• capitolo 2 •

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| Flashback |

T/N salì in macchina, mentre guardava il biondo dal finestrino.
Lei stava per piangere, lui sarebbe esploso a momenti, letteralmente.
Abbassò il finestrino, non ce la faceva più.
T/N:"Vattene, ti prego, vattene..."
??:"Prendi questo almeno."
Il ragazzo si tolse l'orecchino, poi guardò T/N negli occhi.
??:"T/n, promettimi di non toglierlo mai."
Le prese la mano, le diede l'orecchino e sparì, diventando un ricordo, un ricordo che persiste, uno di quei ricordi che ti fa male anche ad anni di distanza, come quando qualcuno mette del ghiaccio su una bruciatura, la cicatrice si vede, fa male.

| Fine flashback |

Bakugou's pov

Il primo giorno di scuola è stato fantastico, ho spaccato il culo a tutti durante la prima prova, e ho fatto capire ai miei compagni che la persona che hanno davanti diventerà l'eroe numero 1.
C'è qualcosa che non va, però.
Merdeku ha un unicità, e questo non va affatto bene.
Dove cazzo l'ha presa un unicità?! Per caso ora le vendono all'asta al primo che capita?!
Poi ho incontrato una ragazza molto simile, se non uguale, a T/n. Solo un po' più grande.
Aveva la stessa risata, ma non poteva essere lei, si sarebbe ricordata di me, e non avremmo litigato così subito il primo giorno di scuola.
Però, ha avuto il coraggio di tenermi testa, e non era affatto male, come ragazza.

T/N's pov

Izuku mi accompagnò a casa mia.
Non avevo parlato più con nessuno dopo che quel biondo presuntuoso mi ha sbattuto a terra.
Mi ha fatto venire in mente un mio vecchio amico.
Bakugou, ma io l'ho sempre chiamato Baku.
Io e lui ci allenavamo insieme, d'estate e d'inverno, col sole e con la pioggia.
E lui mi buttava sempre a terra, come ha fatto quel biondo.
Ma lui non poteva essere il mio Baku, lui era molto diverso.
Baku non avrebbe mai alzato così la voce, e di sicuro si sarebbe ricordato di me.
Finalmente arrivo a casa, mentre Izuku continua per la sua strada, io entro e saluto il nulla, mi dimentico sempre che mio padre lavora fino a tardi.
Mi preparo degli Udon, finisco il mio pranzo e metto qualcosa di più comodo per uscire.
Avrei fatto i compiti più tardi, al momento avevo solo una cosa in mente: volevo, anzi, dovevo andare al fiumiciattolo dove io e Baku di solito ci incontravamo, era dietro casa sua, quindi avrei approfittato dell'occasione per vedere se lui vive ancora lì, o se si ricorda di me.
Uscii di casa e mi diressi verso il fiumiciattolo a piedi, nonostante non fosse vicinissimo.
Durante il mio tragitto vidi Shoto Todoroki, un mio amico d'infanzia molto caro, che in classe non avevo notato.
T/N: "Todoroki!"
Sorrisi e mi avvicinai a lui, abbracciandolo.
Lui ricambiò l'abbraccio, dandomi persino una pacca sulla spalla.
T: "T/n, quanto tempo."
Sorrise, non lo faceva spesso.
T/N: "Avanti, ancora con questo nomignolo?"
T: "Non ci posso fare nulla, è da una vita che ti chiamo così. Ti ho vista in classe oggi, ma non ho avuto il tempo di parlarti, sai, mio padre voleva che tornassi a casa puntuale, quello str-"
T/N: "Todoroki."
T:" Che c'è? È uno stron-"
T/N:" Todoroki! È pur sempre tuo padre."
Sorrise meno, poi riprese a camminare, dandomi le spalle.
T:"Beh, comunque ci vediamo."
Era molto più freddo del solito, forse non avrei dovuto ricordargli che era suo padre, lui non lo accettava, non dopo quello che gli aveva fatto.
Ripresi anche io la mia strada.
Che stupida che sono stata!
Avrei potuto chiedergli di Baku.
No, forse è meglio così, loro non erano mai andati d'accordo.
Si, meglio così.

Bakugou's pov

Quella vecchia di mia madre mi ha detto di uscire, voleva che andassi a prendere il latte.
"Fanculo, tu non puoi darmi ordini!" Le avrei voluto urlare in faccia, per poi chiudermi in camera mia.
Uscii dalla porta sul retro sbuffando.
Non volevo che la gente mi vedesse mentre facevo le commissioni per mia madre, misi persino un vecchio berretto per non farmi riconoscere.

T/N's pov

Arrivai al fiumiciattolo, ma al posto di avvicinarmi alla terra umida, mi incamminai furtiva verso la casa davanti al piccolo corso d'acqua.
Ero abbastanza vicina per poter leggere il nome di fianco alla casella postale: "Katsuki".
Era lui, lui era ancora lì.
Mi feci coraggio, presi un bel respiro, spostai i capelli C/C dal mio orecchio sinistro, così da mostrare l'orecchino.
Ci siamo, suona.
Suonai il campanello, poi feci qualche passo indietro.
È il momento.
Mi aspettavo che fosse il mio amico ad aprirmi la porta, invece mi ritrovai davanti sua madre, che sbraitava all'unisono.
MK:"Katsuki! Ti ho detto di- oh, T/N, sei tu!"
Sul suo volto comparve un sorriso.
MK:"Da quanto tempo!"
T/N:"G-Già, io e mio padre siamo tornati a vivere qui due settimane fa, e mi chiedevo se Baku foss-"
MK:"Quell'idiota di mio figlio è appena andato a prendere il latte al negozio di alimentari qui vicino, ma tornerà presto, tu intanto perché non entri?"
La signora si mise al lato della porta, mentre con la mano destra mi faceva segno di entrare.
T/N:"Non-non vorrei essere di disturbo, posso tornare un altra volta s-"
MK:"Insisto, entra, avanti!"
Sempre con quel sorriso disegnato sul viso, mi spinse delicatamente dentro casa, e mi fece accomodare sul divano.
MK:"Vado a preparare qualcosa per merenda, tu aspetta pure qui."

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