano degli animali parlanti o degli esseri mitologici , quella volta però più che un sogno era diventato un incubo ,lo scenario era più cupo e tenebroso ,è una cosa che mi aveva sorpreso e che le strade erano vuote ,c'era solo un inquetante silenzio ,ma dov'erano finiti tutti? e perché melo stavo chiedendo? alla fine erano solo uno dei miei strani sogni non era la vita reale ,ma riuscivano ad essere cosi realistici che mi stavo quasi affezionando a quella allegria inspiegabile di quei buffi e strani abitanti, e mentre camminavo e continuavo a vedere solo rovine mi chiedevo cosa era successo ?sicuramente niente di buono .
Dopo aver camminato per un bel po e non aver ancora incontrato nessuno, decido di sedermi su un masso per riposare ,alzando lo sguardo mi accorsi che su una collina poco distante si trovava quello che doveva essere un edificio e chi sa magari era un palazzo ,ora mai era diventato solo un a masso di pietre.
Al improvviso il vento iniziò ad aumentare , il sole era stato coperto da delle nuvole grigie che diventavano sempre più nere e senza neanche accorgermene mi si piazzo un leone dal aria imponente ed universale davanti ,non sapevo spiegarmi il perché ma quel leone mi dava sicurezza, aveva anche qualcosa di famigliare ,probabilmente lo avevo già visto nei miei sogni precedenti.
"Chi sei?'' gli chiesi , il leone dal aria imponente ma allo stesso tempo anche calorosa e gentile mi rivolse un sorriso e una risata amichevole ,
''Aslan ,ma non c'é tempo mia cara , preparati a tornare ''
''Io non capisco ''dissi scuotendo la testa confusa
''tutto questo è solo frutto della mia immaginazione ,e anche tu non esisti ''gli urlai contro non curandomi tanto delle parole che stavo dicendo ,era solo la verità ,l'indomani avrei dovuto fare i conti con la realtà e non potevo rimanere incollata ha dei sogni per sempre.
Il grande leone al contrario di me sembrava più che calmo
-credi al sole anche quando non c'é? -
ma che razza di domanda era ? rimasi zitta e mi limitai ad annuire come una stupida
Mi svegliai ancora scossa da quel sogno , mi sa che stavo veramente delirando e ne ero consapevole , sarei dovuta andare da qualche psicologo per sfogarmi ,ma mi avrebbe sicuramente mandato in una clinica psichiatrica ,avevo iniziato a sognare questo ''mondo incantato e fantastico '' da quando mia madre è morta .
Sembrava il modo migliore ,''scappare dalla realtà e rifugiarsi nel mondo dei sogni'', alla fine ero solo una bambina e non ero pronta ad affrontare un lutto, col tempo volevo solo cercare di non sognare più quel mondo ''magico'', ero pronta ad affrontare il mondo reale e i suoi problemi .
il governo aveva deciso che tutti gli uomini che superavano la maggior età , dovevano arruolarsi per andare in guerra e proteggere il paese ,mio padre era partito e qualche volta ogni tanto riusciva a mandare delle lettere per rassicurarmi e dirmi che stava bene e cercava di resistere , non era facile rimanere vivi nel campo di battaglia .
il mio pensiero fisso era solo lui ,tutto il resto non era importante ,non ero molto credente ma ogni sera iniziavo a pregare a finche tornasse al più presto possibile a casa , mi ritrovavo sola con mia zia che per quanto possa essere gentile non era una persona ottimista ,è per questo che cercavo sempre di stare per conto mio ,cercavo di pensare sempre positivo ,''nelle situazioni difficili la speranze è la cosa più portante che ci sia '' ,mia madre melo ripeteva sempre.
Dopo aver fatto colazione mi accorgo di essere in ritardo cosi inizio a correre come un razzo in camere mia per prepararmi e non perdere il treno che mi avrebbe dovuto portare a scuola ,mi aggiustai velocemente i capelli legandoli con un nastro azzurro per poi sistemarmi la cravatta rossa che faceva parte della divisa scolastica, afferrai velocemente la valigetta di pelle che teneva tutti i libri per poi correre senza mai fermarmi verso la stazione che stava qualche minuto da casa mia ,dopo essere arrivata mi accorgo che il treno non è ancora venuto ,cosi con calma mi siedo su una delle panchine per prendere di nuovo fiato .
Mi stavo rilassando quando delle urla attirano la mia attenzione, girai lo sguardo per vedere cosa stava succedendo e notai che sulle scale si era formato un gruppo affollato di ragazzi , dalle loro urla potevo intuire che si trattava di una rissa continuavo a ripetere ''botte botte'' ,come al solito si trattava della mia scuola e di quella ''avversaria'' ,mi avvicinai cercando di capire cosa stava succedendo, ma non riuscì a vedere niente perché ero troppo bassa .
La situazione stava sfuggendo di mano ,avevo capito che era solo un ragazzo contro tre e dato che lo stavano massacrando al momento mi sembrava giusto chiamare un autorità ,la guardia arrivo é fermo tutto .
il ragazzo che aveva iniziato la rissa si chiamava Peter pevensie ,non era la prima volta che faceva a botte con dei ragazzi più grandi ,a scuola stava sulla bocca di tutti ,era uno che odiava farsi mettere i piedi in testa.
il ragazzo biondo quasi non mi spingeva a terra con i suoi modi poco gentili
''questo e il tuo modo di ringraziare?'' chiesi infastidita ,
''era tutto sotto controllo '' mi rispose, per poco non gli tiravo un pugno in faccia,
''ho visto, infatti ci mancava poco che non andavi dritto sotto i binari'' gli feci notare , quel ragazzo era fin troppo orgoglioso e testardo da ammettere che aveva torto ,cosi si limito a ignorarmi.
''non farci caso mio fratello non sa gestire il suo orgoglio ''disse un ragazzo dai capelli corvini, riferendosi a Peter
'' mi scuso da parte sua , io sono Edmund ''disse sorridendomi
''Elisabeth'' dissi ricambiando il sorriso
''perché lo hai fatto questa volta?'' gli chiese sua sorella Susan, frequentava i miei stessi corsi e mi capitava spesso di vederla passare per i corridoi
''per una stupida spinta '' interveni la sorella più piccola che doveva chiamarsi Lucy,
''non potevi solo far passare ?''chiese scocciata Susan
'' pretendeva da me delle scuse'' gli rispose irritato
''ho capito che tu vuoi far rispettare ma cosi e un po troppo'' pensai
''non siete stanchi anche voi di essere trattati come ragazzini? ''disse prendendo posto vicino ai suoi fratelli sulla panchina
''noi siamo dei ragazzini ''gli fece notare Edmund
''non qui ''rispose serio ,
'' quanto ci farà aspettare ?è passato un anno''
''si tratta di accettare che la nostra vita è qui ''rispose in modo razionale sua sorella Susan,
Il treno era arrivato, ed ero pronta ad iniziare un nuova e noiosa giornata di scuola, ma qualcosa non andò secondo i miei piani.
spazio autrice
heyy, voglio iniziarmi a scusare se nel capitolo avete trovato degli errori grammaticali ma sto cercando di migliorare , detto questo vi è piaciuto il capitolo? fattemi sapere