Capitolo 1

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Sono Christal una diciassettenne ormai del New Jersey vado al collage per la cinquantesima volta circa. Perché? Perché in verità ne ho centosedici di anni.

Ho una certa fama nel mondo dei vampiri, sia per la mia bellezza sia perché sono il vampiro più temuto.

Vivo con mio fratello Tristan. Ho spento i miei sentimenti quando I miei genitori sono morti, mio padre era un vampiro mentre mia madre una strega. Un branco di licantropi li hanno uccisi, io e mio fratello non eravamo in città e non ci hanno trovati in casa.

Casa, già. Ci siamo trasferiti, perché naturalmente non possiamo restare molto tempo in una città o sospetterebbero qualcosa.

***

Sono le sette del mattino e oggi inizia il college, anche se non dovrei andarci, ci vado lo stesso, mi sto specializzando in psicologia per la seconda volta. Sono al quarto anno, mio fratello invece è all'ultimo. Decido di indossare un jeans chiaro e una maglietta bordeaux con delle Vans del medesimo colore. Vado in bagno, mi guardo allo specchio, ma non c'è bisogno ne di trucco ne di piastra per i capelli, essere un vampiro ha i suoi vantaggi, siamo esseri bellissimi, ho i capelli un biondo cenere e mossi di per se.

I miei occhi sono rossi, si rossi.

Li amo, molti vampiri tendono a nasconderli, ma io non ne capisco il perché, sono stupendi e voglio mostrarli. A scuola di solito, però, metto gli occhiali per evitare di essere notata solo per i miei occhi.

Decido di mettere solo del rossetto rosso acceso, come il sangue.

Mio fratello ha la bellezza di nostro padre, inutile dire che tutte le ragazze gli vanno dietro.

Scendo giù e lo vedo intento a bere una sacca di sangue e ne prendo una anch'io

<<Buongiorno Crys>> Mi bacia la tempia, da quando i miei non ci sono più è diventato molto più protettivo, anche se non c'è ne bisogno, lo sa anche lui, ma lo è lo stesso.

<<Buongiorno Fratellone, pronto per il primo giorno di scuola>>

Dico iniziando a bere

<<Primo per dire>> sghignazza

<<Si Tris mi prendi la collana?>>Gli chiedo mentre sta prendendo il suo bracciale. La prende e me la porge. Lo ringrazio e usciamo di casa per entrare nella sua Range Rover nera.

***

Arriviamo a scuola e tutti i studenti si girano nella nostra direzione, una bionda ossigenata si avvicina a mio fratello e gli sussurra qualcosa all'orecchio. Dopodiché mi saluta con un bacio sulla tempia e se ne va.

Intanto vedo un gruppo di ragazzi girarsi a quardarmi, come tutti quelli che si trovavano all'ingresso, dopo che uno di loro ha sussurrato qualcosa e si dirige verso di me.

<<Ehi, sei nuova?>>Chiede con un sorrisino

<<Già>> Rispondo senza curarmene troppo.

<<Freddina, come mai da queste parti bellezza?>> chiede ancora con quel sorrisino sul viso, già mi sta irritando.

<<Forse ci vivo?>> dico sarcasticamente <<E non chiamarmi bellezza>> puntualizzo.

<<Come ti chiami bellezza?>> chiede irritandomi ancor di più, questi esseri non mi dovrebbero irritare sono inferiori.

<<Per te non ho un nome e addio>> dico andando via da quella stupidità ammassata in una sola persona.

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