Il lan Party

112 4 7
                                    






Forse gli indumenti non andavano bene. Kurt continuava a pensare la stessa cosa da più di un'ora ormai, e sebbene fosse più forte di lui, in parte si sentiva anche un po' stupido; Blaine gli aveva detto di vestirsi comodo, ma "comodo" era un aggettivo sin troppo vago: doveva mettere cardigan, o camicia? Pantaloni o jeans? Era una tragedia. Avrebbe fatto una figuraccia, già lo sapeva. Ma poi, si convinse che non importava: stava uscendo con Blaine, non con qualche Cheerio o ragazzo popolarissimo della scuola; non doveva fingere di divertirsi, ridere o atteggiarsi da qualcuno che non era, non era costretto nemmeno a rimanere per tutto il tempo. Stava uscendo soltanto con Blaine, per una futile scommessa, e quel pensiero lo confortava.
Il diretto interessato gli aveva appena fatto uno squillo al cellulare, informandogli di essere arrivato; Kurt inarcò il sopracciglio rimanendo quasi incredulo, dal momento che era arrivato in netto anticipo: per avere un'ulteriore conferma della cosa si affacciò lentamente dalla finestra scorgendo una massa di riccioli neri che sembrava fissare la porta con aria rilassata.
Constatando a suo malgrado che da quella posizione non riusciva a vedere l'abbigliamento del ragazzo e, quindi, non potendo vestirsi di conseguenza, alla fine agì d'impulso, perché non aveva tempo, e perché era anche abbastanza stufo di quella sua indecisione –neanche fosse un appuntamento, continuava a ripetere tra sé e sé con crescente convinzione-: afferrò il cappotto a metà lunghezza ed uscì in quel modo, con corti stivaletti neri, pantaloni scuri ed una camicia azzurra, neutra. Mentre saltava le scale a due a due salutando con un solo colpo di fiato padre e famiglia continuò a ripetersi che fosse tutto strano: lui che non sapeva quale fosse l'outfit più adatto per l'occasione, lui che si sentiva così tranquillo quando richiuse la porta alle spalle e corse verso dentro la macchina di uno sconosciuto; ma no, non era uno sconosciuto: era Blaine.
"Kurt, stai benissimo!" Non esitò ad esclamare quest'ultimo, sfoggiando anche un sorriso incantato, giusto per peggiorare ancora di più le cose, pensò Kurt. Oltretutto, Blaine era vestito come sempre, con papillon, camicia colorata e scarpe di dubbia marca, e nonostante quello continuava comunque a sembrare carino; più che carino, in effetti, ma Kurt preferì sorvolare. Salì velocemente scambiandosi i soliti convenevoli, e mentre si allacciava la cintura domandò se si potesse sapere la loro destinazione.
"Nient'affatto – negò lui – è una sorpresa."
Per il resto del viaggio parlarono delle lezioni di matematica, con Kurt che si lamentò senza fine e Blaine che cercava inutilmente di consolarlo; ad un certo punto accennarono anche ad un piccolissimo dibattito sulla musica, quando alla radio partì l'ultima canzone di Rihanna, ed entrambi scoprirono di avere qualche gusto musicale in comune ma, a parte quello, non toccarono nessun altro argomento. Entrambi non volevano invadere territori fragili ed insicuri, perché già solo il fatto di essere lì, di Sabato sera, nella stessa macchina, era stato sin troppo azzardato; perché, in fondo, era molto semplice: non avevano tutta quella confidenza.
A giudicare dalla direzione, non stavano andando al cinema; e nemmeno al centro commerciale, visto che era dall'altra parte della città; in quel quartiere di Lima, francamente, Kurt ci era stato al massimo due volte, e nessuna di queste era presente nella sua memoria. Ricordava una lavanderia a gettoni, proprio dietro l'angolo, e poco altro: non aveva la più pallida idea di dove stessero andando, né del perché Blaine sembrava così tranquillo ed elettrizzato allo stesso tempo.
Fu solo quando gli apparve davanti una grande insegna non illuminata, dall'aria cadente e contornata da fiamme disegnate che Kurt lanciò un'occhiata omicida a Blaine e sperò con tutto se stesso di aver frainteso: perché non poteva, no, sul serio. Lui ci aveva messo tre ore per scegliere cosa mettersi, si era disperato, si era sentito un completo idiota...per una serata al Lan Party. Per una serata nerd, giusto per rimarcare bene il concetto. Per un attimo si domandò perfino perché fosse così tanto stupito: dove altro sarebbe andato Blaine Anderson di sabato sera?
"Fidati –fece Blaine, avendo notato il suo sguardo allibito – ti divertirai."
"Oh, sicuro."
Sarebbe stata proprio una lunga serata.

Come un HEADSHOT al cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora