una settimana in sicilia e non ho avuto pace.non le so introdurre le raccolte, finisco sempre rannicchiata in un angolino a chiedere scusa per il disturbo causato. quindi, ho deciso che questa volta proveró a raccontare come è nata questa roba, la cornice intorno.
immagina che sia agosto. dopo tanta fatica, riesci a toccare la terra siciliana. è lí, sotto i tuoi piedi, non è piú su qualche foto dispersa nell'internet. è reale, concreta, viva. il caldo ti scioglie le ossa, non riesci a muoverti. ma non puoi assolutamente lasciare che ti opprima, quindi cerchi di scollarti da quel materasso, combatti contro il male alle ossa e alla testa e ti siedi. ti siedi e solo allora ti rendi conto che, esattamente di fronte a te, c'è una finestra. il sole, rosso, giallo, arancione, sembrava infuocare il cielo, sta sprofondando nel mare. a quel punto, ti fai coraggio e decidi di ribellarti alle mille spine che ti trapassano i fianchi e la schiena: ti alzi, cammini verso la finestra e la spalanchi. inspiri profondamente, chiudendo gli occhi. le costole tremano e moriresti dal dolore, ma la salsedine nei polmoni ti fa sentire vivo. ed è allora che una dolceamara consapevolezza arriva a fare da collante tra il tuo corpo e la tua anima fracassate: probabilmente, il mondo lo potrai soltanto guardare, descrivere. probabilmente, non avrai mai abbastanza forze per poterlo vivere appieno. allora, decidi che, se è davvero questa la fine che devi fare, devi rendere prezioso ogni giorno. ogni farfalla che vedrai volare sará la piú bella che tu abbia mai visto, ogni lacrima sará la piú salata, ogni mare il piú intenso, ogni cielo il piú accecante, ogni sole il piú caldo. si puó vivere anche da spettatore. se il tuo corpo non vorrá collaborare, non sará mai un problema, perché saprai che la tua anima e il tuo amore per il mondo basteranno per farti sentire partecipe di ogni cosa.
ed è dopo quella settimana in sicilia che, in due giorni, scriverai trinacria. ed è l'alba.
al mercato,
alla notte,
al mare,
alla sabbia,
alle lacrime.