CAPITOLO 2

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Aspettai un suo messaggio tutto il giorno; avrei voluto scriverle io, ma ero troppo timida, avevo paura di disturbare.
Sono fatta così, quando inizio a conoscere una persona ho sempre paura di disturbare, non chiedetemi il motivo.
Aspetto sempre che sia l'altra persona a scrivere per prima e so che questo è sbagliato ma mi sento sempre di troppo all'inizio.
Credetemi, se vedete che la conversazione parte da un mio messaggio, vuol dire che quella persona è davvero speciale. Non che le altre non lo siano, sono cambiata nel tempo, ma la mia timidezza è rimasta tale.
Ho sempre un attacco d'ansia quando sono io ad inviare il primo messaggio.

Ma torniamo a noi, la ragazza non si fece sentire, sinceramente mi sembrava simpatica, avrei parlato volentieri con lei.

I giorni passavano ma di lei nessuna traccia, a scuola non la vidi e credevo che il mio numero si fosse smarrito tra i suoi contatti.
Un giorno, però, mentre studiavo, sentii il cellulare suonare. In quel momento non ci diedi tanto peso, ero troppo immersa nello studio.
Solo quando finii i compiti assegnati, presi il telefono e notai un messaggio di Laura.
Mi crebbe un sorriso, non si era dimenticata di me, eravamo nella stessa situazione. Nel messaggio diceva appunto che aveva timore. Beh, in fondo, lei avrebbe potuto pensare la stessa cosa che pensai io.

Comunque iniziammo a parlare del più e del meno.
Lei mi accennò di alcuni problemi familiari, io le accennai dei miei problemi, ma senza andare troppo nei dettagli.

Il giorno dopo andai a scuola pronta per altre sei noiosissime ore.
Come avevo previsto le prime tre ore furono molto noiose, ma appena uscii dall'aula per la ricreazione, qualcuno mi strinse in un abbraccio…Laura.

"Hey come mai a scuola?"
"Beh l'hai detto tu che sarei dovuta venire più spesso, forse potrebbe valerne la pena."
"Ah beh, mi fa piacere!"
"Allora? Quali prof hai avuto fin'ora?"
"Mm filosofia, disegno geometrico eee religione, tu?"
"Inglese alla prima ora e due ore di disegno dal vero."
"Uh, io ho inglese appena dopo la ricreazione."
"Mi dispiace per te allora."
"Ma come, dai in fondo la prof è simpatica."
"Si, se riesci a ripetere letteratura inglese tutta d'un fiato."
"Scema."

Suona la campanella, è ora di rientrare.

"Ti aspetto all'uscita, non essere l'ultima ad uscire mi raccomando."

"Non sono mai l'ultima, a dopo!"

Passai le ultime tre ore concentrandomi sulle spiegazioni dei prof, ma nonostante questo, fui la prima ad alzarsi ed uscire appena suonò la campanella.
Infatti dovetti aspettare Laura all'uscita.

"Wow allora non sei davvero l'ultima."

"Direi di no. Dai andiamo, l'autista non aspetta."

"Ok. Comunque ho dato un'occhiata su Google…sei lontana da qui."

"In realtà non molto, ma il pullman fa il giro di qualche paese per questo impiega un'ora e poco più ad arrivare."

"Ah…quindi a che ora ti svegli?"

"Alle 5:15."

"Ok sto svenendo per te."

"Esagerata."

Mi feci trasportare dalla sua risata per poi salutarla e dirigermi alla fermata.

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