Obsession Part 1

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"Well.. Fuck."

"Jimin..tu.." lo sguardo perso del suo Hyung che si posa di lui, le sopracciglia corrucciate ed unite fra loro, le labbra arricciate in una smorfia confusa.

"Hyung, non è come sembra, i swear! P-Posso spiegare.."

Beh ad essere onesti Jimin non ha mai pensato che la sua leggera ossessione potesse mai venir a galla in questo modo.

Né tantomeno che potesse succedere con uno dei suoi Hyungs.

[~]

La prima volta che Park Jimin ha ricevuto un pacco da uno dei suoi siti preferiti è stato esattamente sei mesi fa.

Trasferitosi da poco a Londra per studio, trovato una buco da affittare che fosse più meno in una zona centrale e sistemato i suoi averi alla ben e meglio tra le quattro mura della sua stanza -non che ci sia modo di sistemare propriamente qualcosa quando questa dispone a malapena dello spazio sufficiente per respirare - ha deciso che, lontano da mamma e papà, fosse l'ora di sperimentare un pò.

Ora, per capire del perché Jimin abbia deciso di darsi all'acquisto quasi compulsivo di sex toys c'è il bisogno di andare abbastanza indietro nel tempo, raccontare diversi aneddoti e situazioni, navigare tra i suoi pensieri più bui ed il tutto porterebbe solamente ad un fattore che caratterizza la vita del povero Jimin da qualche anno oramai.

Park Jimin, di anni 22, nato a Busan ma cresciuto a Seoul, è vergine.

Fottutamente, inesorabilmente ed odiosamente vergine.

Mai avuta un'esperienza con un essere di sesso maschile o femminile che sia.

E mentre tutti i suoi coetanei iniziavano a fare le loroprime esperienze, a raccontarle ed a vantarsi di queste, Jimin si ritrovava a mentire sulle proprie.

Raccontava di amori infiniti, pazzi, liberi, coraggiosi, fisici, bollenti.

Ma nulla di ciò ha mai rappresentato la realtà..

Realtà che consisteva nell'essere braccato e soffocato dall'amore dei suoi genitori da non riuscire mai realmente ad avere un accenno di relazione, figurarsi qualcosa che sfociasse nel fisico.

Realtà che lo ha perseguitato fino ai suoi 20 anni, dove ha finalmente scelto di spiccare il volo e lasciare il nido.

Dunque, Park Jimin si ritrova all'età di 20 anni in una delle capitali più famose al mondo, perso tra studio, lavoro e prime esperienze.

Prime esperienze che all'alba dei suoi ventuno anni non racchiudono -ancora- il sesso.

E beh, Jimin è stanco. Stanco di aspettare, stanco di vivere indietro rispetto ai propri amici e colleghi, stanco di sentirsi come in difetto, stanco di perdersi qualcosa che tutti hanno ed osannano come fosse l'ottava meraviglia del mondo. 

Mai sentiti come se ad un tratto tutto divenisse troppo? Troppo da gestire, troppo grande da tenere nascosto ma allo stesso tempo troppo poco per parlarne con qualcuno. Troppa paura di venir giudicati, troppa ansia di rimanere bloccati in qualcosa che non si riesce nemmeno a gestire. Troppo da cadere, affogare. Semplicemente troppo. E Jimin non può davvero credere che qualcosa di cosi stupido come il sesso lo abbia portato a soffrire cosi tanto.

Motivo per il quale, in una giornata come tante altre, Jimin si trova seduto in uno dei tavoli al piano di sotto di un qualsiasi Pret a Manger, una tazza di Chai latte tra le mani e gli occhi chiusi a godersi le leggere e dolci note di una cover di qualche band a risuonargli nelle le orecchie, in attesa di uno dei suoi amici. 

Min Yoongi The ShrimpDove le storie prendono vita. Scoprilo ora