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Quando ero piccola sognavo una vita con la mia famiglia vicino a me. Una casa tutta mia vicino a loro, il lavoro insieme, insomma una famiglia unita.
Ad oggi vivo a migliaia di chilometri da loro, ho una libreria che gestisco unicamente io e sono una single incallita.
Penso che il mio ultimo ragazzo risalga alla volta in cui scoprii che anche i commessi pagano la spesa nel supermercato dove lavorano. No,scherzo, ma è lo stesso talmente tanto che il mio radar "distingui uomini belli da quelli decenti" non funziona più come si deve. Diciamo che sono arrivata al punto in cui sulla mia barca farei salire chiunque purché sia decente e mi dia un pò di attenzioni.
Come sei melodrammatica!
Apparte gli scherzi: alla veneranda età di ventisei anni passati sono proprietaria di una libreria molto carina,confortevole e familiare, sono un'amante dei cani-ma non al punto da averne uno tutto mio- e sono un'amante folle di serie tv. Posso ammettere senza imbarazzo di aver visto più serie tv di quante siano state le volte che ho fatto sesso.
Sono stata fidanzata per sette anni con un solo ragazzo e con lui le cose non sono sempre state rose e fiori. Litigavamo per le cose più futili e quando non facevamo quello si offendeva per la minima cazzata come un bambino. Fatto sta che dopo essere andati a vivere insieme,tutto a spese mie, l'ho trovato a letto con colei che un tempo consideravo la mia migliore amica. A quel punto sono sbottata e,in primis, ho buttato lei fuori casa, aggiungerei: nuda.
Dopodiché ho fatto le valige e sono partita.
Ed eccomi qua, due anni dopo, più felice che mai... forse.
È naturale che desidererei tornare a casa la sera e trovare l'uomo che amo mentre prepara qualche pietanza per la cena,versa due calici di vino e mi guarda come sei fossi una dea.
È certo che dopo quell'idiota di Rick non c'è stato nessuno e,tanto meno, sono stata a letto con qualcuno. A dirla tutta il sesso mi manca follemente e nell'ultimo anno ho fatto tanti di quei sogni impuri e poco casti da poter creare una serie tv da otto stagioni con un minimo di quaranta minuti per episodio. Non so se ci siamo intesi.
Tornando a fare la persona seria, cosa che non sono, la mia vita a ventisei anni è questa: sveglia presto, doccia e colazioni, sistema un pò la casa- che rimane lo stesso un disastro- e via a lavoro. Sto lì fino a l'una,pausa pranzo di tre ore che passo tassativamente di fronte a qualche serie tv e si torna a lavoro fino alle otto. L'unico sgarro è il giorno in cui invito gli scrittori emergenti per fare conoscere il loro libro a più persone possibili e magari firmare qualche copia.
Dopo essere tornata a casa ceno. In compagnia di chi? Di Netflix,ovvio!
Le mie amiche il fine settimane cercano di farmi uscire dalla mia tana per farmi andare in qualche discoteca super affollata e afosa per farmi ubriacare, per poi tornare a casa all'alba e vomitare anche quello che non ho bevuto.
Amo, invece, stare a casa sul divano di fronte al camino,  con una bella tazza fumante di thè caldo e un film romantico.
Detto ciò la vita vera mi chiama. Con vita vera intendo il campanello del negozio che segnala l'entrata di un nuovo cliente.
《Buongiorno, si guardi intorno e mi chieda in caso di bisogno.》 Dico prima ancora di tirar su lo sguardo. Colui che mi trovo di fronte non è per niente un uomo decente,anzi, tutto il contrario. Colui che ho di fronte è alto, spalle larghe e di una bellezza disarmante. La sua però non è una bellezza qualsiasi, di quelle che trovi sulla copertina di una rivista. No, è molto mascolino, la barba un pò lunga è curata a regola d'arte, i capelli scuri sono un pò scomposti,ma lo rendono ancor più sexy. È vestito di tutto punto, mi sorride e io-da perfetta idiota- non so se sta sorridendo a me o al dispenser di penne dietro di me.
Cerco di ricambiare il sorriso senza sembrare una totale idiota e gli indico casualmente un libro sul bancone.
《Cerchi un libro?》 Decido di dargli del tu dato che avrà su per giù la mia età.
《Si, cerco due libri per i miei nipoti. Mi serve innanzitutto un libro per mio nipote, ha nove anni e ama le storie un pò macabre; poi mi serve un libro per mia nipote, lei ha sette anni ma ha già la testa apposto e sa cosa vuole essere da grande, è una bambina molto decisa. Potresti consigliarmi tu qualcosa?》 Mi sorride e il mio cuore perde un colpo.
Quando sorride noto che le sue guance, o quel poco che si vede per via della barba, diventano più rosee e gli occhi tendono a luccicare maggiormente.
《Mh, certo che si. Per il maschietto ti consiglio un libro: Piccoli brividi, è pauroso ma al punto giusto per un bambino; per la femminuccia invece ti consiglio un libro che parla di donne che sono passate alla storia. Sono entrambi libri che ho letto io stessa e che ho regalato a mia volta ai miei nipoti,quindi, so per certo che sono adatti a dei bambini così piccoli.》 Sorrido a mia volta e illustro i libri che ho preso dagli scaffali mentre parlavo.
Lui sorride entusiasta e mi porge subito la carta di credito.
Metto i libri in una busta, faccio il conto e mentre inserisce la carta aspettiamo in silenzio che tutto proceda come deve. Il silenzio diventa leggermente imbarazzante e faccio finta di tossire per scaricare la tensione. Una volta terminato gli rendo la carta e gli do anche un ulteriore sconto del venti percento che do a tutti i nuovi clienti per invogliarli a tornare.
Mi ringrazia e, dopo aver preso entrambe le cose, le nostre mani si sfiorano e il contatto della mia mano calda e la sua fredda generano un brivido che si propaga per tutto il corpo. Pare essersene accorto pure lui perché i suoi occhi scattano fulminei sui miei e rimane a fissarmi. I suoi occhi chiari a contrasto con i miei scuri.
Il campanello ci fa tornare alla realtà ed io abbasso lo sguardo imbarazzata, lui invece ringrazia e scatta fuori dal negozio.
Mai visto un uomo così e penso proprio che non me ne dimenticherò facilmente.

È Bastato Un SorrisoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora