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L'arte è distrutta. Sgarbi si cimenta a chiamare gli architetti "distruttori" su La7, gli architetti si giustificano parlando di funzionalità.
Tanto più il mondo accademico tenta di esercitare un potere di rinnovamento, una sorta di "concretezza" del mondo, tanto più lo frantuma in singole catastrofi funzionali e lo rende inutile a priori.

Ecco quindi il paradosso dell'arte contemporanea minimale, essenziale, e tuttavia costosa, dispendiosa, difficile da realizzare. Arte che non impiega stuccatori, ma solo camion di cemento. Arte che è pensiero, pensiero che è arte: l'arte di pensare ridotta a camion di cemento, ridotta all'ultima striscia di merda del pannolone post-liberty.
Costruire un Palazzo Madama costerebbe meno della Nuvola di Fuxas: forse è questo che plagia le menti a volere la sterile merda postmoderna. Pago ergo sum: io sono uomo in quanto circondato di dispendio, l'arte è tale in quanto costosa. Ossessione del prezzo e del consumo, ecco cosa è l'arte.

E il pensiero è arte. Umanesimo ridotto all'essere una definizione "inseribile in un contesto", al puro profitto nozionistico di chi se ne occupa per il proprio profitto intellettuale. Da quando gli antropologi CRIMINALI hanno iniziato la loro crociata contro le parole sbagliate, tutto ciò che è alto ha perso la sua funzione. Lo sterile rimuginare cose inutili alla mente, ecco cosa è diventato il pensiero dei pensatori: ci hanno negato tutto ciò che è nobile, che è lodevole creazione dell'intelletto umano.

L'uomo animale ha il potere di creare rappresentazioni, enti dialettici che NON rientrano nel "pensiero olistico" che non è altro che un povero tentativo di creare una nuova filosofia generalissima basata su concetti semplici (relatività, contestualizzazione, transculturalità) che sono banalizzazioni di quanto già noto a tutti i pensatori di tutte le epoche.
Con questo tentativo di superare la natura umana, non fanno altro che ritornare animali: siamo in quanto creiamo, in quanto identifichiamo attraverso blocchi di pensiero generalissimi e monolitici. Eravamo all'epoca dei marxisti, all'epoca dei fascisti, all'epoca dei romani, a quella dell'Inquisizione. Ora noi non siamo, non esistiamo. Siamo esseri passivi, distruttori del pensiero umano, schiavi dell'efficienza culturale, schiavi del finto accordo, del politicamente corretto.

Sgarbi chiama gli architetti "distruttori" perché solo chi pensa può distruggere il pensiero.

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