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Chi inizia a leggere questa storia ha bisogno di conoscere tre punti fondamentali: punto uno, il racconto galleggia nel tempo indefinito, ovvero è ambientato in un giorno qualunque in un epoca qualunque (chissà se sarete così bravi da carpire le allusioni), punto due, il luogo dove si svolgeranno gran parte delle azioni è sempre e comunque una stanza quadrata interamente dipinta di bianco, arredata da due sedie in legno d ebano alquanto scomode, punto tre, il concetto fondamentale che sta alla basa di tutto è che la vita è stupida, e noi siamo ancora più imbecilli ad inseguirla.

Tutto ha inizio nell' anno zero, nel giorno zero alle ore zero. Una singolare lettera mi giunge e ciò mi stupisce.  La busta, bianca e anonima ha su di essa un piccolo francobollo raffigurante una clessidra, una riga dice: "alla cortese attenzione del signor Cataldo".
Il tutto è molto sospetto dato che non ho parenti in vita, il mio unico "amico" è il postino con il quale scambio qualche parola mentre mi consegna bollette o pubblicità e vi assicuro che la gente preferisce morire sola più che intrattenere una corrispondenza con me. Chi allora ha deciso di scrivermi?
Come ho già detto la cosa mi incuriosisce ma decido ugualmente di poggiare la busta su di un comodino e lasciarla perdere.
La giornata trascorre lenta e inesorabile, come del resto per tutti i pensionati. Leggo, ascolto la radio, curo le piante smorte nel mio piccolo giardino ma, di tanto in tanto, il pensiero di quella lettera balzava fuori e saltellava tra le pareti del mio inconscio. Ecco, dovete sapere che ho un inconscio altamente irritabile e una pallina che sbatte a destra e a manca stimola quel senso di agitazione e di ansia che regna sovrano in me.
Giunta ormai la sera, mentre mi preparo una cena a base di piselli e patate (non sono mai stato un grande cuoco ma, a mia difesa, non ho mai cercato di diventarlo) una voce, asessuata, flebile e nello stesso tempo intrigante compare dal nulla: "aprila..."
Sorpreso e nello stesso tempo spaventato mi avvicino al comodino che ospitava quella busta bianca. La sollevo come se fosse un oggetto di cristallo e muovendo le dita spasmodicamente la apro:
Alla cortese attenzione del Sig. Cataldo
La presente rappresenta un invito presso Villa dei leoni in qualsiasi momento lo desidera.
Siamo sicuro che non ne rimarrà deluso.
V ' attende.
Un semplice invito ma, la cosa che immediatamente cattura la mia attenzione è il termine: V ' attende.
Potrebbe essere uno scherzo. O forse no?
Mentre la luna e le nuvole danzano sulle note di un valzer io fisso il vuoto, tutto intorno a me diventa candido e spoglio: sono prigioniero di un foglio di carta.

La stanza della colpaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora