"Love me, can you even love at all
Show me, show me what I ought to know
Mirror, mirror mirror on the wall
Tell me, tell me that I'm beautiful" ~Freak, Molly Sandén
Schifo. Odio. Grassa. Le uniche parole che tuonano nella mia testa. Vibrano tutte le corde del mio corpo suonando questa incessante musica di note stonate, di parole sbagliate. Sentenze spietate. Sentenze sputate. Quel corpo orrendo di lacrime svuotato. Quel corpo orrendo ferito e martoriato. Quel corpo orrendo mio. Che non m'appartiene. Il destino me l'ha imposto e non se lo tiene. Ogni fibra fuoriposto stringe, ferisce, uccide. Odio. Odio. Odio. Dolore. Solo dolore! Lo merita tutto. E non lo merito forse io? Non lo merita il padrone che sputa sulla sua casa, che la fa a pezzi, per un mattone fuoriposto per un po' d'intonaco scrostato, costringendo la famiglia a far di un ponte freddo e impersonale casa?! Corpo, casa della mia anima e non solo mio, scusa se ti odio e t'uccido.
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