CAPITOLO 1

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Oh no cazzo sono in ritardo,mia sorella mi ucciderá; mi presento velocemente:mi chiamo Martina, ho 19 anni,sono alta, mora e... dimentico qualcosa....

Ah, Si! Odio gli One Direction!!

Si lo so piacciono a tutti ma a me proprio no.

Comunque, mia sorella li adora e oggi devo portarla al loro concerto... che palle.

-Martinaaaaa muoviti o arriveremo in ritardo!- La sento sbraitare dal piano di sotto

-Arrivo Laura, sono pronta- rispondo scocciata

Scesi le scale, presi al volo una giacca dall'attaccapanni e salimmo in macchina. Dopo un ora di lunghissimo tragitto, nel quale lei ha cantato per tutto il tempo le loro canzoni, arrivammo a Londra (noi infatti viviamo in periferia e non in centro cittá)

Mia sorella ha 17 anni, capelli lunghi e biondi e occhi verdi. Stavo per chiederle che cosa ci trovasse di tanto attraente in loro, quando arrivò una macchina e tutte le ragazze iniziarono a urlare.

-sembrano capre ammalate- commentai con voce cosí bassa da non farmi sentire da nessuno, specialmente da mia sorella.

Capii che erano arrivati

Le guardie cercavano di tenere le ragazze il più lontano possibile da quei cinque ragazzi, ma non era facile, la piazza era gremita di persone di ogni etá (ma soprattutto ragazzine) che facevano a gara per vedere chi di loro riuscisse a spingere di più.

Mi stavo concentrando sul loro abbigliamento, quando sentii il rombo del motore di una macchina in vicinanza, mi voltai e vidi una macchina che sfrecciava a tutta velocitá verso i ragazzi, sapevo che li avrebbe travolti. Ho sempre avuto i riflessi molto rapidi, merito dei lunghi allenamenti a scherma, che mi hanno portato a sviluppare molto i miei sensi; fattosta che sapevo la delusione di mia sorella e di tutte le ragazze innamorate di quei cinque sfigati se fosse successo loro qualcosa. Cosí feci una cosa di cui non mi pentirò mai di aver fatto: mi buttai in mezzo allo spazio vuoto in cui erano quei cinque ragazzi e spinsi via quello che era proprio davanti alla traiettoria della macchina, quello biondo, dopo pochi secondi sentii un gran dolore alla gamba, poi tutto buio...

Rimasi in questa situazione per molto tempo, finche non riuscii a distinguere due voci

-si risveglierá?- aveva chiesto la prima

-penso di si, il medico ha detto che si dovrebbe svegliare a momenti- rispose la seconda voce, con un tono di incertezza.

-sono molto preoccupato Harty, insomma, lei mi ha salvato la vita e se non dovesse farcela?-

Quel ragazzo si stava preoccupando per me?? Volevo assolutamente aprire gli occhi, ma la stanchezza mi indeboliva ogni centimetro del corpo e mi faceva sentire come se un automobile mi avesse investito (Beh, ma é proprio cosí) cosí cercai comunque di raccogliere tutta la forza che avevo rimasto in corpo e aprii gli occhi lentamente.

La prima cosa che vidi furono due occhi azzurri, color del mare che mi fissavano e un ragazzo biondo con un espressione un pò preoccupata. Beh, il ragazzo non era niente male... no aspetta che?? Devo proprio aver battuto forte la testa per terra per pensare una cosa cosí.

-Finalmente ti sei svegliata, io sono Niall, Niall Horan ma probabilmente mi conosci giá-

- si, ti conosco, sei uno di quelli di quel gruppo che piace a mia sorella- risposi con un filo di voce che quasi sembrò un sussurro

-si,sono io-

-che é successo? Dove mi trovo? Dove sono i miei genitori? Dove é mia sorella?-

-piano, piano, una domanda alla volta bellissima-Mi ha chiamato bellissima? Mah, forse avrò capito male. -Beh, riassumendo brevemente, eri al nostro concerto, una macchina stava per investirmi e tu mi hai salvato la vita-

-ah, si ora ricordo, ma dove é la mia famiglia?- mi sentivo ancora scombussolata e facevo fatica a parlare

-ti abbiamo dovuto portare qui, a casa nostra, perché se ti avessimo portato all'ospedale avremmo attirato l'attenzione dei giornalisti e saremmo stati sommersi di fan- disse il ragazzo che fino adesso non aveva ancora parlato. Aveva degli occhi verdi smeraldo e i capelli ricci lunghi quasi fino alle spalle.

-no! Guarda ti prego io odio la vita senza privacy, quanto ci vorrá per far dimenticare questa storia?-

-forse giorni, settimane o anche mesi-

-cosa??? Dei mesi con voi?? Ma siamo matti?- chiesi incredula

-ma scusa eri al nostro concerto- chiese il ragazzo riccio che mi sembra di aver capito da mia sorella che si chiamasse Harry, no sbaglio forse Zayn. Vabbeh

-si, certo ero al vostro concerto, ma per accompagnare mia sorella, i miei genitori mi hanno obbligata. Voi non mi piacete per niente-

Ok forse sono stata un po' rude, insomma loro mi stabano ospitando.

-ah, ok comunque quando ti sei ripresa un po' vieni di sotto che potrai mangiare e ti presenteremo agli altri. Ah e li c'é un bagno dove potrai sistemarti-E senza dire altro mi lasciarono sola nella stanza.

Lentamente mi alzai, il contatto dei piedi nudi con il pavimento congelato mi fece rabbrividire.

Mi avviai verso il bagno, mi tolsi i vestiti insanguinati e mi diedi una rapida occhiata allo specchio... avevo un aspetto orrendo. Mi infilai subito dentro la doccia rimuovendo il sangue incrostato dalla mia pelle. Fortunatamente non mi ero rotta niente. Avevo solo qualche taglio e livido qua e la.

Finita la doccia mi asciugai, ma mi accorsi di non poter mettermi i miei vestiti strappati e insanguinati cosí frugai dentro uno dei cassetti e mi misi una maglia e un paio di pantaloni della tuta che mi stavano enormi, probabilmente perché erano di uno dei ragazzi.

Finito tutto ciò uscii dalla stanza e mi diressi al piano inferiore, zoppicando leggermentr per il dolore dei lividi.

Tutti erano seduti ad una tavola e mi stavano aspettando per mangiare, anche Niall che, da quello che ho capito da mia sorella quando mi parlava di loro, e cioé sempre, era quello che mangiava sempre.

-perche hai la mia maglia e i miei pantaloni?- mi chiese

-perche i miei vestiti sono strappati e insanguinati e questi sono gli unici vestiti decenti che ho trovato, non ti preoccupare quando avrò comprato nuovi abiti poi te li restituirò-

-non ti preoccupare, puoi tenerli stanno meglio a te che a me-

- Wow oltre che carino sei anche gentile-

-beh, grazie-

-cosa l'ho detto ad alta voce??- non me ne ero neanche accorta

-si, ahahah dai su vieni a mangiare-

In imbarazzo mi sedetti e, dopo che tutti si presentarono (avevo ragione quello riccio si chiamava harry) iniziammo a mangiare, ma proprio in quel momento suonò il campanello...

Ragazze questo é solo il primo capitolo della mia storia, scusate per gli errori ma l'ho scritto molto velocemente perché volevo pubblicarlo al più presto, detto questo spero che il capitolo vi piaccia.

-Marty

A Difficult LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora