"La Dea Fortuna è un segreto, un tocco magico, come fai a tenere sempre con te qualcuno a cui vuoi molto bene? Devi guardarlo fisso, rubi la sua immagine, chiudi di scatto gli occhi, li tieni ben chiusi e lui ti scende fino al cuore e da quel momento quella persona sarà sempre con te!"
***
Quando ho portato i bambini a casa loro non credevo di trovare quel clima. Li avevo presentati io ed ero certa che l'amore, se mai avesse avuto una forma, era la loro sagoma, quella di Ermal e Fabrizio.
Erano stati fatti per stare insieme, non avevo mai visto nulla del genere in tutta la mia vita: gli esatti opposti che si attraevano, ecco.
Io, invece, ero un disastro.
L'amore della mia vita era Fabrizio e lui ne era consapevole. Lo conoscevo da anni, ma il nostro rapporto si era indubbiamente consolidato quando ci eravamo ritrovati a passare molto tempo insieme perché ero riuscita a far ingaggiare la sua ditta idraulica per i lavori di ristrutturazione dei servizi nel museo per il quale lavoravo: il museo archeologico nazionale di Palestrina che ospitava il Santuario della Fortuna Primigenia. O la dea fortuna, come amavo chiamarla.
Non avevo mai sentito nulla di più forte del sentimento che provavo per Fabrizio, solo l'arrivo dei miei figli mi aveva fatto cambiare questa prospettiva. Ad ogni modo, ero convinta che quello che provavo per Fabrizio era l'amore che non conoscevo, che mi era mancato, che mi avevano tolto. Per un attimo avevo creduto che anche lui si fosse innamorato di me.
Poi, però, quando gli avevo presentato Ermal, una guida turistica che spesso portava gruppi in visita al museo, e li avevo visti insieme, avevo capito tutto.
Non lo vedevo da 8 anni, da quando avevo fatto una festicciola per il primo anno di Anita, ma continuavamo comunque a sentirci quando potevamo. Infondo ognuno di noi aveva la propria vita. Con tutto ciò non esitò neanche un attimo quando gli avevo chiesto se potesse tenere in casa i bambini- Libero aveva ormai 12 anni, era praticamente un ometto- per un paio di giorni. Questo perché le emicranie che mi accompagnavano da tanto tempo erano peggiorate e dovevo necessariamente fare dei controlli approfonditi in ospedale a Roma.
Ero arrivata a casa di Ermal e Fabrizio una domenica pomeriggio, mentre davano una festa di matrimonio per una loro coppia di amici, i bambini alle mie spalle e due borsoni come biglietto da visita. Fabrizio mi aveva stretta fra le sue braccia come faceva un tempo: era bello percepire nuovamente quel calore. Si era staccato dolcemente da me, mentre mi guardava con i suoi occhi liquidi. Poi iniziò a presentarmi un po' di gente ed a chiamare Ermal. Nel frattempo avevo rivisto Esra e sua figlia Mina, un sorriso sereno ed elegante ad avvolgere le labbra di quest'ultima mentre cercava di stabilire un contatto con Anita che si nascondeva dietro di me.
"E' nella fase dell'educazione" avevo esclamato "Signora, non mi sto nascondendo, io mi chiamo Anita, piacere di conoscerla" aveva sussurrato rivolta a Mina. "Ecco, appunto! Dà del lei a chiunque!" avevo aggiunto io.
"Fa semplicemente la timida, sappiamo benissimo che è una peste" disse invece Libero, attirando l'attenzione su di sé. "Lì" lo ripresi io, non volevo parlasse così di sua sorella. "Lui è in una fase diciamo aggressiva invece!" e tutti erano scoppiati in una fragorosa risata.
Non appena Ermal aveva captato la mia figura era venuto a salutarmi, abbracciandomi mentre, sinceramente felice, mi diceva che era contento di rivedermi. Poi aveva salutato anche lui i bambini.
"Non ci presenti la tua amica?" aveva detto uno dei novelli sposi verso Fabrizio.
"Vabbè sì lei è Giada" aveva detto, evidentemente imbarazzato "Nun fate quelle facce, l'avrete sentita mille volte questa storia, è quella che mi ha presentato Ermal!" ed il suo imbarazzo era aumentato quando un coro si era alzato non appena aveva terminato quella frase.
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Fors Fortuna
Fiksi PenggemarFabrizio ed Ermal sono una coppia da molto tempo, ma il loro rapporto vive una forte crisi a cui non riescono a far fronte. Fabrizio, idraulico dal fascino animalesco, porta a casa il pane e cede volentieri ai piaceri della carne; Ermal, traduttore...