*Canzone del capitolo: ancora da decidere*
Erika's pov
Non c'è tempo per analizzare l'accaduto, prendo la prima cosa che trovo nell'armadio e vado.
Sono quasi le 7 e fuori tira un vento impensabile. Maledetta me che mi sono messa solo una camicetta e il giubbotto di pelle.
Quasi non me ne rendo conto e già son sotto casa sua. Non vorrei svegliare tutti con il campanello, per questo gli mando un messaggio:
"Sono sotto casa tua, apri che fa freddo!!"
Dopo nemmeno un minuto mi apre la porta una figura alta e snella, quasi da darmi le vertigini.
Lo osservo bene, ha i capelli ricci, neri e scombinati, che ricadono sul viso e gli occhi più neri del solito, un po' socchiusi per la luce.
Si stropiccia l'occhio sinistro, un gesto semplice che completa l'opera.*Da stanco è proprio adorabile.*
Mi guarda e alza le sopracciglia, facendomi notare che lo sto ancora fissando come un'ebete.
Mi fa cenno di entrare e sbatte la porta alle sue spalle, lasciando rimbombare il forte tonfo in tutta la casa.
Lo guardo con espressione dubbiosa. Senza nemmeno dover aprir bocca, capisce e risponde."I miei non ci sono in questi giorni, sono a qualche conferenza o cose simili."
Ha sempre un tono un po' strafottente quando si tratta dei suoi genitori.
Gli faccio notare la sua sgarbatezza e sbuffa esordendo"Scusa mammina, non lo faccio più."
Scoppiamo entrambi in una fragorosa risata. Ormai senza fiato mi ricompongo.
"Di preciso cos'hai sognato?" Chiedo con tono basso.
Prima di rispondere si guarda intorno, poi sposta lo sguardo su di me e passandosi le dita tra i ricci inizia a raccontare:"Ero sul tetto di un palazzo e ti guardavo, eri sul bordo e, mandando tutti a fanculo, ti sei buttata giù.
Le mie urla strazianti accompagnavano la tua infinita caduta e poi...mi sono svegliato."
La sua voce è spezzata, quasi a voler nascondere un pianto imminente."Tutto ciò non ha senso.!"
Guardarlo sobbalzare alla mia brusca affermazione non mi rassicura affatto.
È tutto così bizzarro ma stranamente giusto, non so cosa voglio intendere ma il suo sguardo, così profondo, mi da la certezza di non star sognando ancora.All'improvviso sento le sue braccia cingermi tutta e quel gesto inaspettato mi rincuora.
"Erika..."
"Si?"
"Ho paura..."
"Anch'io Steve..."Appoggio la testa al suo petto e mi lascio avvolgere dalla possente figura, immensa rispetto alla mia minuta.
Passano svariati minuti, non saprei dire quanti, e di scatto mi libero dalla dolce trappola.
Di colpo mi tornano in mente i mille impegni della giornata.
Devo tornare a casa, lavarmi e andare in biblioteca con Shy, per studiare.
Poi vado a pattinaggio e di sera c'è la cena a casa, con il capo di mamma."Ciao Steve, ti contatto il prima possibile"
Lo saluto e scappo.
Steve's pov
È tutto così strano ed ho il presentimento che questo sia solo l'inizio.
Ma per ora mettiamo da parte questi disordinati pensieri. Ho altro da sbrigare.
Sono le 09:00 di una fredda mattina, in una grigia giornata.Insomma perfetto per far passare la voglia a chiunque di alzarsi e sbrigare i proprio doveri.
Sfortunatamente non ho molta scelta.Mi sono lavato e ho infilato un paio di jeans con un felpone nero ed esco tra le intemperie di questa città.
****
*Toc toc toc toc* quasi sfondo la porta, quando di colpo Jake la apre.
"Andiamo, è tardi"Non gli do il tempo di aprir bocca e lo trascino sulla moto.
"Amico, ripetimi per quale cazzo di motivo mi hai svegliato alle 8:00 di domenica mattina?!""Ho un conto in sospeso e tu mi aiuterai a saldarlo."
Erika's pov
"Erikaaa!" La sua voce squillante è un brio di energia
"Buongiorno anche a te Shy." Inevitabilmente sorrido"Pronta per studiare compagna di ricerca?" Mi chiedo dove trovi tutto quell'entusiasmo per un compito di storia
"Ovviamente."
"Oh che gioia, anch'io!"Non credo abbia colto il mio tono ironico data l'enfasi della sua risposta
"Allora, cominciamo."
****
"....E...Finito."
"Che ne dici se ci andiamo a prendere un caffè? Ce lo siamo meritate."
"Ok, ma l'ultima che arriva paga." Dice sorridendo.Di colpo parte correndo spingendomi a fare lo stesso. Shy è sempre piena di energie ma alla fine sono più veloce e la supero.
"Bene prendo un cappuccino macchiato allora."
"Non vale così..." È proprio adorabile.****
"Ci vediamo domani a scuola!" Mi saluta e ricambio
"A domani!"Le nostre strade si dividono, adesso siamo solo io e la musica.
Qualcuno mi urta facendomi cadere e cascandomi addosso a sua volta
"Ma fare attenzione no?"
Aveva tutto il viso distrutto, pieno di lividi e sangue.*Spazio d'autrice*
Chi è e come mai correva così?
Che faccende aveva da sbrigare Steve?
Tra un po' lo scopriremo.
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Teen FictionErika è una sedicenne come tante ma la sua vita è unica...tra litigi, amori complicati e amicizie sfasciate, anche lei comincia a non capirci più niente...