Infinita notte, strazio continuo
nel mio ventre uno sterminio.
Occhi pesanti e cuore spezzato
da me stesso procurato.
Sbaglio, ma non imparo;
insensate torture ed animo amaro.
Medesimo errore.
Medesimo dolore.
Su di un prepuzio affacciato
respiro, spengo l'inconscio
e di un paesaggio dilaniato
non vorrei esser conscio.
Troppe ansie.
Troppi pensieri.
Di un'età leggiadra
non riesco a godere:
ragazza Assassina, amico Traditore
fermi, smettete, non sopporto il Dolore!
Mi dispiaccio, lo ammetto
mi inchino alla Natura Madre;
nulla posso, lo accetto,
"E cado come corpo morto cade".
Tutto ciò, so che passerà
ma stanotte non lo farà.
Piovono pensieri e lacrime effimere
ragione in terra, non ho più da vivere.
Tutti gli sbagli conto
impotente mi ritrovo, non mi affronto.
Ho perso ragione.
Ho perso amore.
Sentite scuse chiedo
felicità non possiedo
di ben vivere con credo
esausto mi ritrovo, cedo.