CAPITOLO 1.

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"piacere..Violet". Ci stringemmo la mano cordialmente. Mi mostro' un grande sorriso. "sono nuovo qua..eh,bella scuola" disse con una risatina. "si..davvero bella". Arrivo' il prof Sunari di spagnolo.

Che palle. Cercai di tenermi sveglia,ma tate era strano..mi fissava da più di un ora. "che c'è?" dissi sorridendo. "sei bellissima. Mi piace guardare ciò che mi piace". Non potevo crederci. Nessuno mi aveva fatto un complimento del genere. Wow.

Suonò la campana. Tate uscì dallo zaino un taccuino nel cui interno c'era una lametta. Tate si tagliava? Ma come è possibile,lui è così vivace e solare. Non ha niente x da rimpiangere.

Almeno credo.

"tate.. Perché lo fai?" silenzio.

"mi piace, mi fa sentire un brivido.

Non ti conosco abbastanza ma credo di potermi fidare di te. Allora, io sono stato... Beh, forse lo sono ancora. Sono stato uno psicopatico. Ho ucciso molte persone. Cerco di migliorare ma non ce la faccio. Mi piace uccidere le persone normali." rimasi scioccata. "m-ma Tate.. Perché proprio le persone normali?".. " esse mi fanno paura. Tu no. Dal primo momento che ti ho vista. Il tuo sguardo. I tuoi movimenti. Le tue mani. Sei diversa." "voglio sapere altro." si giro' di scatto. "cosa?! Dici.. Davvero?" "si". "okay." strappò un pezzo di carta dal quaderno di spagnolo e ci scrisse sopra il suo indirizzo. "oggi,verrai a casa mia".

Si alzò e mi sussurrò "..ti aspetto.."

Uscì dalla classe.

Uscii anche io,e mi incamminai verso il mio motore. Una classica vespa color caramello.

Tornai a casa,e come al solito ero sola.

Mi chiedevo da piccola perché i miei non venivano mai.

La risposta mi arrivò tramite i miei nonni. Erano morti. Reagì male.

Ma adesso sono un adolescente che vive sola. Ogni fine settimana i nonni vengono a mangiare da me.

Il mercoledì si doveva mangiare il pollo, vestirsi di nero e sistemare la casa. Questi erano i "buoni" propositi della settimana.

Accesi il microonde per riscaldare il pollo. Nell'attesa presi l'indirizzo di tate e lo controllai su GMAPS.

Quello era il quartiere più RICCO della città.

Wow.

Pensai tutto il tempo a tate.

Mentre che mangiavo.

Quando studiavo.

Quando sistemavo.

Era strano,ma mi piaceva.

Controllai l'orologio e vidi che erano le quattro passate.

Corsi verso il motore e mi incamminai verso la casa di tate.

Era chiamata "Murder house".

Chissà perché.

Arrivai.

Era una villa enorme.

Maestosa,lussuosa.. Spettacolare.

Si vedeva che era vecchia. Mi tolsi il casco e suonai al campanello.

Aprì.

Era tate.

"ehi,ciao violet!".

But Tate,you are the darkness.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora