No.
Nell'economia di una nazione esistono diversi mercati del lavoro,che vengono raggruppati in tre grandi categorie secondo i gradi di competenze:
-Lavori di alte competenze
-Lavori di medie competenze
-Lavori di basse competenze
Ogni persona si inserisce nella categoria in quale può spendere al meglio le competenze acquisite durante lo studio e la formazione.
Gli italiani,grazie all'obbligo scolastico e alla possibilità di avere un alto livello d'istruzione,stanno pian piano abbandonando la categoria dei lavori a basse competenze,inserendosi in quelli di medie e di alte competenze.
(Per questo,infatti,i lavori di basse competenze vengono spesso chiamati banalmente "i lavori che gli italiani non vogliono più fare").
Ma questi lavori devono essere pur sempre svolti perché si trovano,spesso,alla base della nostra economia.
E qui subentrano gli immigrati,la cui maggior parte,al contrario di noi,non ha un alto livello d'istruzione,e perciò andrà a svolgere un lavoro nella categoria di basse competenze.
Ciò,quindi,vuol dire che gli immigrati non fanno concorrenza ai giovani lavoratori italiani,ma anzi contribuiscono riempiendo gli spazi che gli ex lavoratori italiani hanno lasciato vuoti.
E tutto ciò ovviamente ha dei riscontri positivi sull'economia del Paese.
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Immigrazione
AléatoireNegli ultimi tempi in Italia l'immigrazione è stato l'argomento più discusso,diventando il "pilastro" della campagna elettorale di alcuni politici. Ma siamo veramente sicuri che le informazioni e i fatti su cui la propaganda si è basata siano reali?