pattini e skate martoriati

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Quella mattina Daichi si era alzato verso le 8:15, quando la sua sveglia del cellulare lo aveva tirato giù dal letto.
Con un motivetto di Britney Spyars - di sicuro i decerebrati dei suoi amici si erano divertiti ad impostargli la suoneria, tra l'altro ad un volume abbastanza discutibile - si era diretto verso il bagno per sciacquarsi la faccia.
Caso volle che quando andò a prendere il suo dentifricio per lavarsi i denti si accorse che era finito e quindi dovette cortesemente chiedere al suo compagno di dormitorio Ennoshita di prestargliene un po'.
Uscendo dal bagno, il povero Sawamura, sbatté contro un mobile del piccolo corridoio che separava le varie camere e si procurò un bel bernoccolo in testa; si era dimenticato di mettere le lenti a contatto.
Finalmente, arrivato in cucina dopo essersi cambiato - dopo un trauma cranico - si lasciò cadere a peso morto, scoraggiato, su una delle sedie della piccola isola del cucinino del suo appartamento universitario.
Ennoshita gli passò una tazza di caffè, mentre aveva la sua in mano, facendogli un segno di saluto con il capo.

"'giorno"

Gli fece Sawamura lentamente, mentre prendeva il manico della bibita calda davanti a sé.

"Svegliato male?"

Ridacchiò Ennoshita, ragazzo gentile e umile con cui Daichi aveva fatto amicizia l'anno prima.
Sawamura sbuffò sonoramente - facendo intuire al coinquilino che forse aveva ragione - e cominciò a sorseggiare il suo caffè.

"Mmm, capisco... vuoi dei pancakes?"

Daichi alzò di corsa lo sguardo verso l'altro, che stava nel mentre prendendo le uova dal frigo. Anche se era di spalle, Ennoshita notò il cambio di tono.
Daichi adorava i pancakes.

"Sì, grazie!"

Gli sorrise il maggiore, d'un tratto felice.
Ennoshita ricambiò il sorriso e incominciò a versare la quantità giusta di latte nella ciotola che aveva davanti, sul piano da lavoro della cucina.

"Certo che ci vuole poco a ritirarti sù il morale, eh?"

Gli disse, divertito dalla faccia ancora assonnata da ebete che stava facendo Sawamura.

"Ah ah, grazie ancora Chikara!"

"Di niente!"

E così la mattina migliorò - di poco, ma sempre meglio di niente - grazie al buon odore di sciroppo d'acero che veniva dalla piccola stanza e dallo sfrigolio della padella sui fornelli.
Ennoshita poi lo salutò, mentre si stava allacciando le scarpe per uscire, e lo avvertì che sarebbe tornato tardi quella sera per studiare in bibblioteca.

Daichi, finalmente uscito dal suo appartamento condiviso, si diresse verso la fermata del bus; quel giorno, anche se non ne aveva proprio voglia, doveva vedersi con il suo gruppo al grande parco dell'università, verso il centro della città.
Mentre aspettava l'autobus - col cavolo che sarebbe andato a piedi, solo un pazzo come Kuroo Tetsuro sarebbe riuscito ad andare contro quella tramontana di novembre - dondolava i piedi, poggiati sulla sua tavola da skate ben levigata è mantenuta in perfette condizioni.

Quella era la sua preferita: regalatagli dal padre quando aveva 9 anni, era stato il suo primo skate di prova, diciamo il suo leggendario compagno di cadute rovinose e successi inaspettati ma appaganti.
Si da il caso che il nostro caro Sawamura, oltre ad essere un fan delle quattro ruote in generale, possedeva un negozio di ricambi, ereditato dal padre stesso, che considerava come una sua seconda casa.
I suoi compari quando avevano bisogno di qualcosa - soprattutto quello sprovveduto di Bokuto che rompeva una tavola ogni due mesi per chissà quali ragioni ignote, no, a dirla tutta Daichi non ne voleva sapere nulla - si affidavano a lui, un mago nelle riparazioni e modifiche di qualsiasi genere.
A quanto pare così era riuscito a conoscere un bel po' di ragazzi della zona; oltre a ruote per skate, cuscinetti e vernici speciali si occupava anche di elettrici, come bici o monopattini, e spesso arrivava anche della clientela per mettere a posto pattini o roller-blades da corsa.
Avendo il parco molto vicino, il negozio diventò abbastanza popolare - sì, in quella zona erano molto addetti a skate, BMX e quant'altro - e oramai aveva fatto molti incassi, specialmente nella stagione estiva.
Sawamura andava fiero della sua piccola attività e anzi ringraziava sempre il cielo quando poteva perché grazie a quel suo bel negozietto aveva conosciuto una certa persona.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 27, 2020 ⏰

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