Briciole di punteggiatura

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Benvenuti, scoiattolini adorati!

Non sono sparita. Stavo solo cercando un libro di grammatica più decente da consultare per cercare qualche esempio più interessante e qualche esercizietto.

Per il vostro giubilo e immenso gaudio, inoltre, questo è il primo capitolo in cui parliamo in maniera sistematica di punteggiatura.

C'è anche un esercizio più o meno di riepilogo su alcuni concetti che abbiamo visto finora. Questo esercizio si spera risulti utile nel momento in cui vogliate correggere da soli i vostri testi. C'è prima l'esercizio in modo che possiate svolgerlo a mente fresca, poi la teoria. Dai, su, non mostratemi quegli occhietti spaventati.

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A questo mondo nessun'uomo è contento.

Un tale che aveva due figliuole, diede la prima in moglie ad un'ortolano e l'altra a un vasaio.

Passato del tempo, s'è n'andò da quella dell'ortolano e le domandò come andavano le cose sue.

Ed ella: – Tutto va bene; solamente io prego il Cielo che venga un poco di pioggia per annaffiare gli erbaggi.

Non molto dopo, andò da quella del vasaio, e domandò anche a lei come stava.

Ed ella: – Non ho bisogno di nulla: solo io prego che faccia un pò di bel tempo e si lasci vedere il sole per seccar bene i cocci.

Il padre allora: – Tu desideri il sereno, tua sorella vuol pioggia. Qual'è dunque la preghiera ch'io devo rivolgere al Cielo?

~

PUNTEGGIATURA

►IL PUNTO FERMO: segna la fine di periodi caratterizzati da senso compiuto. Dopo il punto si mette la maiuscola.

Esempio. È estate. I bambini non vanno a scuola e possono passare tutto il tempo a giocare.

Stamattina mi sono alzato e ho fatto colazione con tante buonissime noccioline. Dopo un po' mi sono ricordato di avere un appuntamento di lavoro e sono uscito di corsa per raggiungere il luogo dell'incontro col cliente.

►LA VIRGOLA: separa le parti di un periodo, o anche nomi di una enumerazione; spesso si usano di regola davanti ad alcune congiunzioni (ma, se, sebbene, però, invece, ecc.). Dopo la virgola si mette la minuscola.

Esempio. Partirei volentieri, ma non posso.

Non mi viene in mente nessun esempio decente, però lo scrivo lo stesso.

Avevi detto che avresti regalato noccioline a tutti, invece le hai mangiate tutte tu.

►IL PUNTO E VIRGOLA: separa periodi troppo lunghi che sono però simili o collegati in qualche modo, ma anche elenchi complessi in cui sono presenti già altre virgole. Dopo il punto e virgola si mette la minuscola.

Esempi.

Alcune rondini sfrecciarono rasenti il suolo; altre erano posate sui fili della luce elettrica.

La mamma uscì di casa prendendo per mano il figlio più piccolo; Maurizio e Anna, i figli più grandi, la seguirono a breve distanza.

Oggi ho scritto la lista della spesa: arance, per fare la spremuta per mio nipote; del pane per la tavola, perché papà ne mangia tanto; un po' di lievito per il dolce, che altrimenti mio figlio mi rimprovera per l'ennesima volta per non avergli preparato la torta per il suo compleanno.

►IL PUNTO ESCLAMATIVO: esprime ed enfatizza vari sentimenti, come dolore, compassione, sdegno, ecc. Dopo il punto esclamativo si mette la lettera maiuscola se l'esclamazione ha fine in se stessa, la lettera minuscola se l'esclamazione non interrompe il discorso.

Esempi.

Che meraviglia! Che bello!

– Caspita! – esclamò Renzo, – esauditela! tiratela a Voi! (Manzoni)

Ah, per la cronaca ho fatto anche io quest'ultima scoperta solo scrivendo questo capitolo. Ammetto di essere un po' sconvolta. Pensando che il problema fosse della mia grammatica un po' "antiquata" ho fatto qualche ricerca online e ho trovato conferma del fatto che, effettivamente, si può usare la minuscola come nell'esempio sopra riportato. Ordunque, se qualcuno osa contestarvi un simile uso del punto esclamativo, potete tranquillamente sbattergli in faccia la frase di Manzoni e tutto ciò che è scritto in questo capitolo e sulla Treccani.

Cit. Treccani: Quando l'esclamativo assolve tale funzione (valore di punto di chiusura paragonabile al punto fermo) si impone l'uso della maiuscola per la prima lettera della parola che lo segue, ad eccezione dei casi in cui si voglia marcare la stretta contiguità (sintattico-semantica) che lega i segmenti testuali scanditi dal segno.

►IL PUNTO INTERROGATIVO: segna le domande. Dopo il punto interrogativo si mette la lettera maiuscola se la domanda ha fine in se stessa, la lettera minuscola se la domanda non interrompe il discorso.

Esempi.

– Misericordia! cos'ha, signor padrone?
– Niente, niente...
– Come niente? La vuol dare ad intendere a me? così brutto com'è? Qualche gran caso è avvenuto. (Manzoni)

Anche qui, stesse considerazioni che ho fatto prima. Ecco la super citazione dalla Treccani a riprova che non si smette mai di imparare.

Cit. Treccani: Si tratta di un segno che non presenta particolari difficoltà di uso. Come nel caso del punto esclamativo, l'unica incertezza pare essere quella relativa all'iniziale (maiuscola o minuscola) della parola che segue immediatamente il segno stesso. Anche in questo caso la decisione dipende dal tipo di confine che l'interpunzione stabilisce rispetto a una frase. Se l'espressione interrogativa è o può essere integrata nella frase, sarà seguita da una parola con l'iniziale minuscola. Se invece l'interrogazione chiude una frase o un periodo, al punto interrogativo si attribuiscono gli stessi diritti del più forte tra i segni di pausa, il punto fermo, che impone all'enunciato successivo di incominciare con l'iniziale maiuscola della prima parola (Mortara Garavelli 2003: 95).

►I DUE PUNTI: introducono un elenco, un discorso diretto, una spiegazione o una conseguenza.

Esempi.

Per convincermi mi disse: – Le noccioline sono buonissime.

Voglio comprare un sacco di cose: dei libri, delle noccioline e anche un po' di gelato.

Hai fatto cadere il cellulare: ora lo schermo si è rotto.

Mi disse di no: non ne aveva voglia.

►I PUNTINI DI SOSPENSIONE: sottintendono qualcosa che si può intuire oppure lasciano in sospeso determinate frasi per dar loro un tono particolare, si possono usare per creare aspettativa, ecc. Dopo i puntini di sospensione si usa la maiuscola se si ha un periodo distinto da quello precedente, la minuscola se si ha un periodo che rappresenta il completamento o la continuazione di quello precedente.

Esempi.

Se continui a mangiare solo cioccolata...

E così oggi il vincitore è... Sempronio!

Non dirmi che non l'hai capito... Ti sto prendendo in giro!

Quella volta avevo... semplicemente paura.

~

Esempio di frase in cui ho combinato tutti i segni di punteggiatura per salutarvi.

Per oggi basta: abbiamo fatto abbastanza. Voi che ne dite? Vi lascio un po' di tempo per l'esercizio; mi raccomando, partecipate in tanti... perché poi ci confronteremo!

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