42 - sincere

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«Sono a casa» Minho annunciò come al solito il suo rientro a Jisung, quella sera fece un pochino più tardi ma nulla di troppo esagerato come ai primi tempi. Jisung lo stava aspettando sul divano intento a guardarsi un drama, Minho era sorpreso dal fatto che non stesse ancora piangendo. «Quanto mi era mancato sentire questa frase» Jisung lo raggiunse lasciandogli un piccolo bacio sulle labbra, Minho sorrise a quel gesto. Il suo cuore si sentiva così in pace, leggero, aveva quasi dimenticato il caso per cui doveva lavorare, infatti posò la sua borsa sul tavolo per poi raggiungere Jisung sul divano, unendosi a guardare la tv. Il vecchio sé si sarebbe subito chiuso in ufficio e avrebbe lavorato sul nuovo caso, ma quella sera non se la sentiva; in parte perché aveva promesso a Jisung di non esagerare più e in parte perché quel caso non lo faceva stare tranquillo, voleva godersi ogni minuto insieme a suo marito. «Tutto bene il rientro a lavoro?» Minho appoggiò la sua testa sulle gambe di Jisung, quest'ultimo iniziò ad accarezzargli delicatamente i capelli facendolo rilassare, Minho chiuse gli occhi godendosi quel piacevole momento. «Mi hanno già affidato un caso» sospirò, sempre più irrequieto. «Wow non hanno perso tempo, di cosa si tratta?» Minho aprì gli occhi, sollevandosi a malincuore dalle gambe di Jisung. «Un caso sulla mafia» a quelle parole Jisung sussultò. «Non nego che sono preoccupato» continuò Minho, sincero. Per la prima volta stava confessando i suoi veri sentimenti senza tenersi nulla dentro e si sentiva più libero. «Non puoi rinunciare?» Jisung l'aveva detto preoccupato, Minho gli accarezzò d'istinto il viso. «Anche se sono preoccupato e non mi piace particolarmente devo farlo, dopo non mi sentirei in pace con me stesso» disse anche quello sinceramente, Minho era diviso: in parte non se la sentiva e aveva un brutto presentimento e dall'altra parte non gli sembrava corretto lavarsene le mani, c'era in gioco la vita di moltissime persone e poi che razza di procuratore sarebbe stato se avesse abbandonato? Solo lui poteva risolvere qualcosa, non poteva abbandonare i suoi colleghi e persone innocenti. «Dopo questo caso mi prendo un'altra pausa, non mi importa se farò infuriare i miei superiori, me lo merito» si fermò. «Ce lo meritiamo, ho intenzione di fare un viaggio con te, Jisungie» Jisung si illuminò alle parole di Minho e in seguito avvicinarsi a lui e baciarlo. Minho lo strinse forte a sé, si sentiva protetto e al sicuro da tutto con Jisung tra le sue braccia, con Jisung che ricambiava la stretta. Gli bastò quel bacio e quella promessa per ricaricarsi, Minho era risoluto a  concludere quel caso nei migliori dei modi. 

minsung; married lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora