Let The Storm Salt The Sea

179 6 17
                                    

"My heart's too old to survive this storm
Yours too bold to give the rest
So I'll just try to do my best
And let the time do the rest"

Thomas varcò la soglia di casa con passo svelto, diretto verso il cellulare che aveva lasciato sul tavolino all'ingresso.
Prima di digitare il numero rimase con la testa fra le mani per un paio di secondi, chiedendosi se fosse la cosa giusta da fare, se non fosse troppo presto.
Non lo era.
masìdaifanculo

Christian spalancò gli occhi, sorpreso di sentire un esitante "alla fine ci sto, vengo" uscire dalla bocca del fratello.
Non credeva avrebbe mai accettato di uscire con lui, con i suoi amici, o con qualsiasi altro essere umano in generale.
Pensava fosse un buon segno.
- Perfetto, ci becchiamo stasera al The Duke. A dopo, fra - Chris chiuse la conversazione in questo modo, dopo aver mascherato lo stupore dietro ad un breve silenzio sospeso.

Thomas era finalmente arrivato al pub. Non che distasse così tanto da casa sua, quanto il fatto che il viaggio gli parse durare una vita. Parcheggiò a pochi metri dal punto in cui l'aspettavano Chris e gli altri, fece un respiro profondo e con pastelli invisibili dipinse una maschera di spensieratezza e leggerezza sul suo volto; se tutto fosse andato secondo i piani, sarebbe resistita per l'intera serata.
Aveva cercato di rendersi il più presentabile possibile, questa volta.
Cogliendo di sfuggita il riflesso di sé stesso nel finestrino, pensò di non aver fatto un lavoro niente male; il bomber color cognac si abbinava perfettamente agli stivaletti e metteva ben in mostra la t-shirt bianca che scorreva morbida sui fianchi.
Cinque secondi davanti al suo stesso riflesso erano decisamente più che sufficienti per Thomas, quasi troppi. Nel momento in cui divenne cosciente dell'immagine che gli si presentava innanzi, deviò immediatamente lo sguardo dal vetro e si allontanò dalla superficie riflettente con un movimento frenetico.
AndiamoTombastaconlestronzate
Era tempo di entrare in scena.

Gli infissi smaltati di verde sussultarono quando la pesante porta in legno si chiuse dietro la figura di Thomas, che aveva inavvertitamente lasciato la presa e causato, così, un tonfo che non potè non attirare l'attenzione dei clienti seduti ai tavoli vicino all'entrata, intenti a consumare la loro cena.
Thomas sentì gli occhi di una decina di persone posarsi su di lui, farfugliò un imbarazzato - scusatemi, mi è scivolata dalle dita - e si guardò intorno con fare circospetto, nella speranza di non incontrare, tra le tante paia di occhi, quelle di Chris e dei suoi amici.
Fortunatamente, li incontrò ben distanti dalla porta d'ingresso, più precisamente oltre il bancone dove erano intenti a sorseggiare una birra artigianale.
checazzooradovròpurefingerechemipiaccia
Tom tirò un sospiro di sollievo, si sistemò velocemente la giacca e si avviò verso la comitiva simulando una camminata sicura.
Uno dei tanti trucchi che aveva messo in atto per quella serata.
Finchè lui fosse stato l'unico ad essere al corrente dell'inganno, sarebbe andato tutto bene.

- Oh - Chris si accorse di Thomas che si dirigeva verso la loro direzione - Eccoti qui fra - afferrò affettuosamente la spalla del fratello, invitandolo ad avvicinarsi al gruppo e a presentarsi ai nuovi membri.
Inutile dire che dopo dieci minuti Thomas aveva completamente rimosso i loro nomi, eccezion fatta per uno dei ragazzi che sembrava essere totalmente assente dalla conversazione, proprio come lo era lui in quel momento.
Senza essersi scambiati nemmeno una parola, i loro sguardi erano così eloquenti da creare una strana connessione nel momento in cui s'incontravano a mezz'aria, condividendo una realtà parallela ben distante dalle partite di calcio di cui Chris e i suoi amici stavano parlando, lì sul pianeta terra.
Ben, doveva essere.
Ad ogni modo non avrebbe pronunciato il suo nome prima di essersi accertato completamente della sua correttezza.

Tra brevi cenni di assenso e sorrisi di circostanza, Chris risvegliò suo fratello dal torpore cercando di includerlo nella conversazione.
- Comunque fra' scusaci se abbiamo iniziato senza di te, pensavamo fosse una buona idea mentre ti aspettavamo - disse, indicando la pinta di birra che teneva in mano.
Continuò, - spero non ti sia dispiaciuto -
hofattoletteralmentedieciminutidiritardo
- ma figurati, ti capisco, dieci minuti sono troppi da aspettare. -
Thomas si sorprese di sé stesso quando esplicitò il nervosismo e il disagio che aveva represso fino a metà serata in quella risposta consegnata da un mezzo sorriso agitato, cui compito (fallito miseramente) era quello di addolcire la punta di sarcasmo che essa portava con sé.
Chris gli lanciò un'occhiata confusa e sfoderò una risata inquieta, chiaro indicatore che quella non era la risposta che si aspettava di ricevere, o quella che avrebbe dovuto dare.
Quando Tom si ricordò in realtà di quanto gli facesse schifo la birra artigianale, ma soprattutto di quale fosse il comportamento da adottare intorno agli amici, l'acido delle sue parole sembrò sciogliersi in una sottomessa risata isterica, accompagnato da una pacca sulla spalla del fratello nel tentativo di smorzare la tensione.
- ovviamente sto scherzando fra', avete fatto bene - cercò di rincarare la dose, per far sì che quegli sconosciuti non cominciassero a condividere con lui l'opinione che egli aveva di sé stesso - adoro la birra artigianale, dieci spanne sopra a quella industriale. - finalmente i volti dei presenti si rilassarono e annuirono, così che essi potessero lasciare spazio ad un libero e sentito dibattito sulle eccellenti proprietà della birra artigianale.
Dibattito dal quale ovviamente Ben si era astenuto, nonostante avesse degnato Tom della sua piena attenzione nel momento in cui, prima, aveva preso parola. Forse incuriosito, anche lui, di vedere come si sarebbe tirato fuori da quella situazione, alla fine.

Anche Thomas poteva rilassarsi, ora che non aveva più quegli sguardi addosso.
Il suo primo rientro nella società e già aveva rischiato di azzerare le possibilità di farsi nuovi amici.
Non era più abituato a stare in mezzo alla gente.
Erano solo le 22:00 e si sentiva esausto.
Aveva bisogno di stare solo, gli bastava un attimo.
Dopo aver più volte declinato l'invito degli amici di Chris a provare la prestigiosa bevanda, colse al volo l'opportunità di allontanarsi dal gruppo quando accettò, esasperato, di recarsi al bancone per ordinarne un boccale.

Seduto sullo sgabello, posò i gomiti sul tavolo in legno, in attesa che la barmaid gli servisse qualsiasi cosa non fosse alcool.
Mentre aspettava, si voltò indietro per vedere come procedeva laggiù, al tavolo dove suo fratello discuteva animatamente di teorie complottiste con Tim e Max, intenti a prendersi gioco delle assurdità che l'amico sosteneva con grande enfasi.
Chris era così buffo quando agitava le mani in aria, esclamando un prevedibile - dai raga, fidatevi l'ho visto su un sito affidabile! - quando il suo pubblico, puntualmente, gli faceva presente quanto improbabile fosse che gli Illuminati fossero in procinto di instaurare una dittatura globale. Si dipingeva sul suo viso, quindi, una curiosa espressione di disappunto tanto simile a quella che era solito assumere da bambino, quando cercava di convincere la mamma di non essere stato lui ad aver rotto le doghe del letto, ma che la colpa era sicuramente di Thomas.
- dai mamma, fidati non sono stato io! -
Lo stesso sguardo vivace di una volta.
Al pensiero gli angoli della bocca di Thomas si incurvarono per dare alla luce un lieve sorriso.

Concentrato sul gruppo, non gli sfuggì l'appena percettibile movimento di Ben che, seduto leggermente più in disparte rispetto agli altri, annuì con il capo in direzione del bancone.
Quando Ben si accorse che il suo gesto era stato intercettato, pertanto, chinò immediatamente la testa con nonchalance, lasciando che la confusione e il clima rilassato instaurato dai discorsi di Chris lo inglobasse.

Thomas non ebbe il tempo di riflettere sul motivo di quel curioso gesto che i suoi pensieri vennero improvvisamente interrotti da un rumore assordante.
Proveniva dall'altro lato del bancone, dove lucenti frammenti di vetro riposavano immobili, come se dovessero riprendersi dalla stanchezza dopo aver provocato tanto frastuono.

           ✨ - CAST NEW ENTRY - ✨

                  Ben 🌹 Josh O'Connor

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

                  Ben 🌹 Josh O'Connor

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 16, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

𝗦𝗼𝗱𝗮🥀| Joᥱ CoᥣᥱDove le storie prendono vita. Scoprilo ora