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Dopo aver appeso il biglietto alla porta e suonato il campanello, Lando andò a rifugiarsi poco lontano per evitare di farsi vedere e rovinare quindi la sorpresa alla sua amata.

Attese cinque minuti in totale paranoia e viaggi mentali immaginandomi cosa sarebbe accaduto.

Dopo di che si accomodò sui gradini dell'ingresso di quell'abitazione che conosceva abbastanza bene.

Inaspettatamente, dopo quindici minuti la porta ancora non si era aperta.

Il ragazzo iniziò ad andare in crisi.
Il primo pensiero andò alla sua amata.
Subito dopo si diede dello stupido e insultò la sua idea dei biglietti ripetendo quanto fosse stata stupida è infantile.

Aveva solo perso tempo per un mese circa nascondendosi dietro a delle sdolcinate frasi in cerca di perdono.

Ma lui ci credeva in fondo.
Quando ci aveva pensato per la prima volta si era complimentato da solo per l'idea innovativa, ma allo stesso tempo romantica, senza sforare nella troppa sdolcinatezza.

Sbloccò il cellulare e andando in rubrica, selezionò il numero del l'unica persona che avrebbe potuto aiutarlo veramente in quel momento, senza giudicarlo per le sue azioni passate e non.

Non aveva voglia di ricevere altre brutte parole da parte dei suoi familiari, ma soprattutto da sua madre.

Sapeva di aver già deluso varie volte quella donna, e non aveva intenzione di aggiungere delle altre delusioni alla lista.

Si sentiva già da solo un fallito, ma in quel momento aveva bisogno di conforto, di un amico sincero e sempre disponibile ad ascoltarlo.

Sia che raccontasse storie divertenti che storie serie, lui era sempre lì, rideva se serviva ridere, piangeva se doveva piangere e lo rimprovera se doveva rimproverarlo.

Non vedeva Carlos come un papà, ma più come un fratello maggiore che si occupa del fratellino ancora disperso e che non ha ancora compreso il suo posto nel mondo.

Carlos risposte immediatamente come se fosse in attesa di quella chiamata, e la risposta ne fu una prova concreta alle orecchie dell'inglese.

Lo spagnolo sparò a raffica domande incomprensibili al ragazzo più piccolo.
Non riusciva a comprendere che lingua stesse usando per comunicare e l'ansia non lo aiutava per certo.

La voce felice ed entusiasmante di Carlos si mozzò quando Lando, con un tono poco felice e euforico chiese al compagno di scuderia di rallentare il passo e di riformulare le domande.

E quando Carlos sentì meglio la voce del compagno, capì nell'immediato che qualcosa non era andato come previsto.

Era dispiaciuto perché in quel momento non aveva modo di aiutare il suo amico se non attraverso il cellulare.

Si sentì male lui per il ragazzo inglese, si chiede cosa avesse fatto di male nella vita quel piccolo amante del latte per meritare così tante delusioni e batoste.

Non riusciva neanche a capacitarsi del fatto che quella ragazza ancora non le aveva aperto la porta.

In quel momento voleva essere dotato del teletrasporto per poter essere a Bristol nel minor tempo possibile, ma ahimè a parte prendere un aereo non conosceva altri modi per attraversare una distanza così nota.

Cercò di capire l'umore e i sentimenti che provava stando lì seduto su quegli scalini.
Ma soprattutto voleva sapere il perché la porta non si fosse ancora aperta, ma l'inglese era fin troppo scosso e preso dal panico per poter comunicare ed esprimersi in maniera corretta e comprensibile all'altro.

Passò altri interminabili minuti a piangersi addosso e a insultarsi.
Si chiese come Carlos potesse ancora stare in linea a sopportarlo.

Improvvisamente si alzò e attaccò la chiamata.
Non si preoccupò minimamente di Carlos, avrebbe capito.

Si fece coraggio, si fece forza, e dopo aversi dato delle pacche sulle spalle come se ci fosse stato qualcun altro al suo fianco, suonò il campanello.

Attese.
Era un fascio di nervi e agitazione.
Aveva paura.
Ma avrebbe fatto di tutto per poter vedere la sua amata.

Assolto ancora nei suoi pensieri non si accorse del legger suono che proveniva dalla porta.

Si era aperta e lei era bella più che mai.
Lui era immobile, non riusciva a fare nulla.

La ragazza lo osservò e decise di prendere lei parola.

« Quarantacinque minuti, Lando.»

Il ragazzo non capì, era confuso.
Lei, notando la sua confusione continuò il discorso.

« Quarantacinque minuti da quando mi hai consegnato l'ultimo biglietto.

Lando la guardò confusa, lo sapeva di averci messo tanto, ma allora perché lei non le aveva aperto?

« Ti ricordavo più sveglio sai.
Non ho voluto fare io il primo passo.
Non perché credo che lo debbano fare per forza i ragazzi o perché non ti avevo ancora perdonato.
Era per vedere, per capire se finalmente avevi acquisito sicurezza in te stesso. »

L'inglese la guardo stupito.
Non si meravigliava di questo suo ragionamento.
Si domandava cosa avesse fatto di bello nella vita per meritarsi una ragazza del genere.

Aveva però ancora una domanda che gli ronzava in testa.

« Mi hai perdonato, quindi? »

Osservò la sua amata con attenzione per cercare di evitare di perdersi qualche espressione.

Lei sembrò esitare, ma poi con gran sorpresa scoppiò in una fragorosa risata.
Lando si sentiva finalmente felice.
Sentiva il cuore più leggero e pieno d'amore.

« Milkboy ti ho perdonato già al primo biglietto.
E ora abbracciami che mi sei mancato.»

Non se lo fece ripetere due volte e l'abbracciò con quando più sentimento aveva in corpo.
Si allontanò di poco da quella presa, e posò un bacio sulla fronte di lei.

Vedendola sorridere felice come non mai, face incontrare le loro labbra in un piccolo bacio delicato, ma ricco d'amore.

Quando interruppe quel contatto le accarezzò il volto e le guardò attentamente gli occhi.

« Mi sei mancata così tanto.»

Si sentiva veramente in pace con se stesso e non avrebbe più permesso a nessuno tantomeno a se stesso di ferire quella piccola donna che ora aveva la fortuna di stringere tra le braccia.

Avrebbe mantenuto presto le promesse.
Chissà, magari qualche d'una già a poco tempo di distanza.

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È così siamo giunti alla fine.
Grazie a chi c'è stato, a chi ci sarà.
Grazie ai commenti, alle visualizzazioni e ai voti.
Grazie ancora.
Alla prossima,
Girasole 🌻.

𝐁𝐫𝐢𝐬𝐭𝐨𝐥 - Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora