cap.8

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il sole stava ormai tramontanto ma lei non se ne rese conto. No.

un rivolo di sudore le corse giu per la guancia. tenendo gli occi chiusi si deterse il viso con il dorso della mano e il respiro le usciva dalle labbra con affanno. era ormai rimasta sola nella palestra. lo sciaguottio delle suole delle sue scarpe sul pavimento era l'unico suono che riverberava nell'ampio spazio della palestra.

Fissando lo sguardo al di là della rete, si preparò mentalmente al suo ultimo salto. Chiuse gli occhi, fece un profondo respiro e la lanciò la palla in aria. Le sue gambe, nonostante fossero stanche per le tre ore consecutive di allenamento, seguirono il suo implice comando e le fecero spiccare il balzo con un timing perfetto. La sua mano trovò la palla in perfetto sincrono e il suono dell'impatto della palla sul campo al di là della rete le fece correre un brivido di eccitazione lungo tutto il corpo.

Qando toccò terra subito dopo, le sue gambe cedettero sotto lo sforzo del duro allenamento a cui si era sottoposta e lei si concesse un secondo per riprendere fiato. il respiro le usciva affannoso dalle labbra e i muscoli le dolevano dallo sforzo che si mise quasi inconsapevolmente a tremare.

Dopo quasi un minuto passato in quello stato si riscosse. devi andare a lavarti, scema, o ti prenderai un raffreddore!!!!! si disse.

Si alzò. si tolse l'inesistente grumo di polvere dalle pieghe dei pantaloncini e lasciò vagare ancora un istante lo sguardo sulla palestra vuota. Un leggero sorriso le curvò le labbra al ricordo dell'episodio di quella mattina. Un kenma con il suo tono apatico la aveva fermata agli armadietti e le aveva detto che siccome si avvicinavano i tornei regionali, la squadra dei ragazzi si sarebbero appropriati di tutte e due le palestre adibite al club di pallavolo per fare degli allenamenti singoli, soprattutto per quel testone russo Lev. Lei all'inizio si era infuriata si . E stava per protestare quando le sue compagne di squadra con un miagolio di gioia hanno subito assetito "Si Si fate pure, così noi possiamo fare il tifo per voi!" Allora lei fu costretta a dare il suo consenso anche se pure loro avrebbero dovuto allenarsi per il torneo... Ma se le sue compagne di squadra erano troppo distratte dall0idea del possibile arrivo di quella squadra di fighi.. fighi? ma cosa vai a pensare!?Sarà meglio andare a farsi una doccia prima che i suddetti arrivino..

Si perchè lei si trovava nella palestra numero 3, adibita all'allenamento delle ragazze. E di lì a poco sarebbero arrivati kenma spronato da un sempre animato Yamamoto e da un ultro entuasiasto Lev. doveva sbrigarsi!

Si diresse velocemente negli spogliatoi e aprì la doccia calda. Mentre si spogliava si accorse di essere un po' delusa dal fatto che il cpaitano della squadra maschile non le aveva parlato di persona ma fosse stato kenma. Non che avesse nulla in contrario che Kenma avesse interazione sociale oltre alla sua amata consolle ma si sa: kuroo era kuroo. Con un sospiro rassegnato entrò nella doccia, lasciando che l'acqua calda desse respiro ai suoi muscoli. Si crogiolò nel tepore che l'acqua lasciava lungo il suo corpo chiudendo gli occhi ed emise un sospiro di soddisfazione.

"dovresti chiudere a chiave la porta se non vuoi che qualche maniaco ti faccia del male"

Lei aprì di scatto gli occhi e si voltò di scatto con un groppo di terrore in gola al suo di quella voce. Perchè lui era lì adagiato sullo stipite della porta mentre le sue forti braccia erano incrociate al suo solido petto. Ok. ora non era terrore quello che le serrava la gola. Anche se era nuda e il vapore doveva coprirla abbastanza bene ma lo sguardo predatorio che la fissava in quel momento avrebbe reso peccaminosa pure una santa. le sue labbra piegate in un sorriso sornione poi....

"fortuna che ho pensato io" disse. Ah ancora un brivido al suo della voca baritonale arrichita dalla situazione.

"N-Non dovresti avere gli allenamenti?" riuscì a dire lei

"Io li ho finiti. hai idea di che ore siano?" fece lui sollevando un sopraciglio

"onestamente no. Però questo è lo spogliatoio delle ragazze"

"Lo so" rispose laconico. E con un fluido movimento scioglie le braccia e si avvicinò alla doccia. Allungò una mano verso il volto di lei e le sue lunghe dita si fermarono sul suo mento con una salda presa, costringendola ad alzare lo sguardo e guardare dritta nei suoi occhi intensi.

"Una ragazza non dovrebbe tornare a casa da sola" e poi sigillò le sue labbra con le mie.

Continua...

Nota Autrice : volevo ringraziare una mia carissima per l'aiuto a questo capitolo :3

kuroo x readerWhere stories live. Discover now