Nicolas si sentiva frastornato. Era da tutto il giorno che veniva sballottato da una parte all'altra insieme agli altri, a fare interviste, autografi e foto, dopo quasi cinque ore di treno, sotto il sole cocente di luglio, ad un evento a cui gli sarebbe capitato probabilmente una sola volta nella vita di prendere parte, il Giffoni Film Festival. Ormai gli era passata anche l'ansia di finire in TV che aveva covato nello stomaco per diverse ore. Aveva addosso solo un velo di stanchezza, parecchia fame, e un bisogno impellente di lavarsi e rinfrescarsi al più presto.
Fu il primo ad infilarsi nel cubicolo dell'ascensore non appena le porte di questo si aprirono, andandosi ad appoggiare con la schiena ad uno degli specchi, senza neanche avere la forza necessaria per stare in piedi senza un supporto. Pochi secondi dopo arrivarono Tonno e Cesare, seguiti da Dario, Frank e Nelson. Li ascoltò passivamente mentre parlavano di quanto fosse stata intensa la giornata.
"Ma guardate Nic quanto è stremato" disse Tonno a un certo punto. Nicolas non riuscì a trattenere un sorriso colpevole, che confermava solamente le sue parole.
"Ho caldo, puzzo, ho fame, certo che sono stremato." Incrociò le braccia al petto come un bambino indispettito.
Nelson posò una mano dietro uno dei suoi gomiti e lo spinse leggermente come a dire "ma vai, va", accompagnando il gesto con uno scherzoso "ma smettila di lamentarti come un bambino", che causò varie risate nel piccolo ascensore.
Prima di poter ribattere, la voce di Cesare lo anticipò.
"Ma lui è un ragazzino, Nels" puntualizzò infatti il più grande al suo fianco, gli occhiali ancora sul naso e un sorriso beffardo sotto di esso.
Nicolas lo guardò con una finta aria offesa. "Ma perché vi parlo ancora?"
Le porte si aprirono finalmente, e l'ascensore cominciò a svuotarsi. Nicolas sentì il peso del braccio di Cesare intorno alle strette spalle, mentre usciva anche lui dall'abitacolo dell'ascensore.
"Dai ragazzino, adesso ti fai una bella doccia e ti riprendi, che la serata è ancora lunga" soffiò Cesare al suo orecchio, l'avambraccio che gli circondava la parte alta del petto.
Nic lo odiò in quel momento. Cesare sapeva benissimo di non essergli indifferente, ne avevano più o meno parlato qualche tempo prima, decidendo che sarebbe stato meglio fingere che quella conversazione non fosse mai accaduta. Ma Cesare ogni tanto pareva dimenticarsi dell'effetto che aveva su Nicolas ed essere ben contento di metterlo in difficoltà.
Nic perse il filo dei suoi stessi pensieri quando sentì Cesare ancora spalmato contro la sua schiena, mentre camminavano verso la stanza, e l'insieme di tutto gli fece venire una vampata di calore.
"La smetti di chiamarmi ragazzino?" gli disse solamente, evitando di commentare il resto della frase ambigua che gli aveva detto poco prima.
Poi Cesare lo lasciò andare e lo superò per aprire la porta, soffocando una risatina fra le labbra serrate, ma tese in un sorriso storto.
Nicolas sentiva una strana sensazione allo stomaco, cercò di convincersi che fosse la fame, anche se la fame non gli faceva quello strano solletico quando guardava Cesare.
Si prospettava davvero una lunga serata.
*
Dopo aver fatto una montagna di scale inutilmente per entrare dalla parte sbagliata della sala, si erano finalmente riusciti a sedere al tavolo che aveva riservato per loro lo staff del festival. La cosa imbarazzante era che erano stati i primi ad arrivare, cosa che confermava ancora di più la fame che avevano e il bisogno di riempire lo stomaco.
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weak when youʼre around // CESOLAS
FanficCesare e Nicolas litigano pesantemente durante il Giffoni Film Festival. Come andrà a finire?