A nessuno piacciono le case al di là degli alberi.
Sarà per il fatto che sono così diverse dalle nostre, curate e piccoline, oppure per via del silenzio che le circonda. A nulla serve infatti il rumore del vento o le risate dei bambini: il silenzio alla fine torna sempre, più forte di prima.
Io però non le ritengo solo inquietanti: ne sono assolutamente terrorizzata. Chiamatemi stupida, fifona o come volete, ma ogni volta che le vedo mi si ghiaccia il sangue. Tanti sono i motivi di questa mia reazione, primo di tutti gli alberi: ancora non me ne capacito, ma da quando ne ho memoria quegli alberi non hanno mai avuto più di una manciata di foglie sui loro rami. Le foglie in questione sono poi così piccole e fragili, quasi sofferenti, e paiono in costante attesa di un soffio di vento che le faccia cadere, per trovare conforto nell'erba verde e giallastra che cresce attorno alle radici scure e contorte di quelli che paiono mani scheletriche e rugose protese verso il cielo, e che cielo!
Ogni sera infatti la cupola sopra la mia testa si libera del tenue colore che mantiene durante la giornata, e con lo stesso silenzio che regna a terra assume le tonalità più disparate. Dal viola al giallo all'arancione al blu non si fa nemmeno in tempo a individuare tutti i colori che compongono quello spettacolo esplosivo che già se n'è andato, alla stessa maniera di come è arrivato. In silenzio.
Al confronto con tutto ciò che le circonda, a conti fatti le case in sé non sono nulla di troppo speciale: i muri sì, sono scrostati e ricoperti di edera rampicante, ma di edifici simili la città è piena.
Forse a renderli così spaventose sono le finestre sempre socchiuse: se le si guarda troppo, pare quasi che le proprie attenzioni vengono ricambiate...
A nessuno piacciono le case al di là degli alberi. Forse, però, nemmeno noi piacciamo a loro.
Ecco qui la descrizione per il contest di alicearno0000 e FrancescoMargilio . Devo dire che mi sono divertita molto a farlo, e spero vi piaccia. Buon fine settimana a tutti .
