Capitolo 16 - Ethan's Pov

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Lo ammetto, ho passato la domenica a deprimermi, ricordando solo in parte ciò che era successo la notte precedente. So di aver bevuto tantissimo quando Noah se ne è andato a ballare con Emma. So di aver limonato una rossa, strafiga tra l'altro, ma so anche che Noah ci ha visti. Solo allora ho capito che cazzata stessi facendo, è colpa mia, già il nostro rapporto è in bilico perché lui è indeciso e non penso sappia bene cosa voglia, e poi mi ci metto io che rovino tutto per via di un po' di alcol. Cristo quanto mi sento stupido, quanto sono stupido. Se solo reggessi un po' di più, se solo avessi detto di no ad Emma quando ha cercato di portarmi via Noah, probabilmente sarebbe stato meglio per me, per noi. Devo assolutamente risolvere, so che non mi vorrà parlare, è molto molto probabile, ma ci devo provare.

Vedo il mio gruppo e mi avvicino, mi salutano tutti tranne lui, Noah, come immaginavo.
-Scusate ragazzi, vado in classe che devo ripassare geografia.
Ci fa un cenno con la testa e fa per andarsene. Dani però lo prende per un braccio.
-Tu che ripassi? Da quando??
Alza le spalle e mi guarda.
-Da quando non voglio vedere alcune persone.
-Oh, ok.
Noah se ne va e io abbasso lo sguardo.
Dopo qualche attimo di silenzio sento gli sguardi degli altri tre bruciare su di me. Allora alzo lo sguardo e fisso il vuoto, non sapendo chi guardare. Emma mi posa una mano sulla spalla e la stringe leggermente.
-Mi sembrava fosse ok tra di voi.
Scrollo un po' le spalle, così lei toglie la mano.
-A quanto pare no.
Riabbasso lo sguardo e divento rosso, sto cercando di non piangere, si farebbero troppe domande e io non saprei come rispondere. Solo Sam potrebbe leggermente capire, ma nemmeno lei sa tutto tutto di noi.
-Esatto, non eravate insieme in discoteca?
-Si, ma solo perché non c'era nessun altro.
Alzo le spalle continuando a guardare in terra, cristo lasciatemi in pace vi prego.
-Ok.
Emma poi, urla "ma ragazzi" completamente a caso. Alzo la testa spaventato.
-Che c'è?
Diciamo in coro io e gli altri due.
-Ma sabato sera... Voi due dove siete finiti eh?
Guardo Sam confuso e vedo che arrossisce, a Dani spunta un enorme sorriso sul volto.
-Si... Ehm... Stavamo parlando.
Io ed Emma scoppiamo a ridere, Sam mi tira uno schiaffo sul braccio ed imbarazzata si gratta la nuca.
-Mm stavate parlando eh...
Guardo Sam che diventa sempre più rossa, mentre noi ridiamo sempre di più.
-Dai susu, diteci.
Emma fa il segno di continuare a Dani, la ragazza non penso voglia raccontare qualcosa.
-Ma niente.
Il ragazzo sbuffa e prende sottobraccio Sam, che continua a tenere la testa bassa.
-Dai, avviamoci in classe.
Sam e Dani stanno un po' avanti a noi, il ragazzo continua a tenerla sotto braccio e lei sembra completamente a suo agio.

-Quindi?
-Ci siamo baciati, tutto qua.
Alzo gli occhi al cielo divertito.
-Si, idiota, secondo te penso così male, è tutta colpa di Emma, lei sì che si fa pensieri perversi.
Scoppia a ridere e la professoressa ci urla contro.
-ETHAN, SAMANTHA STATE ZITTI OGNI TANTO.
Abbassiamo la testa entrambi, ma continuiamo a ridere silenziosamente.
-Invece tra te e Noah?
-Nulla.
Alzo le spalle ripensando alla rossa, forse dovrei dirglielo.
-Ho limonato con una rossa. E no, non ricordo come si chiama e non ho il suo numero.
Mi tira una pacca sulla spalla, non molto piano.
-Cazzo.
Sussurro.
-Sei un idiota.
-Eh, Sam, sono andato in bagno e quando sono uscito non c'era più. Però era una figa pazzesca.
Alza gli occhi al cielo e sbuffa divertita.
-Avete intenzione di provarci tu e Dani o era una cosa così a cazzo??
-No, penso mi piaccia e penso di piacergli anche io.
Sorrido e le metto una mano sul braccio.
-Sono felice felice.
Arrossisce e abbassa il viso.
-Comunque dovevi fare bere Noah e poi fartelo, lo sai vero??
-Ah, beh se Emma non me lo avesse portato via forse...
Alzo gli occhi al cielo sognante, sapendo che è colpa mia che non le ho impedito di ballare con Noah.
-Ma penso che regga molto meglio di te l'alcol sai..
-Si, lo so.
Sbuffo poco divertito e lei ride leggermente.
-Io non lo reggo proprio, e lo sai bene.
-Oh si che lo so, una volta hai provato a farti anche a me.
Oh cazzo, questa mi mancava, merda quante non me ne ha dette.
-E quando avevi intenzione di dirmelo?
-In verità mai, però ci stava ora.
Mi sbatto una mano sulla fronte in modo contrariato. Meglio se finiamo qua il discorso, non voglio sapere altro.

Oh l'intervallo. Mi alzo in fretta e aspetto Noah fuori dalla porta. Mi passa davanti senza nemmeno guardarmi.
-Ei...
Si gira e mi guarda male.
-Oh, hai perso la tua rossa??
Sento le guance arrossarsi.
-No, non l'ho più cercata.
Sussuro, non so nemmeno se mi ha sentito.
-Faresti bene a farlo, non tornerò da te.
Merda. Se ne è fregato delle persone, me lo ha detto così, senza problemi.
Mi avvicinò un po' a lui.
-Non voglio finisca così.
Mi prende per un braccio e mi tira verso una porta. Il laboratorio di chimica.
-Oh ma dico sei scemo?? HAI INTENZIONE DI SBANDIERARE A TUTTA LA SCUOLAA NOSTRA STORIA?
Abbasso la testa, cristo...
-S-scusa.
-Ti stai scusano per la rossa o per aver quasi fatto scoprire a tutti di noi due?
-Ehm... Direi tutti e due.
-Beh per la rossa è tardi caro mio, la seconda ti posso anche perdonare.
-Ti prego Noah, ascolta. Ero sotto l'effetto di alcol, non lo reggo.
-Se non lo reggi perché ne hai bevuto così tanto?
-Perchè te ne sei andato, non sapevo cosa fare. Allora ho bevuto e poi sta tipa si è seduta di fianco a me, ha cominciato a provarci e mi ha baciato. Non so cos'altro sia successo.
Si avvicina un po' per guardarmi negli occhi, forse mi perdona. Alla fine non era colpa mia, ero brillo e lui mi aveva lasciato solo.
Alza di scatto una mano e mi tira uno schiaffo.
Di scatto tiro su anche la mia e la porto sulla guancia colpita, è caldissima per via del forte colpo.
-Cazzo, ma che ti è preso?
-Non ti perdonerò Ethan. Non so nemmeno perché siamo qua a discuterne. Tu non mi piaci. Sei un fottuto ragazzo e io non sono gay.
Questa poteva risparmiarsela. Pensavo potesse funzionare, mi ha solo illuso.
-Beh sei una merda Noah, una vera merda.
-Come lo sono sempre stato, solo che non te ne sei mai accorto. O forse non volevi e basta.
Scrolla le spalle e apre la porta per poi andarsene. Lo lascio uscire, non lo rincorrerò. Sento le guance bagnarsi, in fretta mi asciugo con il maglione, ma sento solo il bruciare del tessuto a contatto con la mia pelle.
Sto in silenzio in laboratorio fino a quando non suona la fine dell'intervallo, mi asciugo definitivamente il viso, fregandomene della lana fastidiosa, poi torno in classe. Non è successo nulla, andrò avanti come sempre.

Siamo arrivati alle 1000 visualizzazioni e nulla grazie, spero la storia vi stia piacendo.

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