6. Adesso me ne vado a quel paese

12 1 0
                                    

Giorno della partita. Il mio migliore amico è in ansia, lo si nota da un miglio. "Se non ti conoscessi così bene, ti starei ripetendo di stare calmo. Ma siccome ti conosco troppo bene E, sapendo che odi quando qualcuno tenta di calmarti, ti dirò che devi continuare così, in ansia." Lui rise, credo di avergli alleggerito l'ansia. "Grazie, sei molto d'aiuto Ev."
"Non sei mai stato in ansia per una partita. Cos'ha questa di diverso?"  "Solo che i South sono molto bravi. Ieri ho visto i loro allenamenti e mi hanno fatto impaurire. Ci mettono davvero tanta forza! Soprattutto il loro quarterback che placcava  pure i suoi amici di squadra. È forte, veloce, muscoloso..."   "Attento sembra che tu si stia innamorando di Alex." Caccio una risata "Lo chiami anche per nome ora?"  "Non lo so, ieri quando ero in palestra per gli allenamenti si è preoccupato perché non riuscivo a respirare." Ripenso alla scena di ieri. Sinceramente non avevo ancora capito niente "Attenta sai come sono fatti i ragazzi come lui. Fanno di tutto per farti innamorare e poi dopo averti portato a letto e poi -boom!-, ti buttano come un fazzoletto per soffiare il naso."  "Tranquillo, come mi posso innamorare di uno come lui?"  "Mi fido eh! Adesso devo fare il rituale pre partita. Ci vediamo dopo!" Esco dallo spogliatoio e vedo Alex ridere con se stesso. Sto qua ha seri problemi! "Ridi con te stesso? Per cosa? Per la tua pateticità?" Continua a ridere. Boh... "No No, ho sentito il tuo discorso con Smith! Pensi davvero che io possa illuderti?"  Ride. "Per quel poco che ti conosco, credo faresti di tutto per avere una ragazza nel tuo letto. Perché sai, il tuo letto è un po' freddo senza la tua compagna del giorno." Il suo sguardo si incupisce. Credo di averlo colpito "Non porto le ragazze a casa mia! Non osare prendermi in giro!"   "Da quando hai anche tu delle emozioni?" Ok, penso di aver oltrepassato il limite. Lo vedo arrabbiatissimo. È rosso di rabbia. Fuma dalle orecchie. Mi sono messa nei guai "Scusa l'ho notato anche io di aver esagerato."  "Non me ne frega." "Ti ho chiesto scusa, un po' ti dovrebbe fregare!" "Le tue scuse non valgono nulla!" Dalla rabbia gli mollo uno schiaffo in piena guancia, tiro perfetto perché ho anche lasciato anche il segno. "Ma ci sei o ci fai? Io ti chiedo scusa e tu te ne freghi! Non tutti ti odiano!" Comincia a camminare dalla parte opposta. Ma è scemo?
"ARROGANTE!" Lo sento bisbigliare "Ma vai a quel paese." Siccome non era molto lontano lo rincorro e gli tiro via dalle spalle il suo zainetto. "Come osi?" Mi giro e cominciò a correre a correre in caso volesse inseguirmi "Oso eccome. Adesso vado a quel paese! Ciao!" Mentre corro via lo sento ridere.
Lunatico.

Bonjour mes amis. CAPITOLO PIÙ LUNGO DELLA STORIA DELLA STORIA. Allora scusatemi se per un pezzo non mi sono fatta viva, ma come sapete gennaio è io mese delle verifiche e interrogazioni.
Bisous, Greis💐

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 07, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

US Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora