Questa è la storia di un'epoca cancellata dai ricordi, mai tramandata sui papiri o sulle tavole sumere, un arco narrativo dell'universo soppresso dalla linea temporale... Tutto ebbe inizio da qui, nella profonda oscurità dello spazio dove il suono è totalmente assente, un piccolo pianeta avvolto da una strana atmosfera riesce a raggirare lo spettro dei colori confondendosi nel buio... Il suo nome è Nibiru.
Questo misterioso astro, galleggia sin dalla notte dei tempi nella nostra via lattea tutelando l'ordine naturale e vigilando come silenzioso protettore su tutte le cose visibili e invisibili. Lo sconfinato regno di Civitate sorge sulla superficie di questo mondo, templi e statue ellenistiche dominano incontrastate su questo scenario sotto un cielo completamente nero privo di stelle e di nuvole; una luce bianca e soffusa s'innalza silenziosa dal terreno, come se tutto fosse costruito su di una lampada incandescente.
L'erba, gli alberi e i fiori sembrano sculture di ghiaccio dal colore neutro, quasi da poterci vedere attraverso... Anche l'aria è gelida e secca, solo il vento sibilante spezza quella quiete cimiteriale che le fa da padrona.
Ogni costruzione sembra circondare un enorme piazzale, cuore dello stesso regno, dove sul suolo lastricato di marmo bianco, delle strane creature dai tratti femminili simili a delle muse, giocano rincorrendosi come farebbero dei bambini... I loro piedi sorvolano il terreno, sembrano fluttuare di qualche centimetro, leggere come piume, quasi da non voler osare toccare quel luogo così sacro.
Un colossale Pantheon si erge al centro della piazza, un'effige sul suo imponente frontone riporta l'incisione Pleroma. Due statue al suo ingresso, diverse da tutte le altre per la loro gigantesca dimensione e l'insolita colorazione bronzea, sembrano rappresentare Agyo e Ungyo le due divinità nipponiche guardiane dei templi buddisti.
Un giovane uomo dalla lunga chioma bianca, vestito con una scintillante armatura cavalleresca si dirige lentamente verso le porte del tempio...
L'eco di ogni suo passo riecheggia per tutta l'area... I suoi occhi sono azzurri, la sua pelle candida, le sue spalle avvolte da un mantello rosso sangue. Le muse nel notarlo avvicinarsi scompaiono intimorite dissolvendosi nell'aria, persino il sibilare del vento sembra interrompersi al suo passaggio; ma giunto alla soglia del Pleroma, non appena il suo piede destro calpesta il primo dei dodici gradini che conducono all' entrata, l' innocente voce di un bambino dal tono pacato gli si rivolge gentilmente chiedendo:
" Cosa vi conduce alle porte di questo luogo?"
L' uomo si guarda attorno ma non vede nessuno, come se a porgerli quella domanda sia il tempio stesso; prende così un lungo respiro e con altrettanta pacatezza e cortesia risponde:
" Sono l' Eone della Luna, Signore del secondo astro... Vengo da così lontano per avere delle risposte... "
Il silenzio torna padrone per qualche minuto, nessun altra domanda, finché all'improvviso una bolla di luce dorata compare in cima alla scalinata materializzando un ragazzino. Anch'esso sembra così leggero da galleggiare di poco in aria; i suoi occhi sono di un colore giallo paglierino, i suoi capelli platino, una strana aura di luce avvolge il suo esile corpo facendoli da vestito.
" Eone della Luna " dice il ragazzino: " Prima di entrare devo avvisarvi che in questo luogo, il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo! Potete porre qualunque quesito vogliate, ma ricordate... Dovrete farlo utilizzando non più di dieci parole... "
" Non sarà necessario usarne di più! Anche il mio tempo è sacro " Risponde l'uomo.
Allora il fanciullo resta in silenzio, fissa attentamente l'uomo davanti a se accennando un sorriso, dopodiché china il capo in segno di riverenza e dice:
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UNUS
ParanormalLo sconfinato regno di Civitate sorge sulla superficie di questo mondo, templi e statue ellenistiche dominano incontrastate su questo scenario sotto un cielo completamente nero privo di stelle e di nuvole; una luce bianca e soffusa s'innalza silenzi...