• I Capitolo •

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Il buio regna incontrastato nella Foresta Dell'Incubo dove corro più veloce che posso sotto forma del mio lupo dal pelo bianco. I fiori Lumin mi aiutano ad orientarmi meglio nella fitta vegetazione illuminando ,per quel poco possibile, il sottobosco assieme alle numerose lucciole. Eccola! La fine della foresta. Sto quasi per raggiungerla quando sento tirare la mia coda e perdo per un attimo l'equilibrio. Tempo di percepire qualcosa superarmi e mi rimetto in piedi per poi ripartire ancora più veloce.

<Ce ne hai messo di tempo, piccoletta>
Ed eccolo lì, mio fratello Dark che si beffeggia di me con il suo solito sorrisetto irritante.
<Sei un imbroglione! Se non mi avessi tirato la coda sai benissimo che avrei vinto io>
<Su su, non mettere il broncio, che colpa ne ho io se sono il migliore in tutto>
D'istinto alzo gli occhi al cielo, sarà meglio ignorarlo. Mi siedo sul morbido prato e mi appoggio con la schiena sul tronco di una quercia millenaria e lui mi segue a ruota buttandosi a peso morto affianco a me stanco per la corsa. Sfinita , lascio che le mie palpebre si chiudino per un secondo e appena le riapro vedo che si avvicina una farfalla di cristallo a Dark per poi posarsi sul dito che le aveva porto.

Le farfalle di cristallo sono le nostre massaggiare,  le usiamo perché fanno si che il messaggio che appare sulle loro ali sia leggibile solo al destinatario.

<È nostro padre,  mi vuole a palazzo>
Sembrava come preoccupato ,non mi xa altre informazioni, si tramuta nel.suo lupo dal manto nero come la pece e si allontana . Odio quando si co porta così: lo sa che sono curiosa,  uffi!

È mezz'ora che contemplo il vuoto stando sdraiata a terra , mi annoio ed adesso che ci penso oggi in programma non ho nulla da fare , ma non è che proprio mi va di stare qui a far nulla... penso andrò a fare un giro di controllo ai confini del regno , non fa mai male e non sono nemmeno lontani da qui.

Ed ecco il confine, l'unico luogo dove il giorno e la notte sono in continuo contatto , questa zona è spesso vuota proprio per questo motivo , diciamo che è più facile trovare un cucciolo incuriosito da una realtà opposta alla sua che un adulto che viene volentieri a godersi il panorama.  Gli animali notturno non amano la luce e stessa cosa per quelli diurni che odiano , viceversa,  le tenebre.  Parlando del diavolo spunta , da un bosco del regno vicino ,un leone dal manto dorato che fa qualche passo verso di me ,ma restando distante. Attirano subito la mia attenzione i suoi grandi occhi rossi dalle sfumature gialle ,nonostante non ami i colori caldi devo dire che sono magnifici. Vorrei vederlo più da vicino ma l'unico modo che mi viene in mente per farlo è usare la musica , il mio dono : cantando riesco a controllare gli animali notturni ma non so se possa funzionare anche con lui, nonostante ciò tentar non nuoce. Comincio a canticchiare una melodia dolce guardandolo intensamente negli occhi sperando si incammini verso di me. Dapprima pare non funzionare ed il leone mi guarda sospettoso, non ha l'area di un animale selvatico e ciò mi incuriosisce ancora di più, per questo insisto ed esso comincia ad avanzare con un passo sicuro ed io esulto mentalmente. Mentre dentro di me continuo a festeggiare smetto di colpo ad intonare le note e sgrano gli occhi: quello davanti a me non non è più un leone ma un ragazzo che mi guarda dall'alto in basso come a volermi intimidire nonostante i suoi occhi siano pieni di domande. Adesso sì che sono ancora più curiosa di prima, gli unici a potersi trasformare in quel felino possente sono i reali di Regnum Lux.

<Durante le vostre invasioni non ho mai visto un leone come il tuo; sei per caso un reale?>
<E te come faresti a sapere le caratteristiche di coloro che vi hanno invaso?>
<Non ti hanno insegnato che è maleducazione rispondere ad una domanda con un'altra? Eppure sapevo che ci fosse una buona scuola a palazzo.>
Incrocia le braccia e assottiglia gli occhi come per cercare di inquadrarmi.
<Per rispondere alla tua domanda, invece, li vedo sin da bambina , tra l'altro sono anni che ormai combatto in prima linea e sono io stessa a ferirli. Grazie a me il vostro re ha un magnifico graffio sull'occhio sinistro, non credi gli stia d'incanto?>
Ridacchio per poi notare che strabuzza gli occhi.
<Sei stata tu a ferire mio padre?!>

Padre? Come padre?? Quello davanti a me è il futuro sovrano di Solarium ed io che dovrei tener nascosta la mia identità agli abitanti del regno vicino ho appena usato la mia abilità speciale davanti al figlio di colui che ci ha dichiarato guerra?! Sono fottuta, ma non posso andare in panico, devo risolvere la situazione.
<Quindi TE saresti il principe ? E vorresti dirmi che il successore al trono non partecipa alle battaglie iniziate dal proprio padre?>
Marco la parola « te» come a intendere che fosse impossibile o magari per convincere me stessa di ciò nella speranza di sentire la sua risata mentre mi dice di essersi preso gioco di me.
<Non condivido i suoi ideali, anzi, sono più propenso ad un rapporto pacifico. Sai, una volta re ho intenzione di stringere una alleanza con la tua regnante>
..."La tua regnante" ... direi che da questo posso stare almeno tranquilla: non ha la minima idea di chi io sia. Se quello che dice è vero , inoltre, sarebbe fantastico, niente più battaglie e morti , ma non posso fidarmi di lui.
<Tu che ci facevi al confine?>
Mi risveglia dalle mie riflessioni e mi scruta con i suoi occhi curiosi ancora colmi di interrogativi.
<Una passeggiata. Le stelle oggi sono più luminose del solito, non trovi? E la Luna è bellissima.>
Best scusa del secolo Rieka , complimenti, peccato che non pare convincerlo.
<C'è una cosa che mi incuriosisce che vorrei te mi spiegassi: il mio leone quando cantavi pareva come ipnotizzato e non ne avevo più il pieno controllo, come è possibile ?>
E te pareva, se non mi invento qualcosa all'istante per me è la fine e il suo sguardo incatenato al mio non è di grande aiuto.
<Volevo solo che si avvicinasse, aveva qualcosa di diverso dai suoi simili e a quanto pare non sbagliavo>
Alzo le spalle e lo guardo ancora più intensamente sperando abbassi quei pozzi rossi che paiono cercare di scrutare all'interno della mia anima.
<Non hai risposto alla mia domanda però >
Alza un sopracciglio e mi osserva ancora più intensamente, credo sia il caso di filarsela anche se a preoccuparmi non è lui, ma la ramanzina di mia madre se venisse a sapere di questa conversazione .
<E cosa ti fa pensare che io te lo dica?>
<Sono pur sempre un principe, potrei usare il mio grado sociale per ordinartelo>
Lo dice così seriamente e sicuro di se che non potevo non scoppiare a ridere.
<Pensi di poter dare ordini a me?>
Illuso.
<Non sei nessuno per me, gli unici a potermene impormi una loro volontà sono i miei sovrani>
Che se proprio vogliamo specificare sono i miei genitori, ma questo per fortuna lui non lo sa.
<Ho comunque una posizione di rilievo rispetto alla tua in società o sbaglio?>
Questa chiacchierata sta andando troppo per le lunghe, ho deciso, la taglio qui e torno a palazzo.
<Sbagli, per me sei solo un estraneo e gli estranei fin quando non li conosco sono al di sotto di me ed io, non so nulla di te. Ora se non le dispiace , sua altezza , mi rifugerei nelle mie stanze. A mai più rivederci >
Mi inchino con il solo scopo di prenderlo in giro e senza aspettare una risposta mi incammino verso casa.

Durante il ritorno sono immersa nei miei pensieri. Penso a quei occhi che fin da subito mi hanno come ipnotizzato , mi rimprovero per non essere stata attenta e ripenso al nostro discorso , a quello che ha detto riguardo la guerra. Fin da quando sono nata Roderc Collins , il sovrano di Lux , invade di continuo il nostro reame per cercare di rubarne la magia . Quest'ultima consiste nel controllare le ombre, le stelle ed infine saper far sorgere la Luna e beneficiare dei suoi potenti raggi. I reali però possono trasformarsi in lupi e hanno un dono; come già detto, il mio è la musica. Se Roderc si impossessasse di tale magia succederebbe una catastrofe: avrebbe un potere enorme e sarebbe in grado di regnare incontrastato sull'equilibrio magico del dì e della notte.

<Rieka ! È un onore vederla da queste parti>.
Mi risveglio delle mie riflessioni e davanti a me c'è Carl, il figlio del panettiere più rinomato del regno, un bimbo dalla faccia dolce e tonda di una immensa tenerezza. Dal padre sono solita comprare qualcosa da mangiare prima di una passeggiata , è vero che potrei chiedere ai cuochi del palazzo di prepararmi del cibo da portarmi ,ma preferisco così , è un'abitudine che ho ereditato da mia madre.
<Quante volte te lo dovrò ancora ripetere? Puoi darmi del «tu», del resto siamo amici, no?>.
Alla parola «amici» il suo sguardo si illumina e non posso che sorridere di rimando. Comincia a raccontarmi della scuola e dei nuovi incantesimi imparati facendomene vedere qualcuno fiero e mi ricordo com'era facile la mia vita alla sua età, non avevo preoccupazioni ne responsabilità ed ero proprio come lui: spensierata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 28, 2022 ⏰

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