Chapter 1

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Come ogni guerra anche questa aveva lasciato dietro di sé solamente distruzione e perdita. Certamente, guardando in linea generale la guerra era finita per il meglio: il bene aveva trionfato sul male. Guardando però in linea particolare, le perdite sono state ingenti, da entrambe le parti e il prezzo da pagare era stato molto alto. Ora rimaneva da ricomporre i pezzi, salvare il salvabile e cercare di tornare alla normalità.

Era in virtù di ciò che, dopo aver aiutato a soccorrere la maggior parte delle persone e a ricostruire in parte Hogwarts, il luglio del 1998 Hermione Granger aveva deciso di andare in Australia a cercare i suoi genitori. Si sentiva in colpa per Ron, ma anche lei stava vivendo una situazione critica e lui si era totalmente rinchiuso in se stesso senza lasciare spazio a nessuno per essere aiutato. Un atteggiamento comprensibile ma allo stesso tempo dannoso, visto che non era l'unico a stare male. Ginny invece aveva un atteggiamento più grintoso e reattivo, era facile stare vicino a lei.

Così la mattina del 4 di luglio Hermione presa la sua borsetta di perline e finito di mettere dentro tutto il necessario afferrò la passaporta fornitole dalla neopreside McGonagall per recarsi dalla tana a scuola a informarla della partenza. Salutò tutti i membri della famiglia Weasley e Harry. Rimase solo Ron.

Bussò alla sua porta e al debole 'avanti' spinse la porta per entrare.

"Ron, sto andando." Disse in tono monotono, sperando di sentire dire al ragazzo che se avesse aspettato un attimo avrebbe finito di preparare le sue cose e sarebbe andato con lei; ma lui era ancora in pigiama sul letto a fissare il vuoto e non c'era nemmeno l'accenno di cose preparate per partire. Eppure sapeva che sarebbe stato quello il giorno della partenza.

Gli vide alzare lo sguardo, uno sguardo addolorato e spento, non aveva più niente in comune con il Ron dolce, combattivo, coraggioso e solare che aveva conosciuto. Di lui era rimasta solo un'ombra, o meglio solo l'involucro che lo copriva. Tra tutti i Weasley era quello che se la stava vivendo peggio, persino peggio di George.

"Non ricordavo fosse oggi." Disse abbassando lo sguardo, con voce flebile.

"Già..."

Dopo qualche minuto di pausa Hermione si decise a parlare ma il rosso la precedette: "Senti Mione, io ti amo, davvero e mi rendo conto di come stanno andando le cose. Di quanto poco io sia presente per te, ma non so cosa fare. Non so come comportarmi. Avrei voluto venire con te in Australia, ci ho pensato più volte, ma sarei solamente un peso. In generale per te sarei un peso." Conluse.

"Cosa vorresti dire Ron?" cercò di trattenere il tremolio della voce, ma per quanto poco ci fosse riuscita questo passò inosservato alle orecchie del rosso.

"Voglio dire che, per quanto normalmente stare con te sarebbe il mio sogno, non vedevo l'ora che accadesse, ora non riesco. Anche solo provare un attimo di felicità mi fa sentire colpevole."

"E hai atteso adesso per dirmelo? Per lasciar perdere quello che avevamo iniziato?" disse la riccia con rancore e rabbia.

"Mi dispiace, ma devo lasciarti andare a fare questo viaggio in tranquillità senza che tu senta obblighi verso nessuno. Vorrei fossi concentrata solo su ciò che stai facendo." Concluse con le ultime forze che aveva.

"A me sembra che tu non voglia avere obblighi verso qualcun altro, ma..." fece un lungo respiro per poi riprendere la parola. "Per quanto adesso mi stai solo facendo del male, soprattutto dicendomelo adesso, prima della partenza, probabilmente tra un po' te ne sarò grata. Stammi bene Ronald." Disse salutandolo con un bacio sulla guancia e non permettendogli di continuare a parlare.

Uscì dalla camera del ragazzo e si diresse verso l'esterno della casa dopo aver ricevuto altri abbracci stritolatori da parte di Molly e Artur. Strinse la passaporta e venne trasportata a Hogwarts.

Hogwarts storiesWhere stories live. Discover now