- Dignitoso -- Va avanti da un'ora - ignorò la voce di Ethel ancora una volta, come i suoi continui tentativi di scuoterla. Da quando era rientrata, era rimasta accoccolata sul divano, in uno stato di trance, mentre la faccia lercia del professore ed il suo naso appuntito, le apparivano continuamente davanti agli occhi e le sue parole rimbombavano nella testa generando un eco lontano. Tutto non faceva altro che accentuare la sua delusione. Aveva riposto l'anima nella speranza che almeno un aspetto della sua vita potesse prendere una giusta piega. Invece era rimasta fregata ancora una volta.
- Dignitoso - continuava a ripetere il suo disagio ad alta voce. Non c'era niente di dignitoso nell'essere scaricati dal professore che aveva diariamente corteggiato senza pudore per anni.
- Sai cos'è successo? - la chiara voce di Richard apparve preoccupata e in tensione, insieme ad una visione sfocata dei suoi folti riccioli, mentre ancora lei si ostinava a fissare un punto non ben definito.
- Dignitoso - era concentrata su quel malefico aggettivo, un suono tetro che l'avrebbe perseguitata per giorni. Stupido Cornwell e stupida First! Accidenti. La sua coscienza battè un colpo di disapprovazione, sotto profondi strati di rassegnazione.
- E' come in trance -
- Secchiata d'acqua? - ridacchiò l'amico. Non era serio, sperò in un remoto angolo del suo vigile istinto.
- No, basterà il profumo di qualcosa di goloso da mangiare -
- Dignitoso - aggiunse infine, tornado semi presente e finalmente entrando nel vivo della conversazione. Riferendosi al cibo, quello sì, che doveva essere adeguato all'aggettivo.
- Ti vuoi svegliare! - l'urlo stridulo di Ethel le spaccò un timpano ed improvvisamente i suoi minacciosi occhi verdi le apparirono nitidamente davanti al viso. Spalancò le palpebre, scuotendo i muscoli per lo spavento ed infine si concesse un sospiro sibilando l'ennesimo "dignitoso" prima di scattare improvvisamente in avanti, facendo saltare per il gesto repentino entrambi i suoi amici.
- Dignitoso a me, capite? - urlò strascicando le parole come una cantilena stanca - Parla lui! Quel facocero puzzolente - scosse i capelli, abbandonando le gambe fuori dal divano.
- Cornwell - intuì Ethel incrociando le braccia - Non ho mai capito cosa trovassi di tanto affascinante in quel viscido individuo -
- La sua società - ammise sconsolata.
- Ma non è la sola, ci sono tanti altri posti dove andare - ribadì ancora una volta con il solito tono da maestrina.
- Ho dedicato a lui ogni fibra di energia in questi ultimi anni - esalò avvilita - Per niente - mugugnò con un costante lamento - Un'altra sconfitta da aggiungere alla lista dei miei fallimenti - odiava autocommiserarsi, eppure doveva fare spazio alla triste realtà.
- Troverai un posto migliore dove fare lo stage -
- Mi serve urgentemente per i crediti - sottolineò secca. Non era un capriccio, come poteva essere stato l'incontro di fuoco con uno stallone come Chester, uno strappo alla regola traslato in un episodio da conservare nella cesta dei suoi ricordi. Si era impegnata come una furia per non rischiare di rimanere senza stage e senza crediti. Che poi avrebbe conseguito in un "senza laurea" - O lo stage o l'assistente a lezione di un docente e sicuro non chiederei a lui - anche quello era un problema. Si era talmente tanto focalizzata sul leader della puzza, che non aveva stilato un piano B. Tutte le grandi menti avevano dei piani di riserva ed invece lei aveva peccato di superbia, ignorando ogni superstizione o buonsenso. Aveva quasi finito i corsi, a meno di un anno che la separava dalla laurea, e non conosceva altri docenti ben disposti per volerla part time come assistente - Sono arrivata al culmine della resistenza, non voglio più vedere la sua faccia da rinoceronte per almeno 20 anni - borbottò sconsolata mentre Ethel prendeva ad accarezzarle qualche ciocca dorata con fare affettuoso. Lei solitamente appariva più come una regina di ghiaccio, non lasciava trasparire facilmente le sue emozioni, tranne in casi eccezionali e in loro compagnia. Apparentemente, lei era una sorta di Miranda Priestly de "Il Diavolo veste Prada", studiava Management della moda e costume in uno dei nuovi e recentissimi corsi di Yale e, nel tempo libero restante, frequentava una scuola di cucito. Nonostante la sua apparenza fredda e distaccata, aveva trovato in lei e Richard un'amicizia fraterna e indissolubile, trovando modo di aprire a loro ogni forma del suo carattere, compreso un lato affettuoso che anche lei stessa sembrava ignorare.
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Dove Batte Ancora l'Amore || H. S.
ChickLitLa burrascosa fine della sua relazione e alcuni successivi esperimenti non andati a buon fine, hanno portato Darlene Sawyer, ragazza dalla personalità frizzante ed estroversa, a chiudersi a riccio nei confronti dell'amore. Decisa a concentrarsi sul...