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Volevo dirti tante cose, ma non so da dove iniziare. Dovrei parlare dei miei sbagli? Dei tuoi? Di quelli che abbiamo fatto insieme? Dovrei urlare al mondo quanto mi hai fatto soffrire? Anche se alla fine lo sussurrerò solo al tuo orecchio, perché tu sei il mio mondo, ed è qui che capisco perché il mio mondo fa schifo. Perché tu ne sei uscito, non ne fai più parte, sei andato, e conoscendoti non tornerai, non chiederai scusa. E conoscendomi non ti cercherò, non ti chiederò scusa. Perché ti amo come non ho mai amato nessuno, ma non riesco a capire se ho amato davvero te o solo l'immagine che io avevo di te. Non riesco a capire più un cazzo in realtà, tanto che probabilmente questa cosa sarà illeggibile ed incapibile, ma a me basta che la capisca tu. Tu però non la capirai, perché sono così codardo che non te la invierò mai, e tu sei così lontano che non l'aprirai mai. Quindi, volevo dirti tante cose, ma alla fine non ti dirò niente e starò zitto come al solito, codardo come solo io riesco ad essere, perché non voglio rovinare anche quel poco che è rimasto di noi. Che poi quello che è rimasto sono solo ricordi, perché per te non sono mai stato abbastanza, e te l'ho sempre detto. Per te non sono mai stato quello giusto, e te lo ripetevo ogni giorno. Per te non sono mai stato quello che tu eri per me, ma tu affermavi il contrario. Ed io ti credevo, mi lasciavo abbindolare dalle tue parole, anche se sapevo che sì, tu eri la mia anima gemella, ma io non ero la tua. Tu per me eri giusto, per me eri abbastanza, ed eri la parte di me che mi rendeva migliore. Ma io per te non lo ero, perché tutti siamo destinati a qualcuno, Michael, e tu eri il mio. Ma il qualcuno a cui tu sei destinato è Crystal, ed io non posso farci niente. Se ami davvero qualcuno, non smetterai mai di farlo. E sono sicuro che tu mi abbia amato veramente, te lo leggevo in faccia. Lo capivo. Quindi, mi amerai per sempre, questo sì. Mi ricorderai per sempre, quello è ovvio. Ma non mi amerai mai quanto ami lei, e non ricorderai mai di me come potrai ricordati di lei. Questo fa male, ovviamente. Ma sono disposto ad accettarlo, perché io ti amo quanto tu ami lei, e ti ricordo come tu fai con lei. Sono disposto ad accettarlo, ma solo perché tu sei Michael Clifford, e sei la mia anima gemella. Però, purtroppo, io non sono la tua. E l'ho sempre detto, l'ho sempre saputo. Anche tu lo ha sempre saputo, ma non l'hai mai detto, hai sempre fatto finta di non vedere, ed io ho fatto lo stesso, godendomi quello che avevo per quel poco che l'ho potuto avere. Ma lei è arrivata, la tua anima gemella ha bussato alla porta del nostro appartamento. E ho capito. Non ho potuto fare altro, ma l'ho fatto sul serio, perché non potevo tenerti con me e privarti della felicità che lei poteva darti. La stessa che tu hai dato a me. E tu mi hai sorriso, mi hai baciato per l'ultima volta, poi hai preso la tua valigia e, lanciando uno sguardo malinconico alle nostre foto- ai nostri ricordi, sei andato via. E ho capito, dico davvero, ma la prima volta che vi ho visto baciarvi, sotto il vischio, ho pianto. Perché prima baciavi me in quel modo, prima guardavi me in quel modo, prima c'ero io al suo posto. Ma il tempo passa, e le cose cambiano. Quindi ora, c'è lei. E va bene, ho capito, capisco e continuerò a capire, ma fa comunque male. Alla fine, ecco a cosa ci siamo ridotti, Michael- A dei ricordi pieni di malinconia. A delle foto appese nel salone di quella che un tempo era casa nostra, ma adesso è così vuota perché solo mia. A dei tagli sul mio braccio sinistro che complessivamente assomigliano fin troppo al tuo nome. A delle lacrime sul mio volto che parlano solo di te. A dei kili in meno sulla mia bilancia che mi ricordano solo te, senza un motivo preciso. Ecco a cosa si sono ridotti i nostri ricordi, ed ecco a cosa mi sono ridotto io. Non voglio farti pena, non voglio farne a nessuno, quindi sono sempre rimasto chiuso dentro questa casa, non parlandone con nessuno. Ma ora non ce la faccio proprio più, Michael, quindi scusami ma io vado via. Ed è da codardi andare via senza nemmeno salutare, con un misero pezzo di carta come ultimo ricordo. Ma come ho già detto, io sono un codardo, quindi ci vedremo prima o poi, vivi o morti, in inferno o in paradiso, in questa vita o nella prossima, con un dio o con un altro, su un palco o in pub da quattro soldi, in cima ad una montagna o giù in un baratro. Ci vediamo Michael, e salutami anche Crystal, che alla fine mi è sempre stata simpatica ed è sempre stata carina con me. Ti ho detto tutto quello che ti volevo dire, e probabilmente è incapibile perché ho scritto solo quello che penso, ma i miei pensieri sono confusi, e non ho il tempo di rileggere visto che il mio volo sta per partire. E partirò, come ha fatto il piccolo principe. Partirò, e l'unico a saperlo sarai tu.
Ci vediamo, Michael Gordon Clifford.

-Lucas Robert Hemmings

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