Katrina sbuffò mentre tentava di studiare ma i suoni dei festeggiamenti non la stavano aiutando, alla fine prese il quaderno e il libro che stava leggendo, li mise nel suo zaino che usava per andare a scuola e lo lanciò in un angolo della stanza.
Lo fissò male come se fosse la causa del suo malumore, andò alla finestra e la spalancò ma ciò che vide la face sentire peggio. Come ogni anno, questa settimana si celebrava la Festa Dei Fiori, tutta la città era addobbata con tutti i tipi di fiori esistenti e di tutti i colori che si potessero immaginare, alcuni avevano la straordinaria abilità di illuminarsi al buio, facendo risplendere la città, chiamata Petalopoli, durante la notte, i suoi cittadini erano in completa sintonia con la natura.
"Buona Festa dei Fiori tesoro" disse sua madre entrando nella stanza.
"Mamma lo sai che non sopporto questa festa" pronunciò Katrina voltandosi.
"Andiamo, non puoi tenere sempre il broncio, sarà una settimana petolosa" sua madre, chiamata Erica, prese un piccolo vaso vuoto e fece crescere un piccolo fiore dorato.
La Natura aveva conferito a tutti gli abitanti di Petalopoli la capacità di controllare le forme di vita vegetali, i tipi e i colori delle piante che potevano far crescere dipendevano dalle loro necessità o dal loro stato d'animo.
"Grazie mamma ma non è più la stessa cosa per me" disse la giovane ragazza prendendo il dono di sua madre, sorrise un po ammirandolo, i fiori creati da lei avevano sempre questo colore dorato, solare, luminoso e gioioso come lei.
"Lo so piccola ma almeno vi continuate a sentire" la consolò Erica accarezzandole i lunghi capelli castani.
"Averla qui con me è tutt'altra cosa" disse Katrina mentre posava il vaso, guardando a destra ne vide un altro contenente due fiori, erano attorcigliati l'uno all'altro e uno aveva un colore blu cobalto e il secondo era arancione tramonto.
Li aveva creati insieme alla sua migliore amica Alexa, essi simboleggiavano la loro amicizia e non erano mai appassiti, come se si nutrisse del sentimento di affetto provato dalle due ragazze, si erano conosciute fin dalla infanzia e passavano la maggior parte del tempo insieme, diventando cosi amiche da considerarsi sorelle, erano inseparabili fino al triste giorno in cui Alexa si era dovuta trasferire in un altra città per cause di lavoro.
Da allora le giornate di Katrina erano diventate cupe e malinconiche, anche se si teneva in contatto con la sua migliore amica tramite messaggi e telefonate, sentiva che aveva perso una parte di sé e ciò aveva influito anche sulle piante che faceva crescere, rendendole deboli o marce e i fiori avevano perso quel colore arancione che la distingueva, ora mostravano un color grigiastro con sottili linee nere. I fiori intrecciati era l'ultima pianta che aveva creato prima che Alexa si trasferisse e nonostante il suo malumore, essi risplendevano come il giorno in cui erano stati creati.
Se ne era andata il giorno precedente della Festa dei Fiori, era la prima volta in assoluto che la passava senza di lei, ricordava la tristezza cocente della mattina dopo, quando dopo essersi alzata dal letto, spalancò la finestra per svegliare la sua amica che abitava accanto e vide la stanza vuota e silenziosa, come se fosse priva di vita, da allora Katrina odiava la festa dei fiori perché non sopportava di festeggiarla senza Alexa.
"Vado a fare una passeggiata" disse sbuffando.
"Okay, stai attenta e non ti allontanare troppo" la avvertì Erica.
"Mamma non sono più una bambina" si lamentò Katrina mentre metteva un fiocco giallo sopra i suoi lunghi capelli arancioni.
"Certo che lo sei, la mia dolce, piccola, tenera bambina con queste belle guanciotte" disse Erica afferrando le guance di sua figlia e spremendole.