«Padroncina!» urlò una vocetta stridula. Chiara si sentì scuotere con violenza. «Padroncina!»
La ragazza aprì gli occhi: un grosso naso a patata distava a una spanna dal proprio viso.
«Hokey!» strillò Chiara alzandosi di colpo e facendo così cadere Titty, che era acciambellato sulla sua pancia. Il micione soffiò appena. «Cosa ci fai qui?» chiese, d'un tratto sveglissima.
«Hokey voleva salutarla, padroncina. Salutare lei e le sue sorelle» disse l'elfa, passando alla ragazza dei vestiti puliti. Chiara li afferrò e si alzò dal letto.
«Buongiorno dormigliona» disse Chantal mentre si infilava una felpa grigia sopra la maglietta.
Rebecca la osservò dalla parte superiore del letto a castello, fece un grosso sbadiglio e spostò Clay sulla propria spalla.
«'Giorno» disse.
«Buongiorno» rispose Chiara piena di energia, infilandosi di fretta i vestiti.
Quando la donna delle pulizie si presentò davanti alla porta e bussò, le ragazze si erano già avviate a far colazione. Dopo essersi riempite lo stomaco con uova strapazzate e bacon, la signora Lestrange dichiarò che avrebbero utilizzato la metropolitana per arrivare alla stazione di King's Cross.
«Non possiamo correre rischi, ci sono molti maghi e streghe che oggi si riuniranno lì. Dobbiamo essere prudenti. Inoltre mi sono già procurata dei soldi babbani!» aggiunse quando le figlie iniziarono a lamentarsi.
Presi gli ampi bauli e messi gli animali dentro le loro gabbiette, Chiara, Chantal e Rebecca raggiunsero la ferrovia sotterranea insieme alla madre e salirono a bordo del veicolo, che partì dopo pochi minuti.
Una signora guardò perplessa la spalla di Rebecca, che portava ancora il topolino.
«La prossima fermata è la nostra» avvertì la signora Lestrange, alzandosi. «Non manca molto».
Il cuore di Chiara era in subbuglio, mancava ormai poco più di un quarto d'ora alle 11:00 e finalmente sarebbe salita su quel treno.
Immersa nella sua fantasia, non si accorse nemmeno del tragitto che fecero per arrivare sino alla stazione e rimase a bocca aperta quando si ritrovò davanti alla barriera che separava i binari nove e dieci.
«Mi raccomando, l'importante per raggiungere il binario è di non aver paura di andarci a sbattere contro. Sapete, anche un babbano potrebbe entrare se sapesse con certezza della sua esistenza» disse la signora Lestrange, consegnando loro i biglietti per il treno.
«Davvero?» chiese Chantal, osservando i babbani che passavano frettolosi lì vicino. «Non lo sapevo».
«Wow!» esclamò Rebecca, osservando il proprio biglietto. Se lo infilò nella tasca dei jeans e dopo diede un piccolo pezzettino di cracker a Clay.
«Dobbiamo muoverci, mancano meno di dieci minuti alla partenza del treno» disse la donna.
«Vado io per prima» annunciò Chiara, che non aveva distolto lo sguardo dalla spessa colonna che la separava dal Binario Nove e Tre Quarti.
«Va bene» disse la signora Lestrange.
«Ok» annuì Chiara, un po' assente. «Vado».
Dopo aver fatto attenzione che nessuno la stesse guardando, accostò il carrello, che conteneva il grosso baule e la gabbia di Titty, alla parete. Si guardò ancora un po' intorno e, infine, oltrepassò il fitto muro.
Una locomotiva a vapore scarlatta era ferma lungo un binario gremito di gente. Un cartello alla testa del treno diceva "Hogwarts Express, ore 11:00". Chiara si guardò indietro e, là dove prima c'era il tornello, vide un arco in ferro battuto, con su scritto "Binario Nove e Tre Quarti". Ce l'aveva fatta! Venne subito raggiunta da Rebecca, Chantal e la madre.
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Gli Intrepidi e la Bacchetta Delle ControMaledizioni - 1° anno
FanfictionDurante il primo anno della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, le sorelle Lestrange, pur appartenendo a Casate differenti, stringono un forte legame di amicizia con Denis Goldstein. I tempi bui si concludono, poiché Voldemort, noto a tutti c...