Atto II

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Secondi, minuti, ore, giorni. Quanto tempo aveva disperso all'interno di quella lercia cella? La settimana si era conclusa: sette volte il sole era sorto in tutta la sua sontuosità ed era poi tramontato, affidando la volta celeste alla notte dalle ali di Megaderma. Si avvedeva di ciò ogni qualvolta innalzava lo sguardo verso l'alto, dove una minuscola finestra lasciava trapelare qualche fioco, flebile dardo di luce. Quando vedeva la parete pennelleggiata d'arancio significava che la sera era giunta, che un altro dì stava adagio volgendo al termine. E quando oramai nessun colore si imprimeva più sulla scialbatura scalcinata o i raggi della nana gialla erano inesistenti, era dunque arrivata la stigia notte.

Era proprio in quel momento che rimembrava le fola raccontate dalla madre per farlo addormentare: in qualche modo tutto ciò che ha zanne acuminate e branca lunghe, addenta le carni e scarpa i cuori, è empio, ossia cattivo.

Bislacco. Balzano.

L'iride che si può beatamente rimirare dopo una procella, non è un qualcosa di malevolente perché né strappa cuori o budella né possiede artigli o dentatura affilata. Questo tipo di cose, le cose liete e gradevoli, piacciono alle persone. Armi da fuoco o punta ed effluvi stomachevoli, a certi individui umani provocano una forte repulsione interiore; al altri, invece, ovverosia personaggi dalla mente attorcigliata e squilibrata, aggradano alla follia.

L'empietà è come un cavolfiore: a pochi piace.

Tale ortaggio dall'infiorescenza verde si può cuocere in maniere assai differenti tra loro e così, strano a dirsi, è anche per la malevolenza. Essa non si può cucinare per principio, ma è comunque in grado di ramificarsi in più direzioni, proprio come i rami di un arbusto. E quando uno di questi ramoscelli giunge al cuore di una persona vi si aggroviglia attorno, trasmettendo ad esso pensieri negativi e facendolo agire in maniera pericinosa, deleteria per la collettività umana.

Ogni persona sceglie volontariamente chi e cosa essere, quali finalità appuntarsi nella vita: per questo vive, per questo noi esistiamo. Viviamo per portare a termine un obiettivo, come maratoneti sogniamo di tagliare, un giorno, la linea del traguardo che ci siamo imposti di superare.

Durante questa corsa per il trionfo non sono però assenti alcuni spiacevoli, sgradevoli accidenti.

Parecchi di noialtri si arrestano perché sfiancati o ché hanno sperso la retta via e non sanno in che maniera tornare in carreggiata, casualmente un colpo di vento ha sottratto loro la cartina geografica e non sono più in grado di orientarsi.

Come una bussola che s'avvicina ad un campo magnetico, anche noi andiamo in confusione.

Mischiando assieme panico e confusione, si ottiene un mix incredibilmente letale. Ed è grazie a questo intruglio malefico che le persone divengono malvagie, si schierano dalla parte del torto.

La brutale caterva di considerazioni e ponderazioni, creazione di congetture e raggiungimento di tesi che spintonavano violentemente all'interno del suo cranio, fu interrotta dal gustoso sapore sprigionato da un paio di labbra umane. Carne cedevole, tenera come quella d'un agnello, che premeva con animalesca insistenza sulla sua bocca colta dalla sorpresa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 16, 2014 ⏰

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