♢Black Tiger♢

capitolo 1 ☆

Salve gente mi chiamo Demetria Cross e sono una ragazza tigre.

E adesso vi racconterò la mia storia.

'Mi trovo in una scatola chiusa , il respiro affaticato e le
zampe che tremano; ad un tratto un voce sussurrò "il giorno scelto sta per arrivare"'

Mi sveglio di soprassalto con la fronte sudata.

Ogni notte lo stesso sogno da quel giorno.

FLASHBACK*

Avevo 7 anni.

Era l'una di notte circa e dalla mia stanzetta si udivano dei forti rugiti felini.

Usci dalla stanza e mi diresi in bagno in punta di piedi; quello che vidi mi fece rimanere ad occhi aperti.

Mia mamma aveva le orecchie da tigre e la coda arruffata mentre le lacrima scendevano e i denti si aguzzavano.

Mi scappo un urlo e mi tappai dubito la bocca quando si girò e mi guardò con gli occhi del tutto neri che però trasmettevano tristezza.

Scappai subito in stanza spaventata a morte e mi buttai sul letto coperta dalle lenzuola lilla

FINE FLASHBACK*

Da quel giorno ho cercato di pensare che sia stata tutto frutto della mia immaginazione anche se all'inizio fù difficile.

Scesi dal letto comodo e caldo pronta per l'ultimo giorno di scuola.

Mi misi un paio di jeans stretti neri che risaltavano le mie forme un maglione blu con lo stemma di superman e le converse nere von le borchie dorate, lasciai i lunghi capelli neri sciolti sulle spalle ; matita e mascara ed ero pronta.

Scesi in cucina e vidi mia madre indaffarata a preparare la colazione e visto che erano ancora le 7 e 30 decisi di mangiare un pò di pane e nutella.

Finita la colazione erano le 8 meno un quarto così presi lo zaino salutai mia mamma von un bacio sulla guancia e mi diresi per le vie di Osaka (Giappone)  con la mia bici nera verso la scuola.

Arrivata davanti alla scuola lasciai la bici sul muretto la bloccai ed entrai.

Nessuno mi guardava in faccia per paura delle conseguenze perché ero una delle bulle più temute in tutta la scuola con Kiro Mamasuke.

Entro in classe e mi siedo nell'ultima fila.

Di fianco a me si sedette la mia migliore amica:Mikasa

Ackermann.

Iniziammo a parlare del più e del meno menzionando qualche volta qualche figo della scuola.

Quando entrò il prof. Kimi tutti si sedettero e si addrizzaro tranne me, il prof mi lanciò uno sguardo assasino ma non ci feco caso e guardai altrove.

Ormai mancavano 2 minuti e tutti ogni 5 secondi guardavano l'orologio blu sul muro in attesa che arrivi alle 12.

La lezione era finita e tutti in cortile aspettavano il suono ascoltato ogni giorno suonare per l'ultima volta.

Quando ella suonò gli urli furono fortissimi tanto che io e la mia amica ci tappammo le orecchie e iniziammo a correre fuori dalla scuola salutandoci e dirigendovi ognuno a casa propria.