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Non ero molto entusiasta di passare del tempo con Gabriel ad essere sincera, avrei preferito passare la mia serata in altri mille modi ma oramai c'ero dentro fino al collo ed era meglio scoprire se con me era sincero o meno.
Ora che ci pensavo bene noi non comunicavamo tanto, anzi non comunicavamo affatto, è brutto da dire ma preferivo quasi passare del tempo con l'oca più oca delle oche che vanno dietro a Carter.

"Gabriel dobbiamo parlare" dissi appena arrivati a casa sua.
la sua espressione era un misto tra paura e stupore, beh si ora che ci penso questa frase detta al proprio ragazzo non promette praticamente nulla di buono ma poco m'importa.

"Dimmi pure Kim"

"Ho delle domande da farti, prima di tutto perchè diamine ti sei picchiato con mio fratello è in più perchè ti stai comportando in modo così strano?" dissi tutto d'un fiato.

"Con tuo fratello non è nulla di importante e nulla che possa interessare a te, è come se fosse uno scherzo mettiamola così" si uno scherzo bello e buono alla sottoscritta dato che tu non provi un bel niente per me.

"E per la seconda cosa, non mi sto comportando in modo strano, anzi, sono sempre stato così, se vuoi subito far partire una discussione siamo sulla buona strada io ti avviso"

"Tu normale? ma per favore. Sei distante Gabriel, come se non ti importasse nulla di me, sempre se ti sia mai importato qualcosa di me"

"Kim cosa intendi dire?"

"So tutto Gabriel è inutile che fai tanto il santarellino, perchè santo in questo caso proprio non lo sei, anzi tutto il contrario"

"Kimberly posso spiega-" non lo lascio finire che gli riservo una bella sberla sulla guancia

"Quindi è la verità? mi hai usata per tutto questo tempo, solo per portarmi a letto e poi magari scaricarmi? mi fai schifo Gabriel davvero tanto e io stupida che mi fidavo anche di te" avevo le lacrime che minacciavano di uscire da un momento all'altro.
Nonostante tutto io a Gabriel tenevo davvero tanto e speravo che tutto ciò non fosse vero, ma come sempre la fortuna non era dalla mia parte.

"Kimberly..."

"È finita Gabriel, dopo questo che ho scoperto su di te, io per te non esisto più, dimenticati letteralmente il mio nome dalla testa, addio Gabriel" detto ciò esco di corsa da casa sua con le lacrime agli occhi, quasi non vedo neanche dove sto andando ma poco m'importa.
Continuo a correre a per di fiato per non so quanto tempo, so solo che appena mi sono fermata ho dovuto appoggiare le mani sulle ginocchia per la stanchezza.
Quando alzai la testa non capivo bene dove mi trovavo, non conoscevo bene la zona dove mi trovavo, ero talmente in pensiero che non mi sono neanche accorta dove mi trovavo.
Scrissi un messaggio a mio fratello per farmi venire a prendere mandandogli anche la posizione dato che non potevo spiegargli con esattezza dove mi trovassi anche se quel quartiere aveva un non so che di familiare, era un quartiere residenziale molto carino a dire la verità, era abbastanza tranquillo fortunatamente.

———————

Dopo circa 15 minuti vidi arrivare la macchina di mio fratello e ci salii subito.
Lui non fece domande, poteva benissimo intuire com'era andata a finire, mi appoggiò solo una mano sulla spalla per darmi conforto, dato che non poteva fare molto dato che stava guidando. A quel contatto scoppiai a piangere come una fontana, infondo a lui ci tenevo davvero come anche al nostro frequentarci già da qualche mese.
Appena arrivati a casa scappai in camera mia a farmi una doccia, volevo andare a dormire il più in fretta possibile così da finire questa giornata il più velocemente.
Appena finita la doccia e messa sotto le coperte sentii il mio telefono suonare purtroppo.
Ma chi diamine chiama a quest'ora e poi proprio stasera che non ho voglia di sentire nessuno?
Non guardai nemmeno chi mi chiamò e buttai giù, stasera proprio non voglio sentire nessuno, rimanderò tutto a domani per oggi ho chiuso con tutti.
Dopo neanche 5 minuti il mio telefono ricominciò a suonare, e stavolta però stanca e anche un po' arrabbiata lo presi in mano e risposi.

"Che vuoi?" risposi pensando fosse Gabriel a chiamarmi per magari scusarsi o per non so, cercare qualche assurda spiegazione a tutto questo o qualche imbarazzantissima scusa, ma a quanto pare mi sono sbagliata alla stragrande.

"Ammazza non pensavo di starti così tanto sul cazzo ma ti dovevo solo chiedere una cosa" disse quella voce che mi fa innervosire più di qualunque altra cosa al mondo aggiungendo anche quella sua risata, stasera lo prendo a ceffoni giuro.

"Ascolta non è serata dimmi cosa vuoi e finiscila di fare il cretino Carter"

"Ok ok volevo solo chiederti una cosa per
scuola ma se sei nervosa ne faccio anche a meno" sbaglio o era un briciolo dispiaciuto? nah impossibile

"Che ti serve per scuola?"

"Gli appunti della lezione, perchè tanto so che li hai presi e anche i compiti"  disse sperazoso e so anche per certo che ha fatto quella sua espressione da cucciolo bastonato che a me più che intenerirmi fa davvero ridere perché è davvero imbarazzante, proprio non la sa fare quell'espressione

"Va bene, solo questo?" dissi speranzosa di tornarmene a letto per cercare un po' di sonno

"Si grazie e ah Kim?"

"Dimmi Carter" dissi abbastanza stanca e annoiata

"Stai bene?"

"Risposta sincera o finta"

"Preferirei sincera"

"No da schifo ma non è nulla che ti riguarda in prima persona quindi-" non mi lascio neanche finire la frase che iniziò a parlare di nuovo lui

"Spiegami tutto tanto non ho niente da fare"

"Mica ti servivano gli appunti e i compiti?"

"Si si possono aspettare ora spiegami come mai stai male"

"No scusa ma ora non ne voglio parlare ciao Carter" e chiusi la chiamata senza neanche aspettare un suo saluto, mi alzai e feci le foto a quei dannati appunti e compiti per poi inviarglieli, spegnere il telefono e finalmente, dopo minuti che sembravano ore, iniziare a dormire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 03, 2020 ⏰

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