capitolo 6

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Mi alzo verso di lui e lo guardo dritto negli occhi ignorando il sentimento della paura diffondersi in ogni fibra del mio corpo, tengo stretto nella mia mano il coltello .

Mi guardo intorno velocemente senza farlo notare a Simon mentre continuo a camminare sul lato destro vicino alla piscina senza togliere gli occhi da Simon . Rigiro il coltellino nella mia mano approffittando per distrarlo con le parole "Dovevo aspettarmelo che la casa non era vuota ..colpa mia ora cosa vuoi fare ? Uccidermi ?

Simon nota il mio presunto nervosismo e ride molto probabilmente divertito dalla situazione, con un cenno mi fa segno di seguirlo dentro casa. Lo seguo stando una decina di passi dietro di lui .

"Vuoi dell'acqua o caffè ?" Lo osservo indifferente strigendo nel palmo il coltello così forte da provocarmi un taglio sul tutto il palmo .

"Vedo che sei di poche parole quindi scelgo io per te , un buon caffè americano ti farà bene " Picchietto le dita della mano libera sull'isola di marmo della cucina pensando a tutti i scenari possibili e come poter raggiungere la cassaforte nello studio davanti a me a una distanza di 3 metri.

Simon mi porge una calda tazza fumante di caffè , la quale , la posiziono vicino alle labbra facendo finta di bere il caffè .

Con la coda dell' occhio noto il suo corpo avanzare lentamente verso di me , rabbrividisco quando sento la sua mano sfiorarmi la coscia provando una sensazione di disgusto che reprimo in maniera impressionante.

"Se vuoi un servizio devi pagare Simon.. non sono gratis"La sua fredda risata risuona nella stanza mentre mi afferra il ciuffo , ultimamente tinto con una sfumatura verde, tirandomi il viso indietro costringendomi a guardarlo negli occhi.

"Per me tu sei gratis ..ma se insisti cosa vuoi in cambio?" Sorrido tra me e me afferrando senza farmi notare la tazza di caffè ancora bollente . 

"La tua morte" Gli verso il liquido nero bollente sul viso facendolo urlare dal dolore e mollare cosi la presa sui miei capelli .

Ne approfitto per correre verso il suo studio ma quanto pare si riprende molto facilmente siccome che sento le sue mani afferrarmi per la maglietta e spingermi contro la vetrina del salotto , la quale contiene i vari premi di Liam e delle sorelle .

Ignoro la fitta di dolore alla schiena dovuta ai pezzi di vetro rotti. "Sei un bastardo ...proprio come tuo padre"

Lo osservo stringendo le mani a pugno e lo allontano da me con un gancio destro sul viso , riprendo a correre ma la sua presa essendo molto piu forte di me mi impedisce di raggiungere lo studio. 

Preme il suo corpo sul mio tenendomi contro il pavimento del salotto a pochissima distanza dal suo studio . Nella mia mano non sento più il coltello , sbarro gli occhi vedendo Simon cercare di raggiungermi la gola con esso.

Utilizzo tutta la forza in corpo per impedire a Simon di raggiungere il mio collo e uccidermi .

"Sei solo un piccolo  bastardo che non hai uno scopo nella vita meriti di morire e beh io sono disposto a compiere questo sacrificio

Con i muscoli alle braccia doloranti mi guardo intorno cercando qualsiasi cosa per allontanarlo da me . 

Un premio di Liam a pochi centimetri da me mi da una speranza per riuscire a sopraffare Simon.

Con il bordo delle dita afferro la base del premio , lasciando cosi di poco la presa al braccio di Simon avvicinando sia lui che il coltello alla mia gola.

Con un gesto veloce utilizzo il premio  colpendolo in testa. Simon molla la presa al coltello e preme le sue mani sul mio collo facendomi mancare mano a mano il fiato.

you have to hate me, don't love me ...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora