- Bene, avvita qui... -
Robyn obbedì velocemente.
- Finalmente si adatta alla perfezione al tuo braccio -
Pepper entrò nel garage proprio in quel momento, tenendo in equilibrio su una mano dei fascicoli, un pacchetto e una tazza, probabilmente di caffè.
- Ho suonato diverse volte, non sentite l'interfono? -
- No... - disse la bambina, con aria assorta, continuando ad avvitare e controllare che lo stabilizzatore fosse ben riuscito.
- Sì, cosa c'è? -
- C'è Obadaiah di sopra - annunciò, appoggiando su uno dei tavoli pieni di componenti ciò che teneva in mano.
- Fantastico... Aspetta un secondo... - anche Tony controllava la sua creazione.
- Cosa vuole che gli dica? -
- Ok... - Tony, ignorandola, sollevò il braccio al quale era attaccato lo stabilizzatore e lo puntò verso un punto indefinito della stanza.
- Ma non aveva chiuso con la fabbricazione di armi? -
- Ma questa non è un'arma, è uno stabilizzatore di volo - chiarì la bambina.
- Infatti, ed è del tutto innocuo, è... - non finì la frase che lo stabilizzatore, appena azionato, produsse una forte luce e sbalzò all'indietro Tony.
Dallo spavento Pepper si era coperta le orecchie con le mani, mentre Robyn aveva fatto un breve e acuto strillo, il cacciavite le scivolò dalle mani.
- Non... non era previsto -
Velocemente, mentre Pepper tornava al piano superiore da Obadaiah, Robyn andò in soccorso dell'uomo e lo aiutò a rialzarsi e a togliersi di dosso l'invenzione.
Si stavano dirigendo entrambi verso le scale ma, prima di riuscire ad salire il primo gradino, Tony si girò.
- Rimani quaggiù e controlla lo stabilizzatore - quello era un ordine.
- Perché non posso salire? -
- Sto andando a fare discorsi da adulti che a te non interessano, quindi non perdere tempo e renditi utile: controlla ed esamina lo stabilizzatore. Non ci impiegherò molto - detto ciò non lasciò alla bambina il tempo di ribattere e salì i gradini due alla volta. Ma Robyn non ascoltò le parole del padre adottivo e, dopo aver atteso qualche minuto, salì silenziosamente le scale e cominciò a origliare senza essere notata.
- ... Vogliono immobilizzarti - stava dicendo il vecchio amico di Howard Stark.
- Perché il titolo è sceso di 40 punti? L'avevamo previsto... -
- 56 e mezzo - si era intromessa la signorina Potts.
- Non è rilevante, nel pacchetto azionario noi abbiamo la maggioranza -
- Tony... anche il consiglio di amministrazione ha dei diritti e loro sostengono, che tu e la tua nuova direzione, non rappresentiate gli interessi dell'azienda - stava continuando Obadaiah.
- Quelli sono pazzi, degli avvoltoi pazzi -
Si era persa qualche parola del farfugliamento di Tony - Insomma, per conto della società sono responsabile per il modo in cui vengono... - udì Pepper sospirare - Oh, è fantastico -
Sentì Tony alzarsi dal divano e fece due passi indietro.
- Tony! Hey Tony...! Tony! -
- Io torno in negozio - annunciò il magnate, al che la piccola Robyn sfrecciò giù nel laboratorio, perdendosi la fine della conversazione.Quando il padre adottivo tornò, stava mangiando un trancio di pizza e, avvicinandosi alla bambina che osservava tutti i cavi collegati al propulsore, le porse l'altro trancio che teneva in mano.
Robyn accettò l'offerta dell'uomo ma quando ebbe finito di mangiare quel piccolo pasto pre-nanna se ne uscì con una delle sue solite frasi scettiche.
- La pizza di voi americani è così strana... -
- Guarda che anche tu sei americana, bimbetta -
- Italo-americana, per essere precisi, e io so' com'è la vera pizza, mio nonno la preparava sempre al ristorante -
- Davvero, non sapevo che Howard Stark si dilettasse nella cucina italiana nel tempo libero - Quella di Tony voleva essere una battuta per far ridere la ragazzina ma forse era troppo presto, perché Robyn lo fulminò con lo sguardo.
- Il mio nonno di sangue, il nonno di prima, il mio vero nonno - lo aveva detto con voce bassa, tetra ma comunque carica di emozione e di dolore, per poi correre via, per rifugiarsi in camera sua.
Fu così fulminea che Pepper e Obadaiah non la notarono nemmeno.
Quando, a tarda notte, Tony uscì dal laboratorio, prima di recarsi a dormire fece una piccola deviazione ed entrò nella camera di Robyn. La bambina stava dormendo, raggomitolata come un gatto e la guancia destra era lucida, probabilmente aveva pianto.
A terra, sparpagliati, c'erano i suoi quaderni, le prime pagine di tutti erano state strappate, quelle dove solitamente si scriveva il proprio nome, classe, materie, ecc.
Raccolse uno dei pezzetti di carta dove c'era scritto il nome.
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MY HERO {MARVEL}
Short StorySolo una breve storia che vedrà Tony Stark in compagnia di una perspicace ragazzina, lungo la serie di film dell'MCU che lo hanno visto come protagonista. Avviso: La storia potrebbe contenere alcune incongruenze temporali rispetto al canone, sebben...